71
229
Fiori tutti ligulati
238
230
Foglie verdi di sopra, fortemente pelose e bianco-grigie di sotto
Artemisia vulgaris L.
Specie circumboreale-temperata presente in tutta Italia dal livello del
mare sino alla fascia montana. È diffusa in tutta la nostra regione sino alla
fascia montana; in Carso è comune ovunque. È un po' meno termofila e
più xerofila di
A. verlotiorum
: colonizza terreni mesici ricchi in composti
azotati, in ambienti fortemente disturbati quali margini di strade,
discariche, campi abbandonati etc. Una singola pianta è in grado di
produrre sino a 700.000 frutti. È a volte usata come digestivo, anche se è
tossica quando consumata in grandi quantità. Come le altre specie
congeneri, contiene il tossico thujone, per cui la commercializzazione
dell'assenzio era vietata in Francia sino a poco tempo fa. Il nome generico
era già in uso presso i Greci antichi ma è di etimologia incerta: potrebbe
riferirsi ad alla dea Artemide (Diana) o alla regina Artemisia, moglie di
Mausolo, re di Caria; il nome specifico deriva dal latino 'vúlgus' (volgo) e
significa 'comune, diffuso, frequente'. Forma biologica: emicriptofita
scaposa. Periodo di fioritura: luglio-ottobre.
230
Foglie con pelosità e colore non molto diversi sulle due
facce
231
231
Petali gialli o giallastri
232
231
Petali non gialli
234
232
Pianta senza odore aromatico
Senecio vulgaris L.
Specie originariamente eurasiatica oggi divenuta subcosmopolita,
presente in tutta Italia dalla costa alla fascia subalpina. Nella nostra
regione è ampiamente diffusa è comune; in Carso è comunissima
ovunque. Cresce in vegetazioni ruderali e segetali, ai margini di strade, in
coltivi, orti, giardini, discariche, radure boschive, su suoli argillosi ricchi
in composti azotati. La pianta è tossica per la presenza di alcaloidi ad
azione lenta ma molto dannosa per il fegato e cancerogena, che possono
anche passare al miele ed al latte. Il nome generico deriva dal latino
'senex' (vecchio), alludendo ai pappi biancastri dei frutti o alla pelosità
grigia di molte specie. Il nome specifico deriva dal latino 'vúlgus' (volgo)
e significa 'comune, diffuso, frequente'. Forma biologica: terofita scaposa.
Periodo di fioritura: gennaio-dicembre.
232
Piante con odore aromatico
233
233
Foglie grigio-pelose su entrambe le facce
Artemisia absinthium L.
L'assenzio è una specie da eurasiatico-continentale a submediterranea,
presente in tutta Italia salvo che in Sicilia e Sardegna, dal livello del mare
a 1100 m circa. Nella nostra regione ha una distribuzione frammentaria
concentrata nella parte sudorientale incluso il Carso, ove è diffusa ma non
sempre comune. Cresce in ambienti disturbati subaridi, lungo le strade,
nelle discariche, sui muri, su suoli ricchi in basi e composti azotati. Come
le altre specie congeneri, contiene il tossico thujone, per cui la
commercializzazione dell'assenzio era vietata in Francia sino a poco
tempo fa. Il nome generico era già in uso presso i Greci antichi ma è di
etimologia incerta: potrebbe riferirsi ad alla dea Artemide (Diana) o alla
regina Artemisia, moglie di Mausolo, re di Caria.; il nome specifico
significa 'privo di dolcezza' e indica il sapore amaro. Forma biologica:
camefita suffruticosa (emicriptofita scaposa). Periodo di fioritura: agosto-
settembre.
233
Foglie non grigio-pelose
Ambrosia artemisiifolia L.
Specie di origine nordamericana, presente come avventizia, con ampie
lacune, nelle regioni dell'Italia continentale, in cui sembra essere stata
introdotta nel secondo dopoguerra. La distribuzione regionale si estende
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