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flessibilità dei rametti usati nelle campagne come legacci; il nome specifico si
riferisce al Giappone, una delle aree di origine. Forma biologica: fanerofita
cespugliosa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
Ligustrum sinense Lour.
Il ligustrino è un arbusto originario dell'estremo Oriente, oggi molto diffuso a
scopo ornamentale in parchi e giaradini, che in Italia a volte appare anche allo
stato subspontaneo, soprattutto nelle regioni del nord-est, in Toscana e in
Lazio. Apprezzato a scopo ornamentale per la fioritura abbondante e molto
profumata e per la compattezza della chioma, viene spesso impiegato nella
formazione di siepi. I frutti sono bacche ovoidali, lucide, di colore nerastro,
tossiche se ingerite. Il nome generico, già in uso al tempo dei Romani per
indicare la specie europea (
L. vulgare
), prende origine del latino 'ligare'
(legare), perché i rami terminali venivano usati per legature e intrecci; il nome
specifico deriva da 'Sìnae' (Cina), indicandone la provenienza. Forma
biologica: fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
Ligustrum vulgare L.
Il ligustro comune è un arbusto delle zone temperate dell'Eurasia, presente in
tutte le regioni d'Italia salvo che in Sardegna. Cresce nei mantelli dei boschi
decidui termofili ma anche nelle siepi e nel sottobosco, su suoli da superficiali
a profondi e freschi, ricchi in basi, più o meno umiferi, al di sotto della fascia
montana. Tutte le parti della pianta, soprattutto le bacche, contengono
glucosidi e sono tossiche; in passato il succo dei frutti veniva utilizzato per
colorare di rosso il vino o per produrre inchiostri; la scorza contiene una
sostanza utilizzata come colorante giallo per la lana; si tratta di un'ottima pianta
mellifera, utilizzata per la formazione di siepi, che può vivere dai 30 ai 50 anni.
Il nome generico, già in uso presso i Romani, deriva dal latino 'ligare' per la
flessibilità dei rametti usati nelle campagne come legacci; il nome specifico deriva dal latino 'vúlgus' (volgo) e
significa 'comune, diffuso, frequente'. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Lonicera japonica Thunb.
Il caprifoglio giapponese è una liana sempreverde originaria dall'Asia orientale
(Cina, Corea, Giappone), presente in Italia dal 1820. Introdotta per ornamento
ma con forte propensione a diffondersi spontaneamente, è segnalata come
avventizia in Italia centro-settentrionale (salvo che in Umbria), Abruzzo e
Campania. Cresce in vegetazioni ruderali, nelle siepi, ai margini di strade, in
discariche, spesso alla periferia degli abitati, dal livello del mare a 600 m circa,
e può divenire anche specie invadente. Le bacche contengono glucosidi e sono
tossiche. Il genere è dedicato al botanico tedesco Adam Lonitzer-Lonicerus
(1528-1586); il nome specifico si riferisce a uno dei paesi di origine. Forma
biologica: fanerofita lianosa. Periodo di fioritura: maggio-settembre.
Lythrum salicaria L.
La salcerella è una specie oggi divenuta subcosmopolita, presente in tutte le
regioni d'Italia. Cresce in luoghi umidi, ai margini di stagni e fossati, su suoli
da argillosi a torbosi periodicamente inondati, ricchi in composti azotati,
subneutri e a volte anche subsalsi dal livello del mare ai 1200 m circa
(raramente fino ai 2100 m). È una pianta officinale dalle molteplici proprietà;
le radici venivano utilizzate in passato nella concia delle pelli, mentre i fiori
erano utilizzati come coloranti, sia alimentari che di fibre naturali (cotone,
lana). I germogli possono essere consumati in insalata, mentre le foglie
possono essere usate come surrogato del tè. Il nome generico deriva dal greco