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La posizione dell’ovario rispetto al ricettacolo è
un importantissimo carattere sistematico cui viene
data molta rilevanza nella maggior parte delle chiavi
tradizionali: l’ovario è
supero
quando è posto al di
sopra di un ricettacolo piano o convesso,
infero
quando è avvolto da un ricettacolo profondamente
concavo. Questo carattere non viene quasi mai
utilizzato nella nostra chiave in quanto spesso di
difficile osservazione.
I fiori possono essere
ermafroditi
(con stami e pistilli
nello stesso fiore), o
unisessuali
(con soli stami o
soli pistilli). I fiori maschili e femminili possono
trovarsi sullo stesso individuo (pianta
monoica
) o
su individui diversi (pianta
dioica
).
Per comprendere l’evoluzione del fiore bisogna
tenere presente che: a) tutte le parti fiorali
derivano da foglie profondamente modificate,
b) le Angiosperme si sono evolute a partire dalle
Gimnosperme. Il fiore più primitivo è quindi un
po’simile a una pigna, con elementi in numero
indefinito disposti a spirale su un’asse allungato (ad
es. il fiore della Magnolie). Caratteri di maggiore
evoluzione sono quindi: a) disposizione non
spiralata dei pezzi fiorali, b) riduzione e fissazione
del numero dei pezzi fiorali, c) fusione dei pezzi
fiorali, d) passaggio da simmetria raggiata a
simmetria bilaterale, e) passaggio da ovario supero
a ovario infero.
Ci sono numerose deviazioni dallo schema ideale
del fiore: le più importanti verranno brevemente
descritte più avanti.
Le infiorescenze
I fiori possono essere isolati o raggruppati in
infiorescenze. Si distinguono due principali
categorie di infiorescenze, a seconda del tipo di
accrescimento e ramificazione:
A)
Infiorescenze monopodiali
. L’asse principale
dell’infiorescenzacrescepiùomenoindefinitamente.
I tipi più frequenti sono:
1)
Racemo
: è l’infiorescenza monopodiale più
primitiva, da cui derivano idealmente le altre.
E’ costituito da un’asse principale con fiori
inseriti su ramificazioni laterali (
peduncoli
fiorali
). Può essere
semplice
o
composto
, a
seconda della ramificazione o meno dei rami
laterali. Un tipo particolare di racemo è il
corimbo
, in cui i rami inferiori sono più lunghi
dei superiori, per cui tutti i fiori sono disposti
più o meno sullo stesso piano e l’infiorescenza
simula un’ombrella.
2)
Spiga
: deriva idealmente dal racemo semplice
per riduzione dei rami laterali: i fiori sono sessili,
disposti su un asse allungato (ad es. la spiga
del grano). La distinzione tra spighe e racemi
semplici può essere problematica quando i
fiori sono disposti su peduncoli molto brevi.
Un tipo di particolare di spiga è l’
amento
, una
spiga pendula tipica di alcune specie legnose
(ad es. i fiori maschili del nocciolo).
3)
Ombrella
: deriva idealmente dal racemo
per annullamento degli internodi, per cui le
ramificazioni partono tutte dallo stesso punto.
Le ombrelle possono essere
semplici
(i rami
terminano con un solo fiore) o
composte
(i
rami terminano con un’altra ombrella di fiori).
4)
Capolino
: deriva idealmente dal racemo per
annullamento sia degli internodi che delle
ramificazioni: i fiori sono sessili e disposti più
o meno sullo stesso piano su un ricettacolo
allargato (ad es. la margherita). La distinzione
tra capolini e ombrelle è a volte problematica,
in quanto dipende soltanto dalla presenza o
dalla lunghezza dei peduncoli fiorali. Il termine
“capolino” viene quindi spesso utilizzato nelle
chiavi tradizionali per infiorescenze come
quelle di alcuni trifogli, in cui i fiori sono
però spesso provvisti di un breve peduncolo.
Nelle nostre chiavi cerchiamo di distinguere
nettamente tra i veri capolini delle Asteracee,
delle vecchie Dipsacaceae e di
Globularia
,
e le infiorescenze simili a capolini di piante
appartenenti ad altre famiglie.
B)
Infiorescenze simpodiali (cime)
. In questo caso
l’asse dell’infiorescenza interrompe la crescita e
termina con un fiore. La crescita viene continuata
da gemme laterali. Si hanno tre tipi di cime:
1)
Cima bipara
: entrambe le gemme laterali
continuano la crescita e quindi la ramificazione
è dicotomica, come in molte Caryophyllaceae.
2)
Cima scorpioide
: le gemme che continuano
la crescita dell’infiorescenza sono rivolte tutte
dalla stessa parte, per cui l’infiorescenza assume
l’aspetto di un punto di domanda, o di una
coda di scorpione (ad es.: molte Boraginaceae).
3)
Cima elicoide
: le gemme sono rivolte su parti
alterne del fusto, per cui l’infiorescenza assume
un aspetto a zig-zag, o a elica (rara nelle piante
della nostra flora).
Le Lamiaceae hanno cime bipare contratte:
l’abbreviazione o l’annullamento dei peduncoli
fiorali fanno sì che i fiori siano disposti in fascetti
(
verticillastri
), di solito disposti all’ascella delle
foglie.
Alcune infiorescenze speciali (ad esempio il
ciazio
delle Euphorbiaceae o le
spighette
delle Poaceae)
verranno discusse in seguito.
Il frutto
I veri
frutti
delle Angiosperme derivano dai carpelli.
Si dividono in due categorie principali:
1) Frutti carnosi
a)
Drupa
- Parte esterna carnosa, parte interna
legnosa e avvolgente il seme, che è normalmente
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