45
131
Infiorescenza chiaramente peduncolata
Lonicera etrusca Santi
Specie mediterranea presente in tutte le regioni d'Italia salvo il Trentino-
Alto Adige. La distribuzione regionale è limitata alle aree prossime alle
coste ed al Carso ove è piuttosto diffusa e comune. Cresce negli aspetti
più caldi di boschi, boscaglie e siepi, su suoli sia calcarei che marnoso-
arenacei, poco profondi e ricchi in scheletro, aridi d'estate, poveri in
humus e composti azotati, dalla fascia mediterranea a quella
submediterranea. Le bacche contengono glucosidi e sono tossiche. Il
genere è dedicato al botanico tedesco Adam Lonitzer-Lonicerus (1528-
1586); il nome specifico allude all'Etruria (Toscana) ove la specie è
diffusa. Forma biologica: fanerofita lianosa (fanerofita cespitosa). Periodo
di fioritura: maggio-giugno.
132
Corolla munita di un breve sperone (lente!)
133
132
Corolla senza sperone
134
133
Peduncoli fruttiferi di (5)8-20 mm; corolla di 6-9 mm; capsula ovoide di ca. 3 x 5 mm
Chaenorhinum minus (L.) Lange subsp. minus
Specie eurimediterranea di antica introduzione nella parte settentrionale
dell'areale, presente in tutta Italia con diverse sottospecie, dal livello del
mare a 1200 m circa, raramente anche più in alto. Nella nostra regione è
diffusa un po' ovunque, sino alla fascia montana inferiore; in Carso è
piuttosto comune. Cresce in vegetazioni pioniere di siti disturbati e sui
ghiaioni, su suoli carbonatici primitivi. Il nome generico deriva dal greco,
ed allude al brevissimo sperone (naso) dei fiori. Forma biologica: terofita
scaposa. Periodo di fioritura: aprile-ottobre.
133
Peduncoli fruttiferi di 3-8 mm; corolla di 4-6 mm; capsula subsferica
Chaenorhinum minus (L.) Lange subsp. litorale (Willd.) Hayek
Specie originariamente endemica delle coste adriatiche, diffusasi poi sino
all'Europa centrale. In Italia è presente in Veneto, Friuli Venezia Giulia,
Emilia-Romagna, Toscana e Marche. Nella nostra regione ha
distribuzione meridionale; in Carso è diffusa ma non molto comune.
Cresce in vegetazioni disturbate ai margini di strade e massicciate
ferroviarie, lungo i sentieri, in pratelli aridi, su suoli calcarei ricchi in
scheletro. Il nome generico deriva dal greco, ed allude al brevissimo
sperone (naso) dei fiori. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di
fioritura: aprile-ottobre.
134
Petali gialli
135
134
Petali non gialli
136
135
Foglie non odorose, senza picciolo ben distinto
Spartium junceum L.
La ginestra odorosa è una specie mediterranea, spontanea in tutte le
regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta ed in Trentino-Alto Adige ove è
stata introdotta per scopi ornamentali e talvolta inselvatichita; ha
l'optimum nella fascia mediterranea, ma appare anche in stazioni calde
della fascia submediterranea. Nella nostra regione è spontanea nella
costiera triestina ed altrove introdotta e talvolta inselvatichita; in Carso è
più abbondante sui substrati marnoso-arenacei del Muggesano e lungo la
costa fino alla baia di Sistiana. Forma spesso arbusteti monodominanti su
suoli limoso-argillosi ricchi in scheletro, aridi d'estate, da subacidi a
neutri. I rami sottili venivano utilizzati per la costruzione delle 'friscelle',
cioè le forme per la ricotta ed il formaggio. Contiene un alcaloide
velenoso (citisina). Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di
fioritura: maggio-luglio.