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Fiori rossastri. Rametti dell'anno precedente con scorza di color bruno-argento. Gemme a sezione
quadrangolare. Bacche nere a maturità
Lonicera nigra L.
Il caprifoglio nero è un arbusto delle montagne dell’Europa centro-meridio-
nale presente lungo tutto l'arco alpino e sull'Appennino centro-settentrio-
nale. La distribuzione regionale è estesa a tutte le aree montuose del Friuli;
nell'area di studio la specie è diffusa e comune sino alla fascia subalpina. Cre-
sce nel sottobosco e nelle radure di peccete, faggete ed abetine, in brughie-
re montane e subalpine, su suoli neutri o debolmente acidi, con optimum
nella fascia montana superiore. Le bacche sono tossiche per la presenza di
xylosteina. Il genere è dedicato al medico e botanico tedesco A. Lonitzer-
Lonicerus (1528-1585); il nome specifico si riferisce al colore nero dei frutti.
Forma biologica: fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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Foglie composte (divise in foglioline separate tra loro)
43
42
Foglie non composte
68
43
Foglie trifogliate (con 3 sole foglioline)
44
43
Foglie non trifogliate (con più di 3 foglioline)
50
44
Piante spinose. Fiori non gialli, a simmetria raggiata. Frutto a mora
45
44
Piante non spinose. Fiori gialli, a simmetria bilaterale. Frutto a legume
48
45
Fusti con spine sottili, deboli. Frutto rosso
46
45
Fusti con spine robuste. Frutto blu o nero
47
46
Foglie verdi di sotto. Fusti striscianti e radicanti a livello del suolo, più bassi di 3 dm
Rubus saxatilis L.
Il rovo rosso, l’unica specie italiana di rovo con fusti erbacei, è una specie a
vasta distribuzione circumboreale presente anche sulle montagne dell'Euro-
pa meridionale, in Italia diffusa lungo tutto l'arco alpino e sull'Appennino
centro-settentrionale. La distribuzione regionale si estende su tutte le aree
montuose del Friuli; nell'area di studio la specie è diffusa e piuttosto comu-
ne. Cresce in boschi aperti, inclusi quelli di conifere, su substrati sassosi, con
optimum nelle fasce montana e subalpina. Le foglie e i fiori hanno le proprie-
tà diuretiche ed astringenti caratteristiche delle altre specie del genere; i frutti
sono commestibili, e possono essere usati per la preparazione di sciroppi e
marmellate. Il nome generico, di antico uso, potrebbe derivare dal latino
'ruber' (rosso) per il colore rosso dei frutti di alcune specie, il nome specifico
si riferisce alla preferenza per suoli pietrosi. Forma biologica: emicriptofita
scaposa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
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Foglie bianco-pelose di sotto. Fusti eretti, più alti di 3 dm
Rubus idaeus L. subsp. idaeus
Il lampone è una specie a vasta distribuzione circumboreale presente in tutte
le regioni d'Italia. La distribuzione regionale copre tutte le aree montuose del
Friuli, con rare stazioni nel Carso triestino ove è sfuggita alla coltivazione;
nell'area di studio la specie è diffusa e comunissima, più abbondante nelle
aree con substrati silicei. Cresce in radure e schiarite dei boschi, soprattutto
faggete e abetine, su suoli da neutri a subacidi piuttosto eutrofizzati (deie-
zioni di mammiferi selvatici), dalla fascia montana a quella subalpina, rara-
mente più in basso. Forma popolamenti densi anche in parti di bosco che
sono state oggetto di incendi o taglio del legno. È facilmente coltivabile nelle
regioni temperate e ha una tendenza a diffondersi rapidamente. I frutti sono
commestibili e vengono utilizzati nella preparazione di confetture, sciroppi e
gelatine. Il nome generico, di antico uso, potrebbe derivare dal latino 'ruber'
(rosso) per il colore rosso dei frutti di alcune specie; quello specifico allude al
Monte Ida in Grecia. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura:
maggio-giugno.
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