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Foglie di colore rossastro anche in estate. Frutto glabro
Prunus cerasifera Ehrh. var. pissardii (Carrière) L.H.Bailey
È una cultivar ornamentale del mirabolano, molto utilizzata in parchi,
giardini e viali per le foglie di colore rosso-purpureo e per la ricca e
appariscente fioritura primaverile di colore rosa. Dal 1886 ne è
documentata la presenza in Italia, ove viene ampiamente utilizzata a
scopo ornamentale. Il nome generico, già in uso presso i Romani, è di
etimologia incerta; quello specifico allude alla somiglianza dei frutti con
quelli del ciliegio ('cerasus', nome dato dai Romani all'amarena e che
deriva da Cerasunte, località presso il Mar Nero). La varietà è dedicata a
Monsieur Pissard, curatore dei giardini imperiali dello Scià di Persia, che
la scoprì e la introdusse in Europa nella seconda metà del XIX secolo.
Forma biologica: fanerofita cespitosa/fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: marzo-aprile.
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Foglie con picciolo più breve di 1 cm
Prunus cerasifera Ehrh.
Il mirabolano è una specie originaria dell'Asia occidentale, introdotta in
Italia già dai Romani, che ne apprezzavano i frutti. Nell'Italia continentale
si è ampiamente spontaneizzato, divenendo in qualche caso un arbusto
invadente, dal livello del mare agli 800 m circa. Nella nostra regione è
presente qua e là allo stato subspontaneo; in Carso appare raramente
presso gli abitati. Attualmente la sua coltivazione come albero da frutto
ha perso importanza; viene invece ampiamente utilizzato come
portainnesto per altre specie di
Prunus
da frutto, ed è anche impiegato a
scopo ornamentale lungo le strade o nei giardini, soprattutto nelle varietà
a foglie arrossate, per le sue precoci fioriture. Può vivere fino a 80 anni. Il
nome generico, già in uso presso i Romani, è di etimologia incerta; quello
specifico allude alla somiglianza dei frutti con quelli del ciliegio
('cerasus', nome dato dai Romani all'amarena e che deriva da Cerasunte,
località presso il Mar Nero). Forma biologica: fanerofita
cespitosa/fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
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Foglie con picciolo più lungo di 1 cm
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Frutto bluastro e pruinoso (susina)
Prunus domestica L. subsp. domestica
Il susino, proveniente dall'Asia Minore, è oggi coltivato in Europa in
diverse varietà derivanti anche da incroci. È comunemente coltivato e
subspontaneo o spontaneo in tutta Italia, dal livello del mare ai 1000 m
circa. Nella nostra regione è diffuso dalla costa ai fondovalle; in Carso
non è raro anche allo stato subspontaneo, soprattutto nelle siepi, su suoli
abbastanza freschi e profondi. I frutti possono essere consumati freschi,
secchi e utilizzati per fare marmellate. Il nome generico, già in uso presso
i Romani, è di etimologia incerta; quello specifico allude alla sua
coltivazione presso le case (la parola latina 'domus' significa appunto
'casa'). Forma biologica: fanerofita scaposa (fanerofita cespitosa). Periodo
di fioritura: marzo-aprile.
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Frutto né bluastro né pruinoso
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Foglie fortemente pelose di sotto. Frutto contenente più semi (mela)
Malus pumila Mill.
Il melo, originario dell'Europa ed Asia occidentale per ibridazione con
altre specie, è coltivato in tutta Italia sino alla fascia montana. Nella
nostra regione è coltivato ovunque; in Carso è comune. Appare anche in
forme inselvatichite che si avvicinano a
M. sylvestris
, da alcuni autori non
considerata veramente distinta. È una delle piante da frutto più coltivate e
diffuse; la mela viene definita 'falso frutto' in quanto si sviluppa dal
ricettacolo, mentre il vero frutto sarebbe il torsolo, che si forma
dall'ovario. Il nome generico è quello già utilizzato dai Romani; quello
specifico in latino significa 'piccolo', 'nano'. È noto anche come
Malus