Asinara_Book_ita - page 248

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sottospecie. Sull'Isola dell'Asinara non è molto diffusa; è presente ad esempio
tra i lecci di Elighe Mannu (Bocchieri, 1988). Cresce su suoli limoso-argillosi
umidi ed è comune nei boschi igrofili, ma appare anche nelle quercete e nelle
macchie, ove cresce in tasche di suoli argillosi profondi, dal livello del mare
alla fascia montana superiore. Il nome generico deriva dal greco 'brachys'
(breve) e 'podon' (piede) alludendo alle spighette subsessili; il nome specifico,
dal latino 'sylva' (selva), allude all'habitat boschivo. Forma biologica:
emicriptofita cespitosa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
Brassica nigra
(L.) W.D.J. Koch
La senape nera è una pianta annua di origine mediterranea divenuta
subcosmopolita, coltivata già dai Romani e oggi presente come avventizia in
tutte le regioni d'Italia tranne che in Valle d'Aosta. Sull'Isola dell'Asinara è
comune. Cresce in vegetazioni ruderali e ai margini delle strade, su suoli
limoso-argillosi, umidi o periodicamente sommersi, dal livello del mare a 800
m circa. I semi della pianta sono ancor oggi utilizzati per la produzione della
senape. Il nome generico, di etimologia piuttosto incerta, era già usato dai
Romani per il cavolo; il nome specifico si riferisce al colore dei semi, che sono
scuri a maturità. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura:
febbraio-maggio.
Brassica tournefortii
Gouan
Il cavolo di Tournefort è una specie a distribuzione estesa dalla regione
mediterranea alle aree subsahariane e a quelle subdesertiche dell'Asia
occidentale (regione saharo-sindica), presente in Sardegna, Lazio, Puglia,
Basilicata, Calabria e Sicilia (come avventizia anche in Emilia-Romagna e in
Molise). Sull'Isola dell'Asinara è presente presso le zone sabbiose della costa
meridionale, comune. Cresce negli incolti aridi, soprattutto su sabbie
marittime. Il nome generico era già usato dai Romani e ha etimologia incerta:
secondo alcuni deriva da una radice gallica, secondo altri dal greco 'bibrásko'
(io mangio); la specie è dedicata al botanico francese Pitton de Tournefort
(1656-1708), uno dei maggiori del periodo prelinneano. Forma biologica:
terofita scaposa/ emicriptofita bienne. Periodo di fioritura: febbraio-maggio.
Briza maxima
L.
I sonaglini maggiori sono una pianta annua di origine subtropicale presente in
tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta, Lombardia e Trentino-Alto
Adige; diviene molto rara a nord del Po mentre è comune in Italia meridionale.
Sull'Isola dell'Asinara è presente un po' ovunque ma non abbondante. Cresce in
macchie, garighe, incolti, radure molto aperte, prevalentemente su substrati
silicei, su suoli aridi d'estate, al di sotto della fascia montana (ma nel
Meridione può superare i 1700 m). Il nome generico presso gli antichi Greci
designava un tipo di cereale, quello specifico allude alla grande dimensione
delle spighette. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-
giugno.
Briza minor
L.
I sonaglini minori sono una specie subcosmopolita nelle regioni calde, presente
in tutte le regioni dell'Italia centro-meridionale, in Emilia-Romagna, Liguria e
Veneto; la specie è molto frequente nell'Italia mediterranea, mentre altrove ha
il carattere di pianta avventizia effimera. Sull'Isola dell'Asinara è rara, presente
ad esempio presso Case Bianche e Punta Maestra Fornelli (Bocchieri, 1988).
Cresce in macchie, incolti e radure, dal livello del mare alla fascia collinare. Le
infiorescenze sono spesso usate per composizioni di fiori secchi. Il nome del
genere in greco antico indicava un tipo di cereale; il nome specifico si riferisce
alle piccole dimensioni delle spighette rispetto a quelle di altre specie
congeneri. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-
maggio.
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