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metropolitana di Roma la specie è molto comune, con diverse stazioni anche all'interno del raccordo anulare,
soprattutto nella parte settentrionale del territorio, negli incolti e ai margini delle strade. Cresce in ambienti disturbati,
negli incolti, sulle macerie, di solito presso gli abitati, con optimum nella fascia mediterranea. Il nome generico deriva
dal greco 'alké' (rimedio), per l'antico uso di alcune specie a scopo medicinale; il nome specifico si riferisce alla pelosità
setosa della pianta. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-settembre.
Alisma lanceolatum With.
- La mestolaccia lanceolata è una specie subcosmopolita presente in tutte le regioni d'Italia
salvo che in Valle d'Aosta, Liguria e Calabria (non ritrovata in tempi recenti in Campania e Sardegna). Nell'area
metropolitana di Roma la specie è rara e localizzata nell'area archeologica della Villa dei Quintili, nelle pozze. Cresce
in risaie, fossi e paludi con acque meso-eutrofiche, dal livello del mare a 500 m circa. Il nome generico era il nome
greco-latino di una pianta acquatica, quello specifico si riferisce alla forma lanceolata delle foglie. Forma biologica:
idrofita radicante. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
Alisma plantago-aquatica L.
- La piantaggine acquatica è una specie a vasta distribuzione subcosmopolita presente in
tutte le regioni d'Italia, ma spesso in regresso per le bonifiche. Nell'area metropolitana di Roma la specie è diffusa e
piuttosto comune, con diverse stazioni anche all'interno del raccordo anulare, che si spingono sino al centro storico,
nelle pozze. Cresce in ambienti palustri (margini di stagni, fossi, canali etc.), su suoli fangosi sommersi da acque
stagnanti o molto lente, dal livello del mare alla fascia montana. Foglie fresche e rizomi sono velenosi. Il nome
generico era il nome greco-latino di una pianta acquatica; il nome specifico si riferisce alle foglie simili a quelle di
alcune
Plantago
. Forma biologica: idrofita radicante. Periodo di fioritura: maggio-agosto.
Alliaria petiolata (M. Bieb.) Cavara & Grande
- L'alliaria è una specie a distribuzione eurasiatico-temperata presente
in tutte le regioni d'Italia salvo che in Sardegna. Nell'area metropolitana di Roma la specie è diffusa e localmente
comune, soprattutto nelle aree periferiche e nella parte settentrionale del territorio compreso entro il raccordo anulare,
nei boschi degradati. La distribuzione regionale si estende su quasi tutto il territorio, dalle coste ai fondivalle del settore
alpino, con qualche lacuna nelle Prealpi Carniche. Cresce in siti semi-ombreggiati, nei boschi igrofili (forse l'habitat
originario) e presso gli abitati ove oggi si concentra, su suoli argillosi freschi, umiferi, ricchi in composti azotati, dal
livello del mare alla fascia montana inferiore. Le foglie giovani sono commestibili in insalata o come spezia e hanno un
debole sapore d'aglio da cui deriva il nome generico; il nome specifico si riferisce alle foglie lungamente picciolate.
Forma biologica: emicriptofita bienne. Periodo di fioritura: aprile-luglio.
Allium ampeloprasum L.
- Il porraccio è una specie a distribuzione eurimediterranea presente in tutte le regioni
d'Italia salvo che in Valle d'Aosta e Trentino-Alto Adige (avventizia in Sardegna). Nell'area metropolitana di Roma la
specie è comunissima ovunque, anche nel centro storico, negli incolti. Cresce nei vigneti su antichi terrazzamenti e
presso gli abitati, su suoli argillosi abbastanza profondi, ma anche su vecchi muri in pietra, negli incolti aridi, ai bordi
dei campi, dal livello del mare alla fascia montana inferiore. Le cellule intatte di tutti gli
Allium
contengono alliina, un
amminoacido inodore che per azione dell'enzima alliinasi, liberantesi con la rottura del bulbo, si trasforma in allicina,
composto fortemente odoroso; tutte le specie di
Allium
possiedono diverse proprietà medicinali; bulbi e foglie sono
commestibili. Il nome generico, già in uso presso i Romani, deriva da una radice indoeuropea che significa 'caldo',
'bruciante', per l'odore e sapore pungenti dei bulbi; il nome specifico deriva dal greco 'ampelos' (vite) e 'prason' (porro).
Forma biologica: geofita bulbosa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
Allium atroviolaceum Boiss.
- L'aglio viola-scuro è una specie a distribuzione mediterraneo-turanica presente in
Lazio, Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata. Nell'area metropolitana di Roma la specie è assente, mentre è presente, ma
rarissima, nei dintorni (via Polense), nei prati aridi. Cresce in ambienti disturbati, negli incolti aridi, lungo le strade, con
optimum nella fascia mediterranea. Le cellule intatte di tutti gli
Allium
contengono alliina, un amminoacido inodore che
per azione dell'enzima alliinasi, liberantesi con la rottura del bulbo, si trasforma in allicina, composto fortemente
odoroso; tutte le specie di
Allium
possiedono diverse proprietà medicinali; bulbi e foglie sono commestibili. Il nome
generico, già in uso presso i Romani, deriva da una radice indoeuropea che significa 'caldo', 'bruciante', per l'odore e
sapore pungenti dei bulbi; il nome specifico si riferisce al colore violaceo scuro dei fiori. Forma biologica: geofita
bulbosa. Periodo di fioritura: giugno.
Allium cepa L.
- La cipolla (dal latino 'caepula') è ampiamente coltivata come alimento e condimento; non si
conoscono popolazioni selvatiche, ma specie affini sono presenti in Iran e in Asia Centrale. In Italia la specie raramente
appare in modo effimero allo stato subspontaneo presso gli abitati. Nell'area metropolitana di Roma è frequentemente
coltivata negli orti e appare talvolta anche allo stato subspontaneo. la coltivazione potrebbe aver avuto inizio in
Mesopotamia o nell'antico Egitto: l'uso delle cipolle nelle sepolture è dimostrato dai resti di bulbi rinvenuti nelle orbite
di Ramesse II. Nell'antica Grecia gli atleti mangiavano cipolle in grandi quantità, poiché si credeva che esse
alleggerissero il sangue; i gladiatori romani si strofinavano il corpo con cipolle per rassodare i muscoli. Le cipolle sono
ricche di vitamine e sali minerali e il caratteristico odore dei bulbi tagliati è dovuto all'abbondanza di solfossidi;
affettare le cipolle fa lacrimare gli occhi perché dei precursori presenti nel citoplasma, gli alchil o alchenil cisteina
solfossidi, dopo il taglio si combinano con la allinasi producendo acidi solfenici, piruvato e ammoniaca; l'acido
sulfenico, se attaccato da un secondo enzima produce una molecola volatile e idrosolubile che, quando entra in contatto
con l'umore acquoso presente sul bulbo oculare, si trasforma in acido solforico. Il nome generico, già in uso presso i
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