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Foglie più lunghe di 8 cm. Petali rosso-bruni. Scaglie delle gemme non pelose. Bacche concresciute in un
frutto unico (con due punti scuri all'apice)
Lonicera alpigena L. subsp. alpigena
Il caprifoglio delle Alpi è un arbusto delle montagne dell'Europa meri-
dionale presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in Puglia e nelle Isole
maggiori. La distribuzione regionale si estende su tutte le aree montuose del
Friuli; nell'area di studio la specie è diffusa e comune. Cresce nelle faggete,
in cespuglieti ed in boscaglie umide delle fasce montana e subalpina, su suoli
generalmente fertili, di preferenza calcarei. Le bacche sono tossiche per la
presenza di xilosteina (ad azione emetica), ma un tempo la pianta era utiliz-
zata a scopo medicinale. Il genere è dedicato al medico e botanico tedesco
A. Lonitzer-Lonicerus (1528-1585). Forma biologica: fanerofita cespugliosa.
Periodo di fioritura: maggio-luglio.
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Foglie più brevi di 8 cm. Petali bianchi. Scaglie delle gemme pelose. Bacche saldate solo alla base
Lonicera xylosteum L.
Il caprifoglio peloso, o ciliegia di volpe, è un arbusto a distribuzione eu-
ropeo-asiatica occidentale presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in
Sardegna (da tempo non ritrovato in Campania e Calabria). La distribuzione
regionale si estende su quasi tutto il territorio, con una lacuna nella porzione
centrale della pianura friulana, ma la specie è più frequente in tutte le aree
montuose del Friuli; nell'area di studio è diffusa e molto comune, soprattutto
nelle faggete. Cresce in faggete termofile e boschi misti aperti, su substrati
prevalentemente calcarei, con optimum nella fascia montana inferiore. Le
bacche sono tossiche per la presenza di xylosteina. Il genere è dedicato al
botanico tedesco Adam Lonitzer-Lonicerus (1528-1586); il nome specifico
in greco significa 'legno duro come l'osso', ed in effetti un tempo il legno era
ricercato per la costruzione di pipe e calci di fucile. Forma biologica: fanero-
fita cespugliosa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
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Fiori biancastri o giallastri. Rametti dell'anno precedente con scorza di color cannella. Gemme bicompresse.
Bacche bluastre a maturità
Lonicera caerulea L. subsp. caerulea
Il caprifoglio turchino è un arbusto a distribuzione (circum-) artico-alpina,
diffuso anche sulle montagne dell'Europa meridionale. Ne esistono diverse
varietà, trattate come sottospecie da alcuni autori. In Italia la sottospecie no-
minale è presente lungo tutto l'arco alpino, da tempo non è stata più ritrovata
in Liguria, e la sua presenza è incerta in Toscana. La distribuzione regionale
si estende su tutte le aree montuose del Friuli; nell'area di studio è diffusa e
piuttosto comune, soprattutto nelle aree con substrati silicei. Cresce su suoli
acidificati e freschi in boschi di abete rosso (per lo più in radure), faggete
acidofile, brughiere subalpine a rododendri, sponde di laghi e torrenti alpini
e bordi di torbiere alte, con optimum nelle fasce montana e subalpina. Le
bacche sono tossiche per la presenza di xylosteina (ma esiste una cultivar
con bacche eduli). Il genere è dedicato al medico e botanico tedesco A. Lo-
nitzer-Lonicerus (1528-1585); il nome specifico, dal latino 'caelum' (cielo),
'caeruleum' (color del cielo, azzurro), si riferisce al colore azzurro-pruinoso
delle bacche. Forma biologica: fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura:
giugno-luglio.
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