53
161
Petali fusi tra loro
Valerianella dentata (L.) Pollich
Specie submediterraneo-subatlantica presente in tutta Italia dal livello del
mare alla fascia montana superiore. Cresce in incolti, orti e campi di
cereali. Il nome generico è il diminutivo di
Valeriana
, a sua volta
derivante dal latino 'valere' (vigoroso, sano). Forma biologica: terofita
scaposa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
161
Petali liberi
162
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Pianta basso arbustiva, con fusti lungamente legnosi
Cistus salviifolius L.
Specie mediterranea presente in tutta Italia, salvo che in Valle d'Aosta ed
in Trentino-Alto Adige, con optimum nella fascia mediterranea. Cresce in
garighe o in boschi molto aperti su substrati silicei, ove è a volte
dominante. La germinazione dei semi dopo il passaggio del fuoco
aumenta di 10 volte, un adattamento che permette a questa pianta di
colonizzare vaste aree colpite da incendi. Il nome generico, dal greco
'kìsthos' (capsula, cesta), allude forse alla forma del frutto ed appare già in
Dioscoride per designare una pianta da cui si estraeva una sostanza
resinosa (ladano) usata come incenso; il nome specifico allude alle foglie
simili a quelle della salvia da cucina. Forma biologica: nanofanerofita.
Periodo di fioritura: aprile-maggio.
162
Piante erbacee
163
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Petali 4
Sagina procumbens L. subsp. procumbens
Specie eurasiatico-nordamericana oggi divenuta subcosmopolita, presente
in tutta Italia dal livello del mare ai 1500 m circa (al massimo fino ai 2200
m). Nella nostra regione è diffusa, con ampie lacune, dalla costa alla
fascia alpina; in Carso è localmente comune. Cresce in vegetazioni
pioniere e ruderali lungo le strade, nelle fessure dei selciati, nei coltivi, su
suoli primitivi disturbati e spesso calpestati, ricchi in composti azotati ed
aridi d'estate. Il nome generico, che in latino significa 'cibo che ingrassa',
fu derivato da Linneo da Lobelius (1538-1616), che chiamava 'Saginae
Spergula' l'odierna
Spergula arvensis
perché questa pianta veniva
seminata nel Brabante come alimento per le mucche. Il nome specifico
deriva dal latino 'procumbere' (sdraiarsi), in riferimento al portamento
prostrato della pianta. Forma biologica: emicriptofita cespitosa. Periodo
di fioritura: aprile-luglio(-ottobre).
163
Petali 5 o più
164
164
Fiori grandi, più larghi di 1 cm
165
164
Fiori piccoli, non più larghi di 7 mm
167
165
Calice fortemente rigonfio, con 20-30 nervi
Silene vulgaris (Moench) Garcke subsp. vulgaris
Specie eurasiatico-sudeuropea presente in tutta Italia con diverse
sottospecie, dal livello del mare alla fascia montana (forme glareicole
anche nella fascia alpina). Nella nostra regione è ampiamente diffusa; in
Carso è comune ovunque. Cresce solitamente in vegetazioni ruderali, ai
margini di strade, negli orli di boschi disturbati, su scarpate, in cave,
massicciate ferroviarie a volte anche in prati aridi disturbati, su suoli
diversi, da basici a subacidi ma sempre abbastanza ricchi in composti
azotati. Le foglie giovani sono commestibili. Il nome generico deriva
forse da Sileno, il panciuto accompagnatore di Bacco, ed allude al calice
rigonfio di questa specie; il nome specifico deriva dal latino 'vúlgus'