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Amaranthus graecizans L.
- L'amaranto blito minore è una pianta annua con distribuzione centrata nella zona
tropicale dei continenti eurasiatico e africano, presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta. Nell'area
metropolitana di Roma la specie è piuttosto rara, con poche stazioni anche all'interno del raccordo anulare. Cresce,
spesso come infestante, in terreni coltivati e vigneti, in ambienti ruderali e negli incolti, al di sotto della fascia montana.
Il nome generico, che è passato a designare il colore tipico dell'infiorescenza di alcune specie, deriva dal greco 'a'
(privativo, 'non') e 'maráino' (io appassisco) e significa quindi 'pianta che non appassisce'; quello specifico si riferisce
alla Grecia. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: agosto-settembre.
Amaranthus hybridus L.
- L'amaranto a spiga verde è una pianta annua di origine nordamericana presente come
avventizia in tutte le regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è diffusa e comune quasi ovunque nelle
aree urbanizzate, dalle periferie al centro storico. Cresce in associazioni ruderali presso gli abitati, lungo le strade e
nelle discariche, su suoli argillosi piuttosto freschi e ricchi in composti azotati, assieme a altre specie congeneri, dal
livello del mare a 600 m circa. Il nome generico, che è passato a designare il colore tipico dell'infiorescenza di alcune
specie, deriva dal greco 'a' (privativo, 'non') e 'maráino' (io appassisco) e significa quindi 'pianta che non appassisce'.
Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: luglio-settembre.
Amaranthus powellii S. Watson subsp. cacciatoi (Aellen ex Cacciato) Iamonico
- L'amaranto di Cacciato è una
pianta annua di origine incerta, forse endemica della Penisola italiana e forse derivante da popolazioni di origine
americana, sinora nota soltanto per i dintorni della città di Roma, dove è più frequente, ma generalmente rara, nella
porzione meridionale e sud-orientale del territorio. Cresce in ambienti disturbati, negli incolti, presso le discariche e su
terra di riporto. Il nome generico, che è passato a designare il colore tipico dell'infiorescenza di alcune specie, deriva
dal greco 'a' (privativo, 'non') e 'maráino' (io appassisco) e significa quindi 'pianta che non appassisce'; la specie è
dedicata al botanico italiano Alfredo Cacciato (1907-1986), esperto del genere
Amaranthus
in Italia. Forma biologica:
terofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-ottobre.
Amaranthus powellii S. Watson subsp. powellii
- L'amaranto verde è una pianta annua originaria dalle zone più calde
dell'America settentrionale, presente come avventizia in tutte le regioni dell'Italia settentrionale, in Toscana, Lazio,
Abruzzo e Campania. Nell'area metropolitana di Roma questa sottospecie è poco comune e concentrata nelle aree
periferiche, su terra di riporto. Registrata per la prima volta in Europa nel 1903, ha conquistato rapidamente vaste aree.
Cresce in ambienti ruderali presso gli abitati e lungo le strade, con ecologia simile a quella di
A. retroflexus
, dal livello
del mare a 500 m circa. Il nome generico, che è passato a designare il colore tipico dell'infiorescenza di alcune specie,
deriva dal greco 'a' (privativo, 'non') e 'maráino' (io appassisco) e significa quindi 'pianta che non appassisce'; la specie è
dedicata al naturalista ed esploratore americano John Wesley Powell (1834-1902). Forma biologica: terofita scaposa.
Periodo di fioritura: giugno-ottobre.
Amaranthus retroflexus L.
- L'amaranto comune è una pianta annua originaria dalle parti più calde dell'America
settentrionale e tuttora in espansione nell'Europa centro-meridionale ove mostra notevole invasività, presente in tutte le
regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è diffusa e comunissima quasi ovunque nelle aree
urbanizzate, dalle periferie al centro storico. Cresce soprattutto negli orti, nei vigneti, ai margini delle strade e nelle
post-colture, su suoli argillosi piuttosto freschi e ricchi in composti azotati, dal livello del mare alla fascia montana (a
volte anche più in alto). Le foglie giovani sono commestibili da cotte. Il nome generico, che è passato a designare il
colore tipico dell'infiorescenza di alcune specie, deriva dal greco 'a' (privativo, 'non') e 'maráino' (io appassisco) e
significa quindi 'pianta che non appassisce'; il nome specifico in latino significa 'rivolto all'indietro'. Forma biologica:
terofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno- ottobre.
Amaranthus viridis L.
- L'amaranto verde è una pianta annua di origine sudamericana presente come avventizia in
molte regioni d'Italia, dalla Lombardia alla Sicilia, con diverse lacune forse dovuite a confusione con specie affini.
Nell'area metropolitana di Roma la specie è comunissima, soprattutto ai margini delle strade. Cresce in ambienti
ruderali, lungo le strade, nelle discariche, sulle massicciate ferroviarie, dal livello del mare a 300 m circa. Le foglie
giovani sono commestibili da cotte. Il nome generico, che è passato a designare il colore tipico dell'infiorescenza di
alcune specie, deriva dal greco 'a' (privativo, 'non') e 'maráino' (io appassisco) e significa quindi 'pianta che non
appassisce'. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: luglio-settembre.
Ambrosia artemisiifolia L.
- L'ambrosia con foglie di artemisia è una pianta annua di origine nordamericana, presente
come avventizia (con ampie lacune) nelle regioni dell'Italia continentale, in cui sembra essere stata introdotta nel
secondo dopoguerra. Nell'area metropolitana di Roma la specie è piuttosto rara, con qualche stazione anche all'interno
del raccordo anulare. È una pianta pioniera effimera favorita da ghiaie superficiali, che si instaura su terreni smossi nei
cantieri e lungo le strade; colonizza anche i greti dei torrenti, le aree urbane abbandonate, le rive dei corsi d'acqua, le
zone industriali dimesse, le coltivazioni di girasole, di soia e di mais, dal livello del mare alla fascia montana inferiore.
Una singola pianta può produrre da 3.000 sino a 60.000 semi che nel suolo mantengono intatta la capacità di
germogliare per almeno 40 anni. Possiede il più allergenico di tutti i pollini, causa principale di oculorinite ed asma
bronchiale nei soggetti suscettibili. Sembra che una sola pianta possa produrre più di un miliardo di granuli pollinici e
che durante la fioritura la concentrazione nell'aria possa raggiungere i due milioni di granuli pollinici per metro cubo. Il
nome generico è quello del cibo degli dei nella mitologia classica, anche se le specie di questo genere non sono