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Saxifraga hostii
Tausch subsp.
hostii
- Sassifraga di Host
Il genere
Saxifraga
è alquanto particolare nel mondo vegetale per la sua
diversità ecologica e geografica e per le forme differenti. Il nome scientifico
deriva dal latino
saxum
, che significa sasso, e
frangere
, ovvero rompere,
spezzare. Molte specie di sassifraghe crescono nelle fessure delle rocce dove le
loro radici letteralmente “spezzano” le pietre. Nel XVI e XVII secolo la
sassifraga veniva usata come medicina per togliere i calcoli della vescica e i
calcoli renali.
La sassifraga di Host è molto più grande della sassifraga incrostata. Il fusto può
crescere fino a 60 centimetri d’altezza. Le grandi foglie sono dure e crostose, in
quanto secernono ricche quantità di calcare. I fiori di colore bianco latteo
oppure giallo crema sono spesso punteggiati di porpora.
Nel mondo alpino cresce principalmente nella fascia subalpina e in quella alpina, a volte anche più in basso. Fuori dalle
Alpi cresce come relitto dell’era glaciale (per esempio a Falska peč sul fiume Drava a 250 metri sopra il livello del
mare, nella Selva di Tarnova).
È diffusa nelle Alpi meridionali e orientali (verso ovest cresce fino al lago di Como, verso est invece fino alle
Caravanche).
La specie è dedicata al botanico viennese N. T. Host, che collaborava con Franc Hladnik. Host scrisse un libro nel
quale propose una panoramica della flora austriaca in cui incluse anche dati della flora della Slovenia d’allora
(Carniola).
Scabiosa hladnikiana
Host - Vedovina di Hladnik
Nella prima metà dell’Ottocento il più importante botanico della Carniola fu
Franc Hladnik, che nel 1810 fondò il Giardino botanico di Lubiana e raccolse
un vasto erbario che ora viene preservato dal Museo di Storia Naturale della
Slovenia. Hladnik era solito inviare le nuove specie vegetali ancora sconosciute
ai suoi amici botanici e ai suoi mentori a Klagenfurt, Vienna e Lipsia. Fu così
che inviò a Vienna, al botanico austriaco N. T. Host, la vedovina dalle Dolomiti
di Polhov Gradec. Fu Host quindi a descriverla e a denominarla in onore del
suo scopritore che gliela aveva inviata. Host comunque non descrisse il luogo
esatto della raccolta, ma scrisse piuttosto approssimativamente che cresceva
nella Carniola sulle montagne e sui bacini alpini.
Il “locus classicus” della vedovina di Hladnik è la collina Goljek nelle Dolomiti
di Polhov Gradec. In questa località la pianta fu raccolta dal botanico Alfonz Paulin, che scrisse appunto di averla
raccolta nel suo “locus classicus”.
La pianta raggiunge un’altezza di un metro; le foglie cauline sono morbide e con peli stellati, lirate, con un grande
segmento terminale, mentre i segmenti laterali sono poco sviluppati o assenti. L’infiorescenza a capolino con i fiori
blu-viola è circondata da brattee. Cresce in ambienti caldi, nei prati, tra i cespugli e nei rari boschi di pianura delle aree
montane delle Alpi Dinariche, delle prealpi e dell'area pre-dinarica (colli di Polhov Gradec, Idrija, il Zasavje, lungo il
corso inferiore del Savinja e nelle parti slovene e croate dei monti Gorjanci).
Questa specie è una delle circa 70 piante endemiche della Slovenia.
Scopolia carniolica
Jacq. - Scopolia carniolica
Già nel lontano 1550 il famoso medico italiano P. A. Mattioli trovò una pianta
simile alla
Scopolia carniolica
a Sabotin sopra Salcano presso Nova Gorica.
Molto più tardi la specie fu descritta da Jacquin, che dedicò il genere al famoso
naturalista G. A. Scopoli, mentre la specie prese il nome dalla ex regione della
Carniola.
In Slovenia cresce nei boschi di faggio e nelle gole umide. È diffusa in Europa
centrale e sud-orientale, ma ha parenti stretti anche in Asia.
Una forma estremamente rara ed endemica si trova nei boschi intorno a Turjak,
dove venne trovata dal botanico Franc Hladnik da cui prese il nome:
Hladnikova Scopolia
(
Scopolia carniolica
f.
hladnikiana
). Dalla forma
nominale si differenzia per il colore dei fiori, che è giallo-verdastro sia dentro
che fuori. Si trova solo in pochi luoghi: da Kolovec a Kamnik, sotto il monte Lubnik a Škofja Loka, nella valle
dell’Isonzo, nella Valle di Idrija e sopra la Gola Pekel vicino a Borovnica.
1...,59,60,61,62,63,64,65,66,67,68 70,71,72,73,74