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Asplenium obovatum
Viv. subsp.
obovatum
L'asplenio obovato è una felce a distribuzione prevalentemente atlantica, in
Italia presente, con due sottospecie, in tutte le regioni che si affacciano sul
Tirreno, e in Veneto. Sull'Isola dell'Asinara è presente negli anfratti rocciosi
stillicidiosi del Castellaccio (Bocchieri, 1988) e in associazione con le
endemiche
Arenaria balearica
e
Cymbalaria aequitriloba
in anfratti rocciosi
umidi e ombrosi, su poco suolo ed esposti a nord-est (Pisanu et al., 2014).
Cresce su rocce riparate, generalmente silicee, dal livello del mare a 600 m
circa. Il nome generico deriva dal greco 'a' (contro) e 'splen' (milza), per
l'antico e ingiustificato uso di
A. ceterach
contro i calcoli della milza; quello
specifico si riferisce alla forma vagamente ovale delle fronde. Forma
biologica: emicriptofita rosulata. Periodo di sporificazione: marzo-ottobre.
Asplenium onopteris
L.
L'asplenio maggiore è una felce ad ampia distribuzione con affinità
subtropicali, presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta e
forse in Lombardia. Sull'Isola dell'Asinara è presente presso il Rio di Baddi
Longa, gli anfratti rocciosi di Elighe Mannu e tra Punta Grabara e Punta
Scomunica (Bocchieri, 1988); a questa specie va sicuramente riferita la
precedente segnalazione di
A. adiantum-nigrum
(Nicotra, 1906). Cresce in
ambienti umidi e ombrosi nelle fessure delle rocce, su muretti a secco, o
direttamente nel terreno del sottobosco di boschi termofili, soprattutto nelle
leccete, dal livello del mare alla fascia montana inferiore. Il nome generico
deriva dal greco 'a' (contro) e 'splen' (milza), per l'antico ed ingiustificato uso
di
A. ceterach
contro i calcoli della mil
za; il nome specifico deriva dal greco 'onos' (asino) e 'pteris' (felce) e significa
quindi 'felce degli asini'. Forma biologica: emicriptofita rosulata. Periodo di sporificazione: maggio-agosto.
Astragalus hamosus
L.
L'astragalo falciforme è una pianta annua a distribuzione mediterraneo-
turanica presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in alcune regioni del nord,
ma più frequente nelle regioni meridionali. Sull'Isola dell'Asinara è molto rara;
è presente presso Santa Maria e lungo i sentieri di Fornelli (Bocchieri, 1988).
Cresce negli incolti e in prati-pascoli, su suoli aridi, con optimum al di sotto
della fascia montana. Il nome generico deriva dal greco 'astrágalos' (astragalo,
un osso del tarso), probabilmente per l'aspetto angoloso dei semi; il nome
specifico deriva dal latino 'hamus' (amo, uncino), per la forma uncinata del
frutto. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-maggio.
Astragalus pelecinus
(L.) Barneby subsp.
pelecinus
La biserrula è una pianta annua a distribuzione stenomediterranea presente in
Toscana, Lazio, Puglia, Calabria, Sardegna e Sicilia (da lungo tempo non più
ritrovata in Liguria e Campania). Sull'Isola dell'Asinara è rara; è presente tra
Santa Maria e Fornelli e verso Punta Colondri (Bocchieri, 1988). Cresce negli
incolti aridi, nei pascoli, a volte in ambienti disturbati lungo le vie, dal livello
del mare a 600 m circa, con optimum nella fascia mediterranea. Il nome
generico deriva dal greco 'astrágalos' (astragalo, un osso del tarso),
probabilmente per l'aspetto angoloso dei semi; il nome specifico deriva dal
termine 'pelecinos', con cui Plinio indicava una pianta simile alla coronilla; il
nome italiano (e quello generico del sinonimo) derivano dal latino 'serrula'
(sega), per il legume dentato su ambo i lati. Froma biologica: terofita scaposa.
Periodo di fioritura: aprile-maggio. Syn:
Biserrula pelecinus
L.
Astragalus terraccianoi
Vals.
L'astragalo di Terracciano è una specie endemica della Corsica e della Sardegna, ove è più diffusa lungo le coste
settentri
onali. Sull'Isola dell'Asinara è presente presso l'ex stazione meteorologica chiamata il Semaforo, nelle
vicinanze di Punta Scorno, a Campu Perdu, a Cala Sgombro di Fuori, a Punta Romasino e Punta Salippi, in
associazione con
Centaurea horrida
, con cui for
ma garighe primarie costiere, che si uniscono con la prima porzione
dei territori interni, direttamente raggiunti dai venti marini (Pisanu et al., 2014, Biondi et al., 2001). Cresce su pendii
aridi spazzati da forti venti marini, su suoli di scarsa potenza
, con roccia affiorante, poveri e con una bassissima
capacità di ritenuta idrica, esclusivamente presso le coste ma in posizione un po' più arretrata rispetto alle formazioni a
Crithmum maritimum
, formando, assieme a
Centaurea horrida
, singolari garighe ad arbusti spinosi a cuscinetto che