51
'lythron' (sangue), per il colore dei fiori e perché in passato si riteneva fosse efficace come cicatrizzante; il nome
specifico si riferisce alla somiglianza delle foglie con quelle di alcuni salici. Forma biologica: emicriptofita scaposa
(generalmente elofita). Periodo di fioritura: giugno-settembre.
Morus alba L.
Il gelso bianco, originario dell'Asia orientale, fu introdotto in Europa nel XII
secolo per l'allevamento del baco da seta che lo preferisce al gelso nero (la
presenza in Italia è documentata dal 1434). Oggi è presente in quasi tutte le
regioni d'Italia. Cresce in filari piantati dall'uomo ai margini degli abitati. I
frutti sono commestibili, anche se quasi mai appaiono sul mercato per la
difficile conservazione. Il nome generico è quello utilizzato dagli antichi
Romani per il gelso nero, pianta da loro già conosciuta perché originaria
dell'Asia Minore; deriva a sua volta dal greco antico 'meros' (parte), in
riferimento all'infruttescenza formata da tanti piccoli frutti con involucro
carnoso; il nome specifico deriva dal latino 'albus' (bianco) e si riferisce
sempre ai frutti ma questa volta al loro colore prevalente (esistono anche forme a frutti rosa o violetti, che possono
generare confusione col gelso nero). Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Muscari comosum (L.) Mill.
Il cipollaccio, o lampascione, è una specie a distribuzione eurimediterranea, di
antica introduzione al di fuori dell'areale primario, presente in tutte le regioni
d'Italia. Cresce negli aspetti più caldi dei prati naturali e in vegetazioni ruderali
e segetali, su suoli calcarei o limoso-argillosi, aridi d'estate, al di sotto della
fascia montana. I bulbi, commestibili, sono utilizzati soprattutto in Puglia
(lampascioni). Il nome generico potrebbe derivare dal sanscrito 'mushka'
(testicolo), a causa della forma dei bulbi o dell'odore muschiato dei fiori (il
termine 'odore muschiato' non ha nulla a che vedere con i muschi: significa
simile a quello delle ghiandole paratesticolari di alcuni mammiferi, usate per
produrre profumi sin da tempi antichissimi); il nome specifico deriva dal latino
'coma' (chioma) e si riferisce al ciuffo di fiori sterili che sormonta l'infiorescenza. Forma biologica: geofita bulbosa.
Periodo di fioritura: aprile-giugno.
Najas marina L. subsp. marina
La ranocchina maggiore, o najade marina, è una specie subcosmopolita
presente in tutte le regioni dell'Italia continentale salvo che in Liguria, Valle
d'Aosta, Abruzzo, Molise, Basilicata e Calabria. Cresce sommersa in acque
dolci ferme o lentamente fluenti, piuttosto fredde, profonde sino ad 1 m, meso-
eutrofiche, a fondo sabbioso o ghiaioso, dal livello del mare a 300 m circa. Il
genere è dedicato alle Naiadi, ninfe delle sorgenti e dei fiumi; il nome specifico
potrebbe trarre in errore, in quanto la specie non cresce quasi mai in acque
salate. Forma biologica: idrofita radicante. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
Oenothera biennis L.
L'enagra bienne è qui intesa come un taxon collettivo che comprende diverse
specie avventizie e talora invasive di origine nordamericana, oggi presente in
quasi tutte le regioni d'Italia. Cresce in ambienti disturbati, su suoli aridi
incoerenti, anche sulle dune marittime, dal livello del mare a 1200 m circa. Le
foglie giovani e le radici sono commestibili da cotte. I fiori sbocciano nelle ore
pre-serali e durano 24 ore, gli stami rilasciano il polline quando lo stimma non
è ancora recettivo; lo diventerà la sera dopo con l'intervento delle farfalle
notturne. Il nome generico ha etimologia incerta, quello specifico si riferisce al
ciclo vitale biennale. Forma biologica: emicriptofita bienne. Periodo di
fioritura: maggio-settembre.
Ornithogalum umbellatum L.
Il latte di gallina comune è una specie a distribuzione eurimediterranea riportata per tutte le regioni d'Italia, ma
probabilmente confusa con altre specie affini e quindi a distribuzione poco nota. Cresce nei coltivi, nei prati e nelle