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Silene vulgaris
(Moench) Garcke subsp.
tenoreana
(Colla) Soldano &
F. Conti
La silene rigonfia è una specie a vasta distribuzione eurasiatico-sudeuropea
presente in tutte le regioni d'Italia, con ben sei sottospecie; la sottospecie
tenoreana
è diffusa in tutte le regioni d'Italia salvo che in quelle del nord-
ovest. Sull'Isola dell'Asinara è comune; presente ad esempio nelle zone
costiere sud-occidentali (Bocchieri, 1988). Cresce solitamente in vegetazioni
ruderali, ai margini delle strade, negli orli di boschi disturbati, su scarpate,
nelle cave, lungo le massicciate ferroviarie a volte anche in prati aridi
disturbati, su suoli diversi, da basici a subacidi ma sempre abbastanza ricchi in
composti azotati, dal livello del mare alla fascia montana. Le foglie giovani
sono commestibili. Il nome generico deriva forse da Sileno, il panciuto
accompagn
atore di Bacco, e allude al calice rigonfio di questa specie; il nome specifico deriva dal latino 'vúlgus'
(volgo) e significa 'comune, diffuso, frequente'; la sottospecie è dedicata al grande botanico napoletano-
abruzzese
Michele Tenore (1780-1861). Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-
settembre. Syn.:
Silene vulgaris
(Moench) Garcke subsp.
angustifolia
(Mill.) Hayek
Silene vulgaris
(Moench) Garcke subsp.
vulgaris
La silene rigonfia è una specie eurasiatico-sudeuropea presente in tutte le
regioni d'Italia con diverse sottospecie. Sull'Isola dell'Asinara è piuttosto rara;
è presente ad esempio presso Elighe Mannu (Bocchieri, 1988). Cresce
solitamente in vegetazioni ruderali, ai margini di strade, negli orli di boschi
disturbati, su scarpate, in cave, massicciate ferroviarie a volte anche in prati
aridi disturbati, su suoli diversi, da basici a subacidi ma sempre abbastanza
ricchi in composti azotati, dal livello del mare alla fascia montana (forme
glareicole anche nella fascia alpina). Le foglie giovani sono commestibili. Il
nome generico deriva forse da Sileno, il panciuto accompagnatore di Bacco, e
allude al calice rigonfio di questa specie; il nome specifico deriva dal latino
'vúlgus' (volgo) e significa 'comune, diffuso, frequente'. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura:
aprile-settembre.
Silybum marianum
(L.) Gaertn.
Il cardo mariano è una specie mediterranea oggi divenuta infestante anche in
altre parti del globo, presente in tutte le regioni d'Italia salvo forse che in Valle
d'Aosta (segnalata erroneamente in Lombardia e Trentino-Alto Adige).
Sull'Isola dell'Asinara è comune; si possono trovare nuclei consistenti a Cala
Reale e ad est di Santa Maria (Bocchieri, 1988). Cresce in vegetazioni ruderali,
su suoli molto primitivi, aridi, ma ricchi in composti azotati, dal livello del
mare ai 1100 m circa. La pianta, soprattutto i semi, contiene una miscela di
flavonolignani con proprietà depurative sul fegato; le radici bollite sono
commestibili, i capolini si cucinano come i carciofi, le giovani foglie dal vago
sapore di cetriolo si consumano in insalata e i fusti si mangiano crudi o cotti. Il
nome generico deriva dal greco 'silybon', usato da Dioscoride per indicare dei cardi commestibili; il nome specifico
deriva dalla leggenda per cui la Madonna avrebbe versato latte sulle foglie, screzi
andole di bianco. Forma biologica:
emicriptofita bienne. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
Sisymbrium officinale
(L.) Scop.
L'erba cornacchia comune è una specie a distribuzione eurasiatico-temperata
oggi divenuta subcosmopolita, presente in tutte le regioni d'Italia. Sull'Isola
dell'Asinara è comune, presente ad esempio presso Campu Perdu e Santa
Maria (Bocchieri, 1988). Cresce in vegetazioni pioniere, sia in coltivi sia in
ambienti ruderali, su suoli argillosi da abbastanza freschi a subaridi, ricchi in
composti azotati ma poveri in humus, dal livello del mare ai 1000 m circa
(raramente fino ai 2400 m). Tutte le parti della pianta sono debolmente
tossiche (glicosidi), ma le foglie giovani sono commestibili in piccola quantità.
Il nome generico era già in uso presso i Greci; il nome specifico deriva dal
latino 'officina' (officina, farmacia) e allude ad un antico uso a scopo
medicinale. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.