Asinara_Book_ita - page 370

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Sulla coronaria
(L.) Medik.
La sulla comune è una specie con distribuzione centrata sulla parte occidentale
della Regione Mediterranea, in Italia ampiamente coltivata come foraggio
soprattutto al centro-sud e spesso presente come avventizia. Sull'Isola
dell'Asinara è piuttosto rara; è presente ad esempio lungo i bordi della strada
che da Fornelli conduce al porto (Bocchieri, 1988). Le prime notizie sulla
coltivazione in Italia risalgono al 1619 da parte di Rostius, che la cita come
pianta coltivata a scopi ornamentali nell' Europa centrale, ma di provenienza
spagnola. Cresce su suoli argillosi, a volte anche subsalsi, al di sotto della
fascia montana inferiore. Il nome generico deriva dall'alterazione di 'zulla', il
nome della pianta in Castigliano; il nome specifico si riferisce ai fiori disposti
a mo' di corona. Forma biologica. emicriptofita scaposa. Periodod di fioritura: aprile-maggio.
Symphyotrichum squamatum
(Spreng.) G.L. Nesom
L'astro squamato è una specie avventizia di origine americana oggi diffusa
anche nel Mediterraneo, presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle
d'Aosta. Sull'Isola dell'Asinara è piuttosto rara; è presente ad esempio poco a
nord di Cala d'Oliva nei pressi del vecchio potabillizzatore (Bocchieri, 1988).
È una pianta pioniera di vegetazioni ruderali discontinue, che tollera anche
suoli moderatamente salati, dal livello del mare agli 800 m circa. Il nome
generico deriva dal greco 'symphysis' (unione) e 'thrix' (capello, pelo) e allude
probabilmente ad una cultivar europea osservata da Nees che presentava peli
uniti alla base; il nome specifico si riferisce alle piccole foglie squamiformi
che avvolgono i rami in alto. Forma biologica: terofita scaposa/ emicriptofita
scaposa. Periodo di fioritura: settembre-ottobre. Syn.:
Aster squamatus
(Spreng.) Hieron.;
Conyza squamata
Spreng.
Syringa vulgaris
L.
Il lillà è originario dell'Europa sudorientale e fu introdotto in coltura dal XVI
secolo a scopo ornamentale; è presente come specie avventizia in quasi tutta
Italia, salvo che in Valle d'Aosta, Campania, Puglia, Calabria e Sardegna, dal
livello del mare agli 800 m circa. Sull'Isola dell'Asinara è coltivata presso gli
abitati. Ha tendenza ad inselvatichirsi in siepi e boschetti presso gli abitati, su
suoli argillosi abbastanza profondi e ricchi in basi. Il nome generico in greco
significa 'flauto' e potrebbe derivare dall'uso dei rami per produrre flauti; il
nome specifico deriva dal latino 'vúlgus' (volgo) e significa 'comune', 'diffuso',
'frequente'. Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: aprile-
maggio.
Tamarix africana
Poir.
La tamerice africana è una specie a distribuzione mediterranea con baricentro
occidentale presente in Liguria, Emilia-Romagna e in tutte le regioni dell'Italia
centrale, meridionale e insulare salvo che in Umbria. Sull'Isola dell'Asinara è
presente ad esempio verso la stazione sanitaria, a Cala d'Oliva e Cala
Spalmadori (Bocchieri, 1988). Cresce nei greti di torrenti, su sabbie umide
subsalse, sulle dune marittime, dal livello del mare, ove è più frequente, a 800
m circa. Viene coltivata sia per il consolidamento dei terreni sabbiosi sia per
formare barriere frangivento in aree costiere e grazie alla ricca e vistosa
fioritura viene spesso utilizzata a scopo ornamentale. Il legno in passato era
utilizzato per la fabbricazione di pipe. Il nome generico pare provenire da
quello del fiume pirenaico spagnolo Tàmaris (o Tambro) o dai Tamarici, popolo dei Pirenei; questi termini sono però
assonanti anche con l'arabo 'tamár' (palma) e con l'ebraico
'tamaris' (scopa), ed in effetti un tempo i ramoscelli di
queste piante venivano impiegati come ramazza; il nome specifico si riferisce alla presenza della specie nell'Africa
settentrionale. Forma biologica: fanerofita cespugliosa/ fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
Tamarix dalmatica
Baum
La tamerice di Dalmazia è una specie a distribuzione mediterranea con baricentro occidentale presente in Toscana,
La
zio, Molise, Sicilia e Sardegna (come avventizia anche nelle Marche, in Calabria e probabilmente in altre regioni).
Sull'Isola dell'Asinara è presente ad esempio presso Fornelli e Santa Maria con qualche esemplare di notevoli
dimensioni (Bocchieri, 1988).
Cresce sulle sabbie dei litorali. Viene coltivata sia per il consolidamento dei terreni
sabbiosi sia per formare barriere frangivento in aree costiere e grazie alla ricca e vistosa fioritura viene spesso
utilizzata a scopo ornamentale. Il nome generico pare provenire da quello del fiume pirenaico spagnolo Tàmaris (o
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