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domestica
Borkh., in tal caso il nome specifico allude alla sua
coltivazione presso le case (la parola latina 'domus' significa appunto
'casa'). Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-
maggio.
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Foglie non o poco pelose di sotto. Frutto contenente un solo seme (ciliegia)
Prunus avium L. subsp. avium
Il ciliegio è oggi divenuto subcosmopolita per coltivazione in diverse
varietà. L'areale originario dovrebbe essere il territorio che va dal
Caucaso ai Balcani; l'ingentilimento e la messa a coltura sono iniziati
nell'Asia occidentale. Allo stato coltivato è comune in tutta Italia sino alla
fascia montana inferiore; allo stato subspontaneo è diffuso ma non
comune. Nella nostra regione è ampiamente diffuso. Cresce in boschi
mesofili maturi e talvolta nelle siepi, su suoli argillosi piuttosto profondi e
abbastanza ricchi in composti azotati. Si coltiva per il frutto fresco o da
conservare in alcool, come pianta ornamentale, per la ricca fioritura
primaverile e per l'aspetto che acquisisce in autunno con l'ingiallimento
delle foglie, oppure per il legname. Il legno è duro, a grana uniforme,
dalle tonalità calde, bruno-rossicce, e si presta bene per la costruzione di
mobili di pregio e lavori al tornio. Le foglie contengono una sostanza
colorante viola. Vive tra gli 80 e i 120 anni. Il nome generico, già in uso
presso i Romani, è di etimologia incerta, quello specifico in latino
significa 'degli uccelli'. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: aprile-maggio.
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Pianta non verde, senza clorofilla, parassita o saprofita
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Pianta verde, con clorofilla
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96
Fiori azzurri. Corolla munita di sperone
Limodorum abortivum (L.) Sw.
Specie sudeuropea presente in tutta Italia sino alla fascia montana
inferiore. Nella nostra regione è diffusa dal Carso all'alta pianura con
penetrazioni lungo le valli alpine orientate lungo i meridiani; in Carso è
piuttosto diffusa e localmente comune. Cresce nei boschi termofili, su
suoli argillosi mediamente profondi, subaridi d'estate, sia calcarei che
marnoso-arenacei purché ricchi in basi. Il nome generico deriva dal greco
'haimodoron', nome dato da Teofrasto ad una pianta parassita a fiori rossi,
forse una
Orobanche
; il nome specifico non ha nulla a che vedere con
presunte proprietà abortive, ma allude al fatto che molti boccioli
appassiscono prima di sbocciare. Forma biologica: geofita rizomatosa.
Periodo di fioritura: maggio-luglio.
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Fiori brunastri o giallastri. Corolla senza sperone
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Petali liberi
Neottia nidus-avis (L.) Rich.
Specie eurasiatica presente in tutta Italia, dal livello del mare ai 1500 m
circa. Nella nostra regione ha distribuzione alpico-carsica estesa ad alcuni
boschi planiziali; in Carso è abbastanza diffusa, salvo che nell'Isontino.
Cresce in boschi di latifoglie maturi e freschi, soprattutto faggete, talvolta
in ostrieti quasi puri rivolti a nord, su suoli argillosi freschi, umiferi,
sciolti, ricchi in basi ma a volte decalcificati e quindi subacidi. La pianta è
saprofita e vive in simbiosi mutualistica con un fungo (
Rhizomorpha
neottiae
). Il nome generico (dal greco) e quello specifico (dal latino)
alludono alla forma di nido delle radici. Forma biologica: geofita
rizomatosa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
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Petali fusi tra loro
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