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materiali inerti, su suoli ricchi in scheletro e relativamente ricchi di
composti azotati, al di sotto della fascia montana. Il nome generico deriva
dal greco 'krepis' (scarpa), per l'aspetto delle foglie basali appressate al
suolo (o forse per quello dei frutti); il nome specifico allude alla vaga
somiglianza delle foglie con quelle di
Papaver rhoeas
. Forma biologica:
terofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
247
Acheni di lunghezza e forma quasi eguali
248
248
Pappo sporgente per oltre la metà dall'involucro dei capolino. Pianta con peli bianchi.
Ricettacolo peloso
Crepis vesicaria L. subsp. taraxacifolia (Thuill.) Thell.
Entità mediterraneo-atlantica, appartenente ad una specie circumboreale
piuttosto polimorfa presente con tre sottospecie in tutta Italia, dal livello
del mare alla fascia montana; questa sottospecie è presente in Italia
settentrionale, Umbria, Campania, Basilicata e forse Sicilia. Nella nostra
regione è forse di antica introduzione e diffusa sino ai fondovalle alpini;
in Carso è comunissima ovunque. Cresce sia negli aspetti più freschi dei
prati stabili ad
Arrhenatherum
che ai margini di strade, in aiuole, alla base
di muri, in discariche etc., su suoli argillosi per lo più carbonatici,
piuttosto freschi e ricchi in composti azotati. Rispetto alle citazioni
dell'800 che la davano rara, ha avuto un forte incremento dovuto alla
crescente ruderalizzazione. Il nome generico deriva dal greco 'krepis'
(scarpa), per l'aspetto delle foglie basali appressate al suolo (o forse per
quello dei frutti); il nome specifico allude alle brattee inferiori dei
capolini, rigonfie a mo' di vescica. Forma biologica: terofita
scaposa/emicriptofita bienne. Periodo di fioritura: febbraio-ottobre.
248
Pappo appena superante la punta delle squame involucrali. Squame coperte da setole
giallastre. Ricettacolo glabro
Crepis setosa Haller f.
Specie eurimediterranea a gravitazione orientale, presente in tutta l'Italia
continentale dal livello del mare alla fascia montana inferiore. Nella
nostra regione è diffusa nella parte meridionale, con sparse stazioni nei
fondovalle ad orientamento nord-sud; in Carso è piuttosto diffusa e
comune, ma con ampie lacune dovute forse al breve ciclo vitale. Cresce in
incolti, campi, lungo le vie, in ambienti ruderali. Le giovani foglie basali
sono commestibili sia crude che cotte. Il nome generico deriva dal greco
'krepis' (scarpa), per l'aspetto delle foglie basali appressate al suolo (o
forse per quella dei frutti), quello specifico allude all'involucro dei
capolini, ispido per setole giallastre. Forma biologica: terofita scaposa.
Periodo di fioritura: maggio-settembre.
249
Corolla a simmetria bilaterale (zigomorfa)
250
249
Corolla a simmetria raggiata (attinomorfa)
266
250
Corolla con alla base un'estroflessione a forma di sacco (lente!)
Fumaria officinalis L. subsp. officinalis
Specie eurasiatico-sudeuropea presente in tutta Italia, con optimum al di
sotto della fascia montana. Nella nostra regione è diffusa dalla costa sino
ai fondovalle delle Alpi, ed è presente anche con la subsp.
wirtgenii
, più
termofila, forse con distribuzione prealpico-carsica ma sottostimata; in
Carso è comune ovunque. Cresce in vigneti, campi, ai margini di viottoli,
nelle fessure di muretti a secco, raramente in ambienti ruderali, su suoli
ricchi in basi e composti azotati, talvolta decalcificati e subacidi, dal
livello del mare alla fascia montana inferiore, a volte anche più in alto. La
pianta contiene alcaloidi, acido fumarico e sostanze amare, ed in passato
era utilizzata per curare un gran numero di disturbi nonostante la tossicità.
Il nome generico allude all'aspetto nebuloso, simile a fumo, delle foglie