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esempio presso Elighe Mannu e case bianche (Bocchieri, 1988). Cresce in
vegetazioni ruderali, nei coltivi, in giardini, campi, discariche, ai margini delle
stradale etc., su suoli limoso-argillosi piuttosto profondi e ricchi in composti
azotati, dal livello del mare a 900 m circa. Il nome generico deriva dal latino
'solamen' (sollievo), ma la pianta è tossica per l'alto contenuto in solanina dei
frutti acerbi; il nome specifico si riferisce alla pelosità dei fusti. Forma
biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-dicembre.
Solenopsis laurentia
(L.) C. Presl
La laurenzia di Gasparrini è una pianta annua a distribuzione
stenomediterranea con baricentro occidentale presente in Toscana, Umbria,
Lazio, Campania Puglia, Sardegna e Sicilia, ma generalmente piuttosto rara e
più diffusa lungo le coste tirreniche. Sull'Isola dell'Asinara è piuttosto rara; è
presente ad esempio presso Cala Reale, lungo i canali ove crescono le tamerici,
a Spalmadori. Cresce presso le sorgenti, lungo i fossi, ai bordi di pozze
effimere, dal livello del mare a 1000 m circa, con optimum nella fascia
mediterranea. Il nome generico deriva dal greco 'solen' (canale, tubo) e 'ops'
(aspetto, somiglianza), per la corolla munita di un tubo ben sviluppato; il nome
specifico è dedicato a M. A. Laurenti (inizio sec. XIX), professore di Medicina
a Bologna e amico del grande botanico Pier Antonio Micheli; il nome italiano deriva invece dal sinonimo e si riferisce
a G. Gasparrini (1804-1866), botanico a Pavia e Napoli e studioso
della flora lucana. Forma biologica: terofita scaposa.
Periodo di fioritura: maggio-agosto. Syn.:
Laurentia gasparrinii
(Tineo) Strobl
Sonchus asper
(L.) Hill subsp.
asper
Il grespino spinoso è una specie eurasiatico-sudeuropea presente in tutte le
regioni d'Italia. Sull'Isola dell'Asinara non è molto diffusa; è presente ad
esempio presso Cala d'Oliva e Piano Manno, lungo i bordi di strade e tra la
macchia (Bocchieri, 1988). Cresce in colture sarchiate ed in ambienti ruderali
lungo le strade, alla periferia di abitati, nelle discariche etc., su suoli argillosi
abbastanza freschi ed umiferi, ricchi in composti azotati, dal livello del mare
alla fascia montana. I getti giovani sono commestibili, sia cotti sia in insalata.
Il nome generico deriva da una parola greca che significa 'molle', 'spugnoso', in
riferimento ai fusti deboli e cavi; quello specifico allude alla spinosità delle
foglie. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: gennaio-
dicembre.
Sonchus bulbosus
(L.) N. Kilian & Greuter subsp.
bulbosus
La radicchiella bulbosa è una specie a distribuzione stenomediterranea
presente in Liguria, in Veneto e in tutte le regioni dell'Italia centrale,
meridionale e insulare. Sull'Isola dell'Asinara è comune e abbondante; è
presente ad esempio presso Cala Reale, sia tra le interruzioni della macchia che
nelle zone sabbiose (Bocchieri, 1988). Cresce negli incolti, nei campi, lungo le
spiagge, su suoli prevalentemente sabbiosi, aridi d'estate, di solito lungo le
coste ma a volte anche all'interno, dal livello del mare a 600 m circa, nella
fascia mediterranea. Le foglie giovani sono commestibili. Il nome generico
deriva da una parola greca che significa 'molle', 'spugnoso', in riferimento ai
fusti deboli e cavi di alcune specie; quello specifico si riferisce ai caratteristici
tuberetti subsferici dell'apparato radicale. Forma biologica: geofita bulbosa.
Periodo di fioritura: marzo-giugno. Syn.:
Aetheorhiza bulbosa
(L.) Cass.
Sonchus oleraceus
L.
Il grespino comune è una specie di origine eurasiatica oggi
divenuta subcosmopolita nelle zone temperate, presente in
tutte le regioni d'Italia. Sull'Isola dell'Asinara presente un po' ovunque. Cresce in ambienti ruderali, ai margini di
strade, in discariche, cantieri edili, muri, anche nei grandi centri abitati tr
a le fessure dei marciapiedi, su suoli argillosi
ricchi in composti azotati, dal livello del mare alla fascia montana. Le foglie giovani sono commestibili. Il nome
generico deriva da una parola greca che significa 'molle', 'spugnoso', in riferimento ai fus
ti deboli e cavi; il nome
specifico si basa sulla radice latina 'oler' (verdura), e allude al fatto che le foglie giovani si possono mangiare in
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