30
marnoso-arenacei ma ricchi in basi, aridi d'estate, poveri in humus e
composti azotati, dal livello del mare ai 500 m circa. I frutti tostati e
macinati venivano usati come surrogato del caffè; in infuso hanno forti
proprietà diuretiche. Il nome generico, dal greco 'pálin' (di nuovo) e 'úron'
(urina) allude alle proprietà diuretiche della pianta; il nome specifico
allude alla credenza che la corona di spine di Cristo fosse stata costruita
con i rami di questa pianta. Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo
di fioritura: maggio-giugno.
80
Margine della foglia intero
81
80
Margine della foglia dentato o dentellato
83
81
Pianta veramente arborescente, alta più di 10 m a maturità
Diospyros kaki L.f.
Il genere ha distribuzione prevalentemente tropicale ed include molte
piante di interesse economico, soprattutto per il legno duro e compatto
(ebano); il caco è originario dell'Asia orientale (Cina nord-occidentale) e
si estese per coltivazione in Corea e Giappone sin da tempi antichi. Fu
introdotto in Europa intorno alla metà dell'800. In Italia i primi impianti
specializzati per la produzione di frutti sorsero nel Salernitano dopo la
prima guerra mondiale; coltivato (con numerose cultivar) sia per la
produzione di frutti che a scopo decorativo in parchi e giardini, dal livello
del mare ai 600 m circa, non tende ad inselvatichire. Il caco è uno dei più
antichi alberi da frutto coltivati dall'uomo (in Cina da più di 2.000 anni).
È definito dai cinesi 'l'albero delle sette virtù': vive a lungo; dà ombra;
permette agli uccelli di nidificare fra i rami; non è attaccato da molti
parassiti; in autunno ha foglie decorative giallo-rosse che permangono
sino ai geli; il legno è un buon combustibile; il fogliame caduto concima
il terreno. Il nome generico è dato dall'unione dei due termini greci antichi
'diós' (Dio) e 'pyrós' (frutto) e letteralmente significa 'frutto degli dei'; il
nome specifico è uno dei nomi giapponesi della pianta. Forma biologica:
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
81
Pianta arbustiva, raramente più alta di 4 m a maturità
82
82
Foglie più lunghe di 10 cm. Frutto carnoso
Phytolacca americana L.
Specie neofita invasiva originaria del Nord America, coltivata nell'Europa
meridionale come pianta da giardino e oggi largamente naturalizzata ed
infestante in tutta Italia. La distribuzione regionale si estende dal Carso
triestino a tutta la pianura friulana, con lacune lungo le coste e con poche
stazioni nei fondovalle del settore alpino. Cresce su terreni incolti in
campi, giardini, margini di strade, rive dei corsi d'acqua, massicciate
ferroviarie, ambienti ruderali, su suoli freschi e ricchi di humus, al di sotto
della fascia montana inferiore. La pianta contiene antinfiammatori,
proteine antivirali e sostanze che influenzano la divisione cellulare; il
succo dei frutti era impiegato come colorante per il vino e dall'industria
dolciaria, uso oggi sconsigliato perché, come il resto della pianta, ha
proprietà purgative. Alcuni componenti tossici possono facilmente
attraversare la barriera cutanea provocando dermatiti da contatto in
soggetti sensibili. Il nome generico deriva dal greco 'phytón' (pianta) e
dall'indi 'lakh' (un colorante estratto da un insetto), alludendo alla tinta
violacea del succo delle bacche. Forma biologica: geofita rizomatosa.
Periodo di fioritura: luglio-ottobre.
82
Foglie molto più brevi di 10 cm. Frutto secco
Spartium junceum L.
La ginestra odorosa è una specie mediterranea, spontanea in tutte le
regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta ed in Trentino-Alto Adige ove è
stata introdotta per scopi ornamentali e talvolta inselvatichita; ha
l'optimum nella fascia mediterranea, ma appare anche in stazioni calde
della fascia submediterranea. Nella nostra regione è spontanea nella
costiera triestina ed altrove introdotta e talvolta inselvatichita; in Carso è