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forse la pianta che penetra di più nelle imboccature delle grotte. Origina
da boschi alluvionali, da cui è passata a siti disturbati su suoli argillosi
ricchi in composti azotati, molto più freschi rispetto al simile
G.
purpureum
, dalla pianura alla fascia montana. Il nome generico deriva dal
greco 'géranos' che significa 'gru' ed allude al lungo becco che sormonta i
frutti; il nome specifico deriva da quello volgare (erba di San Roberto).
Forma biologica: terofita scaposa/emicriptofita bienne. Periodo di
fioritura: maggio-agosto.
113
Petali di 5-9 mm; achenio con più di 6 creste
Geranium purpureum Vill.
Specie mediterranea presente in tutte le regioni d'Italia. La distribuzione
regionale, piuttosto lacunosa, si estende dal Carso e pianura friulana sino
ai versanti meridionali delle Prealpi; in Carso è diffusa e comune. Cresce
su litosuoli, sia in ambienti naturali come in fenditure di rocce e nelle
pietraie che in ambienti disturbati come muretti a secco, massicciate
ferroviarie ed antiche mulattiere, con altre piante annuali, dal livello del
mare ai 1200 m circa. Il nome generico deriva dal greco 'géranos' che
significa 'gru' ed allude al lungo becco che sormonta i frutti. Forma
biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-novembre.
114
Fiori non disposti in capolini
115
114
Fiori disposti in capolini
118
115
Foglie più larghe di 5 cm
Acanthus mollis L. subsp. mollis
Specie stenomediterranea a baricentro occidentale, è spontanea o
avventizia in quasi tutte le regioni d'Italia, salvo che in Valle d'Aosta,
Trentino-Alto Adige, Veneto ed Emilia-Romagna. Cresce in incolti aridi,
cespuglieti, ambienti rupestri mediterranei, dal livello del mare ai 700 m
circa. È impossibile stabilire dove la pianta sia realmente spontanea, in
quanto coltivata a scopo ornamentale fin dall'antichità. I capitelli corinzi
sono caratterizzati da decorazioni a forma di foglie di acanto. Le foglie,
ricche di mucillagini, erano usate contro le irritazioni cutanee. Il nome
generico deriva dal greco 'aké' (punta, ago) e anthos' (fiore), in
riferimento alle brattee spinose dell'infiorescenza; il nome specifico
allude alle foglie, coriacee ma ampie e solitamente non spinescenti,
contrariamente a quelle di
A. spinosus
. Forma biologica: emicriptofita
scaposa. Periodo di fioritura: marzo-giugno.
115
Foglie più strette di 5 cm
116
116
Corolla violacea, a forma di botticella
Scrophularia canina L. subsp. canina
Specie eurimediterranea presente in tutta Italia dal livello del mare alla
fascia montana inferiore. Nella nostra regione è diffusa dalla costa alla
fascia montana inferiore e sostituita più in alto da
S. hoppii
; in Carso è
piuttosto comune. Gli ambienti primari sono i ghiaioni calcarei, ma oggi
la specie è più frequente in siti disturbati quali cave abbandonate,
massicciate ferroviarie e dotti industriali. La pianta è leggermente tossica
(iridoidi e saponine). Il nome generico deriva dall'antica ed errata
credenza che alcune specie del genere fossero un efficace rimedio contro
la scrofola, un'infezione dei linfonodi; il nome specifico deriva da quello
volgare (ruta canina). Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di
fioritura: aprile-settembre.
116
Corolla rosa, non a forma di botticella
117
117
Foglie 2-4-pennate. Petali liberi
Erodium cicutarium (L.) L'Hér.
Specie eurasiatico-mediterranea divenuta oggi subcosmopolita, presente
in tutte le regioni d'Italia. La distribuzione regionale si concentra nella
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