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Radici
fascicolate
: tante radichette più o meno
simili partenti più o meno dallo stesso punto,
tipiche delle Monocotiledoni, ad esempio quelle
alla base dei bulbi di cipolla.
Oltre alle radici, alcune piante hanno altri organi
sotterranei, derivanti da modificazioni dei fusti o
delle foglie. I principali sono:
Bulbi
: gemme sotterranee con foglie modificate,
carnose, che hanno assunto la funzione di organi di
riserva (ad es. la cipolla). A volte il bulbo principale
è accompagnato da diversi piccoli bulbi laterali,
detti
bulbilli
.
Tuberi
: fusti sotterranei ingrossati, non allungati,
ripieni di sostanze di riserva (ad es. la patata).
Rizomi
: fusti sotterranei allungati e spesso
ingrossati, con funzione sia di riserva sia - in alcuni
casi - di propagazione vegetativa (ad es.il sigillo di
Salomone).
Il fiore
Salvo le Pteridofite, tutte le piante vascolari
sono munite di fiori, cioè di strutture adibite alla
riproduzione sessuale che ospitano gli elementi
maschili e/o femminili. Le Gimnosperme hanno
fiori unisessuali molto semplici, di norma disposti
in infiorescenze allungate, con numerose squame
disposte a spirale che proteggono gli elementi
maschili o femminili (ad es. le pigne). I caratteri
fiorali sono poco utilizzati per l’identificazione
delle Gimnosperme, ma sono fondamentali per le
Angiosperme.
Un fiore “ideale” di Angiosperma è formato da
un
perianzio
(termine non utilizzato in questa
chiave) costituito da calice e corolla, che circonda
gli organi maschili (stami) e femminili (pistilli). Dal
basso verso l’alto, gli elementi fondamentali di un
fiore ideale sono:
Calice
: costituito dai
sepali
, ha generalmente il
ruolo di proteggere il bocciolo fiorale. I sepali sono
di regola verdi, ma in pochi casi sono vivacemente
colorati e simili ai petali (ad es. in
Circaea
). I sepali
possono essere liberi (calice
dialisepalo
) o fusi
tra loro (calice
gamosepalo
). Nel caso di calici
gamosepali, il numero dei sepali si deduce facilente
osservando il numero di denti con cui il calice
termina. Il calice può avere simmetria bilaterale o
raggiata. In alcune piante il calice è completamente
assente. E’ questo il caso degli anemoni nelle
Dicotiledoni e di tutte le Monocotiledoni. In queste
chiavi, il termine
sepali
indica spesso un perianzio
verde non sormontato da petali colorati. Forma,
dimensioni, pelosità e altre caratteristiche del calice
sono spesso importanti per l’identificazione.
Corolla
: composta dai
petali
, elementi più o
meno vivacemente colorati che di regola servono
ad attrarre gli insetti. I
colori
principali utilizzati
nella chiave sono: a) gialli o arancioni, b) bianchi
o biancastri, c) da rossi a roseo-violacei, d) da
azzurri a blu, e) verdi o verdastri. A volte il colore
dei petali varia nella stessa specie, nel qual caso
questa è “raddoppiata” e appare più di una volta
nella chiave. L’attribuzione del colore è relativa a
quello prevalente. Quando il calice manca, i petali
vengono spesso chiamati
tepali
, un termine qui poco
utilizzato per motivi già discussi in precedenza. I
petali possono essere liberi (corolla
dialipetala
) o
fusi tra loro almeno alla base (corolla
simpetala
). La
corolla può avere simmetria bilaterale (
zigomorfa
)
o raggiata (
attinomorfa
). In alcune piante a corolla
simpetala, questa è chiaramente divisa in due parti:
una parte basale a forma di
tubo
, e una apicale
divisa in lobi o denti il cui numero equivale di solito
a quello dei petali. Quando i lobi principali della
corolla sono due, uno rivolto verso l’alto e uno verso
il basso, la corolla si dice
bilabiata
(ad es. in molte
Lamiaceae). In alcune piante a corolla dialipetala
(ad es. il garofano) i petali sono divisi in due parti,
una basale lunga e stretta (
unghia
), l’altra terminale
allargata (
lembo
). A volte la corolla è munita di
sperone
, un’appendice da filiforme a sacciforme
che normalmente contiene ghiandole nettarifere;
tipici esempi sono i fiori attinomorfi di
Aquilegia
e
quelli zigomorfi di molte Orchidaceae. Le
misure
della corolla
- quando non altrimenti indicato
- vanno effettuate considerando la lunghezza
dall’apice alla base, e quindi, in specie a calice
tubuloso, devono includere anche la lunghezza del
calice che nasconde parte della corolla.
Stami (androceo)
: sono le strutture maschili del
fiore, ove si produce il polline. Di norma gli stami
sono formati da un peduncolo (
filamento
), che
porta una coppia di organi adibiti alla produzione
del polline (
antere
). A volte i filamenti degli stami
possono essere fusi tra loro, più raramente lo sono
le antere. Il numero di stami e a volte la forma e
il colore delle antere sono spesso importanti per
l’identificazione.
Pistilli (gineceo)
: sono le strutture femminili del
fiore, che contengono gli ovuli. Nelle Angiosperme
gli ovuli che diverranno i semi sono racchiusi
all’interno di una struttura formata da foglie
profondamente modificate (
carpelli
). Il numero
dei carpelli è variabile da uno a molti (v. frutto). Di
norma il pistillo è formato da tre parti: a) una parte
basale solitamente rigonfia che contiene gli ovuli
(
ovario
), b) una parte allungata verso l’alto a mo’
di colonnina (
stilo
), c) una parte allargata all’apice
dello stilo che serve a raccogliere il polline (
stimma
).
Gli stimmi possono essere di forma diversa (a
capocchia di spillo, bifidi, trifidi, piumosi, etc.). Il
numero di stili, la forma degli stimmi e soprattutto
il numero di carpelli sono caratteri importanti per
la sistematica. In questa chiave essi sono utilizzati
soltanto quando è indispensabile, in quanto spesso
di difficile osservazione.
I pezzi fiorali sono inseriti su un allargamento del
peduncolo che porta il fiore, detto
ricettacolo
.
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