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Fusti cavi, con nodi ingrossati: pianta con aspetto di bambù
Phyllostachys aurea Carrière ex Rivière & C. Rivière
Pianta originaria dalla Cina, introdotta in Europa a scopo ornamentale e
spesso coltivata in parchi e giardini in numerose cultivar di aspetto
piuttosto diverso. Si caratterizza per i fusti di colore dorato, ma spesso
questi rimangono verdi ed allora il carattere distintivo migliore è la
presenza di internodi fortemente compressi, presenti almeno alla base dei
fusti. A volte, come sui Colli Euganei, appare anche allo stato
inselvatichito. Il nome generico deriva dal greco e significa 'con foglie
disposte in spighe'; il nome specifico allude al colore dorato dei fusti.
Forma biologica: fanerofita cespugliosa.
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Fusti pieni, senza nodi ingrossati: piante diverse dal
bambù
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Piante lianose con fusti rampicanti, volubili o scandenti
107
106
Alberi o arbusti
115
107
Fiori e frutti disposti in ombrelle semplici. Piante
sempreverdi
108
107
Fiori e frutti non disposti in ombrelle semplici. Piante
decidue
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108
Foglie giovani con piccoli peli bianchi almeno di sotto (usare la lente!)
Hedera helix L. s.l.
L'edera è una specie mediterraneo-atlantica comune in tutta Italia dal
livello del mare sino alle faggete termofile della fascia montana inferiore.
Sui Colli Euganei è ampiamente diffusa. Cresce in boschi e siepi, su muri,
rocce e alberi, di cui raggiunge la chioma in siti umidi, formando intrichi
con
Clematis vitalba
e altre liane. Mostra marcata eterofillia, cioè la
forma delle foglie dei rami vegetativi è molto diversa da quella delle
foglie dei rami fioriferi. È comunemente coltivata come pianta
ornamentale, come tappezzante di terreni molto ombreggiati e per
ricoprire muri o pergolati. Ne esistono numerosissime cultivar che
differiscono per la forma, dimensioni e colore delle foglie (frequenti sono
quelle a foglie variegate). Sia i Greci che i Romani consideravano l'edera
un simbolo di forza vitale; questo per la sua longevità e perché si tratta di
una pianta sempreverde. I fiori, ricchi di nettare, sono visitati da molte
specie di insetti, tra cui le api. Tutta la pianta è tossica per l'uomo
(presenza di saponine triterpeniche e alcaloidi), in particolare foglie e
frutti; questi ultimi possono attirare l'attenzione di bambini o persone
sprovvedute e la loro ingestione può provocare nausea, dolori addominali
e diarrea, mentre il contatto con le foglie può originare reazioni
fotoallergiche. Bisogna quindi prestare molta attenzione prima di
maneggiare questa pianta. Il nome generico è assonante, forse non a caso,
con il latino 'adhaerēre' (aderire); quello specifico in greco significa
'attorcigliamento', alludendo ai giovani fusti della pianta che si
attorcigliano sui loro supporti. Forma biologica: fanerofita lianosa.
Periodo di fioritura: settembre-novembre.
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Foglie giovani con peli rossastri
Hedera canariensis Willd.
L'edera delle Canarie è diffusa allo stato spontaneo sul versante atlantico
dell'Africa settentrionale e nelle Isole Canarie, dove cresce nella foresta
laurisilva. In Europa occidentale e meridionale è comunemente coltivata a
scopo ornamentale e ne esistono numerosissime cultivar, alcune delle
quali con foglie variegate. Nell'area dei Colli Euganei è raramente
presente come avventizia occasionale. La pianta è tossica se ingerita (per