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Lilium carniolicum
Bernh. ex W.D.J. Koch - Giglio di Carniola
“...Ogni tanto, qua e là l’appariscente, incantevole
turbante di turco
protende i
suoi fiori rossi o lilla con macchie scure sui bassi cespugli oppure si vede il
giglio di Carniola
, suo parente, mettere in mostra simili fiori giallo rossi...”
Nel 1918 Ferdinand Seidl descrisse così i due gigli nel suo libro
Rastlinstvo
naših Alp
(La flora delle nostre Alpi).
Il giglio di Carniola (in sloveno anche
pomo d’oro
) ha un bulbo sotterraneo
bianco e foglie alterne sul fusto. I petali, di un arancione intenso e punteggiati
di scuro, sono arcuato-riflessi, e perciò i fiori dondolanti ricordano davvero dei
pomi d’oro. Hanno però “un odore nauseabondo, pesante e fastidioso”, come
scrisse più di duecento anni fa il botanico di Klagenfurt Franz Xaver von
Wulfen.
Il giglio di Carniola cresce nei prati, sui ghiaioni coperti di vegetazione, nei boschi luminosi, tra cespugli e mughi. È
diffuso nell’area dall’Italia nord orientale alla Bosnia occidentale, ma la sua massima diffusione si registra proprio in
Slovenia dove può essere trovato negli ambienti alpini, sul Carso, sul Monte Nevoso (Snežnik) nella regione della
Notranjska e nello Zasavje (Oltresava). Il nome sloveno
kranjska lilija
indica che la pianta ha preso il nome dall’ex
regione della Kranjska (Carniola), che comprendeva l’Alta Carniola (Gorenjska), la Bassa Carniola (Dolenjska) e la
Carniola Interna (Notranjska). Il botanico che per primo descrisse questa pianta non ne determinò l’esatta provenienza
o il “locus classicus”, scrisse solo che cresce nella Carniola e nel Litorale (Primorska).
Lilium martagon
L. - Giglio martagone
Il giglio martagone (in Slovenia chiamato
giglio turco
) è simile al giglio di
Carniola. Il bulbo sotterraneo è squamoso e di colore giallo dorato. Come nel
giglio di Carniola, anche i tepali del giglio martagone sono ripiegati
all’indietro, ma sono di colore rosso-carnicino e cosparsi di strie più scure.
Siccome il fiore assomiglia a un turbante, in sloveno questo giglio è qualificato
come ‘turco’. L’epiteto specifico latino
martagon
può forse essere associato a
Marte, dio della guerra, poiché Martagon era il nome dato dagli alchimisti al
pianeta Marte; l’ipotesi più probabile però è che il nome
martagon
derivi da
una parola araba che significa proprio ‘turbante’. Nel 1836, Heinrich Freyer
usò il nome
ajdovska lilija
.
Il giglio martagone è diffuso in quasi tutta l’Europa e nell’Asia temperata. In
Slovenia è molto più frequente del giglio di Carniola. Cresce tra i cespugli, nelle radure e nei prati boschivi, dalla
pianura alla fascia subalpina.
Lomelosia graminifolia
(L.) Greuter & Burdet subsp.
graminifolia
-
Vedovina argentata
(
Scabiosa graminifolia
)
La vedovina argentata ha foglie lineari argenteo-sericee. I fiori sono
raggruppati in un capolino appiattito, quelli periferici sono più grandi di quelli
centrali. La corolla è tubulosa con cinque petali saldati di colore viola. Cresce
nei pascoli sassosi, sul terreno roccioso e sui ghiaioni nella fascia montana. La
specie è presente nelle Alpi Giulie (Bohinj, Breginjski kot, la valle di
Tolminka), ma è più comune nella zona submediterranea (pendii meridionali
della Selva di Tarnova). La distribuzione generale si estende nelle catene
montane dell’Europa centrale e meridionale.
Nella sua prima guida al parco Juliana, Ciril Jeglič nel 1963 scrisse, che “si
tratta di una pianta del giardino frugale perché sopra le foglie argentine le sue
infiorescenze pallido-violastre cominciano a evolversi durante l’estate e
continuano nell’autunno”.
Medicago pironae
Vis. - Erba medica di Pirona
L’erba medica di Pirona è una pianta perenne. I fiori sono di colore giallo vivo. Dalle altre specie di questo genere si
distingue per i baccelli, che in questa pianta hanno spine corte e piatte e sono tomentoso-ghiandolosi e articolati.
Cresce sui pendii rocciosi e sui terreni ghiaiosi della valle dell’Isonzo (Sabotino, Monte Santo, Modrej, Plava). È
diffusa anche nella vicina regione italiana del Friuli.
Nel XIX secolo la specie fu descritta e dedicata al botanico italiano G. A. Pirona, che scrisse il primo libro sulla