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Foglie almeno 4 volte più lunghe che larghe, a forma di linguetta
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Rami inferiori dell'infiorescenza con almeno 4 fiori. Sepali lanceolati, circa 2 volte più lunghi che larghi
Saxifraga hostii Tausch subsp. hostii
La sassifraga di Host è una specie subendemica delle Alpi orientali e delle ca-
tene montuose adiacenti, in Italia presente dal Trentino-Alto Adige al Friuli
(la presenza in Lombardia è dubbia). La distribuzione regionale si estende a
tutte le aree montuose del Friuli; nell'area di studio la specie è diffusa e molto
comune sui massicci calcarei, ad esempio al Passo Pura, sul M. Tinisutta,
sul M. Morgenleit, sul M. Pezzocucco, presso Casera Mediana ecc. Cresce
su rupi ombrose, in ghiaioni stabilizzati, su calcari e dolomie fessurati, dalla
fascia montana a quella alpina. La pianta si libera dall’eccesso di ioni calcio
tramite ghiandole situate al margine delle foglie, che secernono un essudato
ricco di carbonato di calcio, il quale cristallizza formando delle caratteristi-
che punteggiature bianche. Il nome generico deriva dal latino 'saxum' (sasso)
e 'frangere' (rompere) e significa quindi 'pianta che spezza le pietre', a causa
dell'ecologia di molte specie che vivono sulle rocce; la specie è dedicata a N.
T. Host (1761-1834), botanico e medico dell'imperatore d'Austria. Forma
biologica: camefita pulvinata. Periodo di fioritura: giugno-luglio.
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Rami inferiori con 1-3 fiori. Sepali ovati, poco più lunghi che larghi
Saxifraga crustata Vest
La sassifraga incrostata è una specie endemica delle Alpi orientali e delle
Dinaridi, in Italia presente dal Trentino-Alto Adige al Friuli. La distribu-
zione regionale si estende a tutte le aree montuose del Friuli; nell'area di
studio la specie è abbastanza comune sui massicci calcarei, ad esempio sul
M. Tinisutta e sul M. Tiarfin tra i 1900 e i 2100 m. Cresce su rupi fessurate,
rocce friabili, sfatticcio grossolano, su substrati calcarei o dolomitici, dalla
fascia montana a quella alpina. La pianta si libera dall’eccesso di ioni calcio
tramite ghiandole situate al margine delle foglie, che secernono un essudato
ricco di carbonato di calcio, il quale cristallizza formando delle caratteristi-
che punteggiature bianche. Il nome generico deriva dal latino 'saxum' (sasso)
e 'frangere' (rompere) e significa quindi 'pianta che spezza le pietre', a causa
dell'ecologia di molte specie che vivono sulle rocce; il nome specifico si rife-
risce alle incrostazioni calcaree che ricoprono i margini delle foglie. Forma
biologica: camefita pulvinata. Periodo di fioritura: giugno-luglio.
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