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insalata. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-
settembre.
Sonchus tenerrimus
L.
Il grespino sfrangiato è una specie a distribuzione stenomediterranea presente
in quasi tutte le regioni d'Italia (manca in Valle d'Aosta, Piemonte e Trentino-
Alto Adige), ma più comune al centro-sud. Sull'Isola dell'Asinara è piuttosto
rara; è presente ad esempio presso Punta Romasino e verso il Castellaccio
(Bocchieri, 1988). Cresce sulle rupi e nelle pietraie, sui muri, negli incolti, in
ambienti ruderali e negli orti, lungo le vie, su suoli piuttosto ricchi in sostanze
azotate, con optimum nella fascia mediterranea. Le foglie giovani sono
commestibili. Il nome generico deriva da una parola greca che significa 'molle',
'spugnoso', in riferimento ai fusti deboli e cavi; il nome specifico significa
'tenerissimo', in riferimento alla consistenza delle foglie rispetto ad altre specie
congeneri. Forma biologica: terofita scaposa/ emicriptofita scaposa. Periodo di
fioritura: gennaio-dicembre.
Sorghum halepense
(L.) Pers.
Il sorgo selvatico è una specie originaria del Mediterraneo orientale, diffusa
poi in tutta l'Europa meridionale e oggi presente in tutte le regioni d'Italia.
Sull'Isola dell'Asinara è piuttosto rara; è presente ad esempio tra Fornelli e
Santa Maria con rari esemplari (Bocchieri, 1988). Cresce come pianta
infestante soprattutto nei coltivi abbandonati di mais e frumento, ma anche in
vegetazioni ruderali, su suoli limoso-argillosi ricchi in composti azotati ed in
basi, alternativamente aridi ed umidi, dal livello del mare ai 600 m circa. Il
nome generico pare sia di derivazione indiana, da 'sorghi' il nome di una specie
simile, il nome specifico si riferisce alla città di Aleppo in Siria. Forma
biologica: geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: luglio-ottobre.
Spartium junceum
L.
La ginestra odorosa è una specie a distribuzione mediterranea, spontanea in
tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta ed in Trentino-Alto Adige
ove è stata introdotta per scopi ornamentali e talvolta inselvatichita; ha
l'optimum nella fascia mediterranea, ma appare anche in stazioni calde della
fascia submediterranea. Sull'Isola dell'Asinara è presenti nei pressi del vecchio
vigneto di Trabucato e del vicino oliveto (Bocchieri, 1988). Forma spesso
arbusteti monodominanti su suoli limoso-argillosi ricchi in scheletro, aridi
d'estate, da subacidi a neutri, al di sotto della fascia montana. I rami sottili
venivano utilizzati per la costruzione delle 'friscelle', cioè le forme per la
ricotta ed il formaggio, oppure erano utilizzati per assicurare a tutori la vite e le
piante di pomodoro. Dai fusti si ricava una fibra tessile per
la produzione di corde, ma anche di grezzi tessuti. La
specie è spesso coltivata nei giardini come pianta ornamentale, soprattutto per le vistose e profumate fioriture ed è
anche utilizzata per consolidare scarpate e terreni franosi. Tutte le parti della p
ianta contengono un alcaloide velenoso
(citisina). Il nome generico deriva dal greco 'spartion' (cordicella), per l'uso frequente dei rami come corde e legacci;
anche il nome specifico si riferisce ai rami flessibili come quelli dei giunchi. Forma biologic
a: fanerofita cespugliosa.
Periodo di fioritura: maggio-luglio.
Spergula arvensis
L.
La renaiola comune è una pianta annua a vasta distribuzione ormai divenuta quasi cosmopo
lita, presente, ma
generalmente non comune, in quasi tutte le regioni d'Italia (manca in Valle d'Aosta, Abruzzo, Molise e Puglia e non è
stata più ritrovata da lungo tempo nelle Marche). Cresce nei campi coltivati e negli incolti, su suoli generalmente
sab
biosi ma piuttosto freschi, derivanti da substrati silicei, in stazioni non fortemente soleggiate, dal livello del mare a
1300 m circa. Nell'Europa settentrionale i semi erano un tempo usati nella panificazione. Il nome del genere deriva dal