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ruderali e segetali, ai margini di strade, su scarpate, nelle cave, in orli
boschivi ed in prati da sfalcio concimati, su suoli argillosi neutro-basici.
Contiene composti tossici (glicosidi e derivati dell'acido nitropropionico).
Il nome generico deriva dal latino 'securiger' (portatore d'ascia) per la
forma dei legumi. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di
fioritura: giugno-agosto.
259
Infiorescenza a spiga allungata. Fiori roseo-violetti
Onobrychis arenaria (Kit.) DC. subsp. tommasinii (Jord.) Asch. & Graebn.
Entità dell'Europa sud-orientale presente anche sul versante adriatico
dell'Appennino ed in Campania. Nella nostra regione sembra concentrarsi
nella parte sudorientale del Carso, ma l'areale è mal noto in quanto non
sempre è stata distinta dalla subsp.
arenaria
. Cresce in gramineti subaridi
su suoli arenacei o calcarei ma limoso-argillosi, poco umiferi, piuttosto
poveri in composti azotati ma ricchi in basi. Il nome generico deriva dal
greco 'ónos' (asino) e 'brýkein' (brucare, mangiare), e significa quindi
'pianta mangiata dagli asini'. La sottospecie è dedicata ad uno dei
maggiori botanici di Trieste, Muzio de' Tommasini (1794-1879), che ne
fu anche podestà. Forma biologica: emicriptofita scaposa.
260
Foglie con meno di 6 foglioline
261
260
Foglie con 6 o più foglioline
262
261
Foglie terminate da lunghi cirri
Lathyrus latifolius L.
Specie sudeuropea presente in tutta Italia, salvo forse che in Valle
d'Aosta, con optimum al di sotto della fascia montana. Nella nostra
regione ha distribuzione sparsa e lacunosa dal Carso alla fascia montana
inferiore; in Carso è diffusa e comune. Cresce in praterie piuttosto
evolute, negli aspetti più aridi dei prati da sfalcio, ai margini di boschi
termofili, su suoli argillosi piuttosto profondi, subaridi d'estate, ricchi in
basi ma talvolta decalcificati. In passato i semi delle cicerchie selvatiche
venivano usati nell'alimentazione umana, specialmente durante le
carestie; l'uso prolungato causava spesso una grave sindrome neurologica
detta 'latirismo' dovuto alla presenza nei semi di un amminoacido tossico.
Il nome generico è la latinizzazione dell'antico termine greco 'lathyros',
che designava una pianta non identificata da cui si estraeva una sostanza
eccitante. Forma biologica: emicriptofita scandente. Periodo di fioritura:
maggio-agosto.
261
Foglie terminate da una punta breve
Lathyrus vernus (L.) Bernh. subsp. vernus
Specie europeo-temperata con tendenza continentale, presente in tutta
l'Italia continentale, dal livello del mare alla fascia montana superiore.
Nella nostra regione è diffusa sino alla fascia montana ma con lacune
nella bassa pianura; in Carso è diffusa e comune. Cresce in boschi freschi
come faggete termofile e querceti maturi, su suoli limoso-argillosi sciolti,
umiferi, freschi e profondi, piuttosto ricchi in basi e composti azotati. Il
nome generico è la latinizzazione dell'antico termine greco 'lathyros', che
designava una pianta non identificata da cui si estraeva una sostanza
eccitante; il nome specifico allude alla fioritura precoce all'inizio della
primavera. Forma biologica: geofita rizomatosa. Periodo di fioritura:
aprile-maggio.
262
Foglie senza cirri
Lathyrus niger (L.) Bernh.
Specie sudeuropea presente in quasi tutta Italia, salvo che in Puglia,
Sardegna e forse Sicilia, con optimum al di sotto della fascia montana.
Nella nostra regione ha distribuzione lacunosa e sparsa dal Carso alla
fascia montana inferiore; in Carso è diffusa e spesso comune. Cresce in
1...,69,70,71,72,73,74,75,76,77,78 80,81,82,83,84,85,86,87,88,89,...148