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freschi e ricchi in composti azotati. Il nome generico è di etimologia
molto incerta: secondo alcuni deriva dalla leggenda della Veronica, la
donna che pulì il volto di Cristo con un fazzoletto prima della
crocifissione, alludendo alle venature più scure nella corolla presto
caduca di alcune specie o al fatto che molte specie fioriscono
precocemente, durante la settimana santa, altri invece pensano che sia
legato a legato a Santa Veronica da Binasco (1445-1497); quello specifico
allude alle foglie lobate vagamente simili a quelle dell'edera; il nome della
sottospecie deriva dal latino 'lucus' (boschetto). Forma biologica: terofita
scaposa. Periodo di fioritura: marzo-maggio.
190
Foglie non intere (composte, o divise per almeno metà
della lamina)
191
190
Foglie intere
293
191
Foglie trifogliate
192
191
Foglie non trifogliate
217
192
Pianta spinosa
Ononis spinosa L. subsp. spinosa
Specie sudeuropea piuttosto polimorfa, presente in tutta Italia dal livello
del mare ai 1300 m circa. È diffusa in tutta la nostra regione sino alla
fascia montana; in Carso è diffusa ma non molto comune. Cresce in
vegetazioni erbacee seminaturali, pascoli magri, su scarpate, ai margini di
boschi aperti, su suoli limoso-argillosi piuttosto profondi, ricchi in basi
ma talvolta decalcificati e subacidi, poveri in composti azotati. Veniva un
tempo utilizzata nella medicina popolare, ad esempio contro i reumatismi
e le malattie della pelle. Il nome generico deriva probabilmente dal greco
'ónos' (asino) e indicherebbe un foraggio per gli asini. Forma biologica:
camefita suffruticosa. Periodo di fioritura: maggio-settembre.
192
Piante non spinose
193
193
Corolla a simmetria raggiata (attinomorfa)
194
193
Corolla a simmetria bilaterale (zigomorfa)
198
194
Margine della foglia dentato
195
194
Margine della foglia intero
196
195
Fusti prostrati. Frutto carnoso, simile ad una fragola
Potentilla indica (Andrews) Th. Wolf
Syn.:
Duchesnea indica
(Jacks.) Th. Wolf - Specie avventizia di origine
asiatica, presente in tutte le regioni dell'Italia centro-settentrionale, in
Campania ed in Sardegna; coltivata all'Orto Botanico di Torino dal 1816,
fu osservata spontanea in Piemonte e Lombardia già nel corso
dell'Ottocento. La distribuzione regionale si estende dal Carso triestino a
tutte le aree planiziali e collinari del Friuli (la specie manca nei
fondovalle del settore alpino). Cresce in boscaglie umide e siepi, a volte
nei giardini, in situazioni piuttosto ombrose ed in ambienti piuttosto
disturbati, al di sotto della fascia montana. Il frutto, simile ad una fragola,
è commestibile ma del tutto insipido. Il nome generico è il diminutivo
femminile del latino 'potens' e significa 'piccola pianta con molta forza',
alludendo forse agli ambienti pietrosi in cui vegetano molte specie; il
nome specifico allude all'India, una delle aree di origine. Forma
biologica: emicriptofita reptante. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
195
Fusti non prostrati. Frutto secco
Geum urbanum L.
Specie eurasiatico-sudeuropea, ampiamente diffusa in tutte le regioni
d'Italia. Nella nostra regione è ampiamente diffusa; in Carso è comune
ovunque. Forse originaria di boschi alluvionali periodicamente inondati,