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costa alla fascia subalpina ma progressivamente meno comune verso
l'alto; in Carso è comune ovunque. Cresce nei prati pingui ed in
vegetazioni disturbate di parchi, giardini, aiuole, su suoli limoso-argillosi
freschi ed umiferi, ricchi in composti azotati, subneutri. L'etimologia del
nome generico è incerta: alcuni la fanno derivare da una antica voce
tedesca 'Breune' o 'Braune' (angina o tonsillite) altri da 'bruno' per il
colore bruniccio dei fiori quando l'infiorescenza appassisce; il nome
specifico deriva dal latino 'vúlgus' (volgo) e significa 'comune, diffuso,
frequente'. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura:
aprile-ottobre.
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Infiorescenze allungate, normalmente più lunghe di 10 cm. Stami fertili 2
Salvia pratensis L. subsp. pratensis
Specie dell'Europa centro-meridionale sudeuropea presente in tutte le
regioni dell'Italia continentale salvo che in Molise, Basilicata e Calabria.
La distribuzione regionale si estende su tutto il territorio; in Carso è
comune ovunque. Cresce in gramineti e lande, ai margini di mantelli e
boschi, a volte in aiuole, su scarpate e lungo le strade, su suoli argillosi
sciolti, di solito carbonatici, da neutro-basici a subacidi, dal livello del
mare alla fascia montana. Il nome generico deriva dal latino 'salvus', ed
allude alle proprietà medicinali di
S. officinalis
. Forma biologica:
emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-agosto.
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Labbro inferiore con lobi laterali ridotti a piccoli denti
Lamium maculatum L.
Specie eurasiatica comunissima in tutta Italia salvo che in Sicilia sino alla
fascia montana inferiore. Nella nostra regione è comunissima su tutto il
territorio. Originaria di boschi periodicamente inondati, cresce oggi in
vegetazioni ruderali, ai margini di boschi disturbati, nelle siepi, lungo
viottoli ombreggiati e muretti a secco, nelle discariche, su suoli argillosi
freschi e sciolti, subneutri, ricchi in composti azotati. I germogli e le
foglie giovani sono commestibili. Il nome generico proposto da Linneo è
tratto da Plinio, deriva forse dal greco 'laimos' (fauci, gola), alludendo
all'aspetto della corolla; il nome specifico allude alle macchie scure
spesso presenti sulle foglie. Forma biologica: emicriptofita scaposa.
Periodo di fioritura: marzo-dicembre.
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Labbro inferiore con 2 lobi laterali ben sviluppati
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Foglie basali praticamente assenti alla fioritura. Fiori in verticillastri spaziati all'ascella
delle foglie. Pianta con odore sgradevole
Ballota nigra L. subsp. meridionalis (Bég.) Bég.
Specie mediterraneo-sudeuropea presente, con diverse sottospecie, in tutte
le regioni d'Italia; questa sottospecie non è presente in Calabria e Sicilia.
La distribuzione regionale gravita nella parte meridionale del territorio,
ma con estese penetrazioni sino ai fondovalle del settore alpino; in Carso
è comune ovunque. Cresce in vegetazioni ruderali, soprattutto presso agli
abitati, su suoli limoso-argillosi ricchi in composti azotati, subaridi
d'estate, dal livello del mare ai 1300 m circa. La pianta, che contiene un
olio essenziale dal caratteristico odore fetido e diversi principi amari, ha
proprietà medicinali, ma il suo impiego è limitato dal sapore non
gradevole. Il nome generico, già usato da Dioscoride e Plinio, deriva dal
greco 'ballo' (rigetto, rifiuto), alludendo all'odore pungente della pianta
che viene evitata dagli erbivori; il nome specifico allue al fatto che la
pianta annerisce in erbario. Forma biologica: emicriptofita scaposa.
Periodo di fioritura: maggio-agosto.
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Foglie basali persistenti in rosetta, picciolate, molto più grandi delle altre. Fiori
addensati all'apice del fusto. Pianta senza odore sgradevole
Stachys officinalis (L.) Trevis.
Entità a gravitazione sudeuropea, presente in tutta l'Italia continentale, dal
livello del mare ai 1800 m circa. Nella nostra regione è concentrata nella
parte meridionale; in Carso è diffusa ovunque e spesso comune. Cresce
nei gramineti su suoli calcarei o marnoso-arenacei ma ricchi in basi, più o
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