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Cyperaceae
- Le Cyperaceae sono una grande
famiglia di piante erbacee con fiori senza petali,
spesso confusa dai principianti con le Poaceae
(v.oltre). Al contrario di queste, le Cyperaceae
hanno fusti continui, pieni all’interno, non
articolati in internodi divisi da nodi ingrossati,
spesso a sezione triangolare, foglie simili a quelle
delle Poaceae ma avvolgenti il fusto con una guaina
chiusa (stirando la foglia il fusto non si libera dalla
guaina), spesso senza una ligula tra guaina e lamina
(v. Poaceae). Le infiorescenze hanno di solito - ma
non sempre - l’aspetto di una spiga. Il genere più
ricco della nostra flora è
Carex
. I
Carex
hanno
fiori unisessuali disposti in spighe. In alcuni casi la
stessa spiga ospita sia fiori maschili che femminili,
ma più spesso le spighe sono unisessuali e di
forma diversa: quelle maschili - più strette - sono
poste all’apice del fusto, quelle femminili più in
basso. I caratteri delle spighe e dei fiori femminili
sono i più importanti per l’identificazione. Ogni
fiore femminile è sotteso da una singola
brattea
(a volte detta impropriamente
gluma
), sopra la
quale è situato l’ovario, racchiuso in una struttura
detta
otricello
per la sua somiglianza con una
piccola botte (o di un fiasco), sormontato da
2 o
3
stimmi, a volte portati da un apice bruscamente
assottigliato in un
becco
. Forma, colore, pelosità e
dimensione di brattee e otricelli sono fondamentali
per l’identificazione. Per identificare i
Carex
serve
una buona lente o - meglio ancora - un binoculare.
Euphorbia -
Le euforbie - con un po’ d’esperienza
- sono facilmente riconoscibili a livello di genere.
Sono piante con latice bianco irritante, ed hanno
“fiori” verdi o giallo-verdastri, senza petali, disposti
in
ombrelle
all’apice dei fusti. I “fiori”, detti
ciazi
,
sembrano fiori bisessuali (con stami e pistilli)
che si elevano dalle due brattee basali. Hanno
un involucro a coppa di 5 elementi fusi tra loro,
terminati da dentini inframezzati da 4 ghiandole
ellittiche
o
semilunari
. Dall’interno della coppa
originano gli “stami” e un ovario peduncolato
che si trasforma in una capsula triloculare. In
alcune Euphorbiacee primitive gli “stami” e/o
i “pistilli” hanno un peduncolo articolato con
brevissime brattee (modificazioni delle foglie) a
livello dell’articolazione. Ciò rivela che essi non
sono veri stami o pistilli, ma i rudimenti di fiori
unisessuali riuniti in una struttura simile a un vero
fiore. Stami e pistilli sono infatti modificazioni
di foglie: è impossibile che portino su di essi i
rudimenti di altre foglie (le brattee). I ciazi sono
quindi infiorescenze simili a fiori, formate da fiori
unisessuali profondamente ridotti. Per il resto,
l’osservazione di foglie, brattee, ghiandole e capsule
è sufficiente per l’identificazione delle Euforbie.
Lamiaceae -
Le Lamiaceae (Labiatae) hanno foglie
opposte, fusto a sezione quadrata, calice e corolla
con elementi fusi tra loro, corolla
bilabiata
, cioè
zigomorfa e divisa nella parte terminale in due
porzioni distinte, una superiore euna inferiore (salvo
in
Teucrium
e
Ajuga
in cui solo il labbro inferiore è
ben sviluppato), 2-4 stami ed un ovario bicarpellare
che si trasforma in un frutto caratteristico, il
tetrachenio
, formato da 4 frutti simili ad acheni
disposti a croce. Sono possibili confusioni con
alcune Orobanchaceae, che però hanno come
frutto una capsula. Per questo è importante saper
riconoscere il tetrachenio anche a partire da un
fiore: basta togliere la corolla e osservare l’ovario
con una buona lente: i caratteristici 4 semi disposti
simmetricamente sono visibili in quasiasi Lamiacea,
anche quando il frutto non è maturo.
Poaceae -
LePoaceae (Graminacee) - spessoconfuse
con le Cyperaceae (v. questa famiglia) - hanno
caratteri particolari che vanno studiati attentamente
prima di intraprenderne l’identificazione: sembrano
difficili, ma si rivelano spesso facili dopo un po’di
studio. La loro osservazione richiede l’aiuto di una
buona lente o - meglio ancora - di un binoculare. Il
fusto delle Poaceae è cilindrico, cavo, articolato in
nodi e internodi ed è un capolavoro di ingegneria
biologica (Thompson, 1917, un “vecchio” libro
che consigliamo di leggere: ne vale la pena!). Le
foglie hanno due parti: una
lamina
che diverge dal
fusto ed una
guaina
che avvolge il fusto. La guaina,
al contrario delle Cyperaceae, è di solito aperta:
stirando un po’la foglia appare il fusto. Tra lamina
e guaina c’è spesso la
ligula
, una membranella
protettiva (a volte manca o è trasformata in un
ciuffo di peli), la cui forma e dimensione sono
importanti per l’identificazione. I fiori delle
Poaceae sono riuniti in
spighette
. Ogni spighetta
porta alla base due brattee dette
glume
, una (gluma
inferiore) attaccata leggermente più in basso,
l’altra (gluma superiore) più in alto. Le spighette
possono contenere un solo fiore (
uniflore
), due
fiori (
biflore
) o più fiori (
pluriflore
). Ogni singolo
fiore - di solito costituito da 3 stami e un ovario
con stimma bifido e piumoso - è avvolto da due
strutture simili alle glume, dette
glumette
(superiore
e inferiore; attenzione!: le glumette possono essere
molto più grandi delle glume). Per identificare
una Poacea è indispensabile capire il significato di
questi termini con esercitazioni pratiche: bisogna
prima comprendere cos’è una spighetta, poi - con
l’aiuto di un ago e di una lente - abbassare le prime
due strutture disposte alla sua base (le glume), e
infine separare i singoli fiori e le due glumette che
stanno alla loro base. La separazione della glumetta
superiore può essere difficile, soprattutto quando
questa è disposta - rispetto a quella inferiore
- come lo è il ponte di una barca rispetto alla
carena. Glume e/o glumette possono portare una
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