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antico, è la latinizzazione di quello greco: la ninfa Minthe abitava nel
regno di Ade, di cui era amante; quando Ade decise di sposare Persefone,
Minthe fu smembrata dalla rivale, ma Ade la trasformò in una pianta
profumata; il nome specifico deriva dal latino 'pulex' (pulce), per l'antico
uso come repellente contro pulci ed altri insetti. Forma biologica:
emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-settembre.
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Fiori in spiga terminale senza foglie
Mentha longifolia (L.) Huds.
Specie eurasiatico-sudeuropea oggi divenuta subcosmopolita, presente in
tutta Italia, salvo che in Sardegna, dalle pianure alla fascia subalpina.
Nella nostra regione è ampiamente diffusa; in Carso è diffusa e comune.
Cresce in ambienti umidi più o meno disturbati, lungo le rive di corsi
d'acqua, stagni, fossati etc., su suoli limoso-argillosi periodicamente
inondati ricchi in basi e composti azotati. Come per tutte le specie
congeneri, le foglie sono spesso usate per preparare bevande o per
aromatizzare i cibi (quelle di questa specie hanno però odore piuttosto
sgradevole). Il nome generico, molto antico, è la latinizzazione di quello
greco: la ninfa Minthe abitava nel regno di Ade, di cui era amante;
quando Ade decise di sposare Persefone, Minthe fu smembrata dalla
rivale, ma Ade la trasformò in una pianta profumata. Forma biologica:
emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-ottobre.
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Fiori in racemi laterali, originanti all'ascella delle foglie
Veronica chamaedrys L. subsp. chamaedrys
Specie eurasiatica, presente con due sottospecie in tutta Italia, ad
eccezione di Sicilia e Sardegna, dal livello del mare ai 2200 m circa. È
diffusa in tutta la nostra regione dalla pianura alla fascia subalpina, ove è
però molto più rara e ristretta presso rifugi e malghe; in Carso è comune
ovunque. Cresce in orli di boschi termofili e talvolta in prati da sfalcio, su
suoli argillosi freschi, piuttosto ricchi in composti azotati. Il nome
generico è di etimologia molto incerta: secondo alcuni deriva dalla
leggenda della Veronica, la donna che pulì il volto di Cristo con un
fazzoletto prima della crocifissione, alludendo alle venature più scure
nella corolla presto caduca di alcune specie o al fatto che molte specie
fioriscono precocemente, durante la settimana santa, altri invece pensano
che sia legato a legato a Santa Veronica da Binasco (1445-1497); il nome
specifico significa 'piccola quercia' ed allude alla forma delle foglie.
Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-
giugno.
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Fiori o in spighe terminali, oppure solitari all'ascella delle
foglie
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Fiori disposti in lunghe spighe non fogliose
Veronica barrelieri H. Schott ex Roem. & Schult. subsp. barrelieri
Entità appartenente ad una specie sudesteuropea, presente nelle regioni
dell'Italia continentale, salvo che in quelle nordoccidentali e sudorientali.
È concentrata nella parte sudorientale della regione nostra ma
recentemente trovata in Val Uccea nelle Prealpi Giulie, altrove sostituita
dalla subsp.
nitens
; in Carso è diffusa e comune. Cresce in lande e
gramineti in via di incespugliamento su suoli argillosi spesso decalcificati
ma ricchi in basi, aridi d'estate. Il nome generico è di etimologia molto
incerta: secondo alcuni deriva dalla leggenda della Veronica, la donna che
pulì il volto di Cristo con un fazzoletto prima della crocifissione,
alludendo alle venature più scure nella corolla presto caduca di alcune
specie o al fatto che molte specie fioriscono precocemente, durante la
settimana santa, altri invece pensano che sia legato a Santa Veronica da
Binasco (1445-1497); la specie è dedicata al frate domenicano e botanico
francese Jacques Barrelier (1606-1673). Forma biologica: emicriptofita
reptante. Periodo di fioritura: giugno-agosto.