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dedicato al medico italiano Gabriele Fallopio (1523-1562). Forma
biologica: fanerofita lianosa. Periodo di fioritura: ottobre.
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Viticci terminanti in un disco adesivo. Bacche più strette di 7 mm. Corteccia non
desquamantesi in nastri
Parthenocissus tricuspidata (Siebold & Zucc.) Planch.
L'edera del Giappone, come indicato dal nome volgare, è una specie
rampicante originaria dall'Asia orientale (Giappone e Corea) ed è stata
introdotta in Europa a scopo ornamentale come rampicante tappezzante,
in grado di coprire scarpate stradali e muri di intere case grazie ai dischi
adesivi con cui si attacca al substrato. Va tagliata spesso altrimenti invade
muri e finestre, soffocando anche gli altri rampicanti. Oltre a essere
coltivata, è comune allo stato subspontaneo in molte regioni d'Italia, dal
livello del mare ai 600 m circa. Non è molto comune sui Colli Euganei,
tuttavia popolazioni subspontanee sono presenti in tutta l'area. Il nome
generico deriva dal greco 'párthenos' (vergine) e 'kissós' (edera), significa
quindi 'edera vergine'; l'epiteto specifico allude alle foglie trilobate.
Forma biologica: fanerofita lianosa. Periodo di fioritura: giugno-luglio.
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Viticci prensili. Bacche più larghe di 7 mm. Corteccia
desquamantesi in nastri allungati
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Pagina inferiore delle foglie densamente coperta da peli
Vitis labrusca L.
L'uva fragola è un arbusto rampicante originario del Nordamerica. Sui
Colli Euganei è stata rinvenuta sui versanti del M. Venda come
subspontanea. Di origine cultigena (probabile domesticazione di
Vitis
aestivalis
, Stati Uniti orientali), fu introdotta in Europa come pianta da
frutto, inadatta alla vinificazione, nonostante con essa nel Veneto si
produca il 'Fragolino' a uso familiare, vino molto leggero con aroma di
fragola, non commerciabile. L'ibrido con la congenere americana
V.
riparia
fu anch'esso introdotto dagli USA sotto il nome di 'Clinton' per
entrare più estesamente nella produzione regionale locale, dove la
vinificazione viene perlopiù effettuata in mescolanza con i vitigni
nostrani (Cabernet, Merlot ecc.). Le viti americane (diverse specie e loro
ibridi) furono poi -e tuttora lo sono- sistematicamente impiegate quale
portainnesto della vite nostrana per prevenire gli attacchi della fillossera,
che avevano messo a rischio la cultura stessa della vite. L'uva fragola è
inoltre utilizzata a scopo ornamentale in quanto con le sue fronde è in
grado di ricoprire paletti e tralicci come quelli che si usano su balconi e
terrazzi e nei giardini; la fioritura è profumata, come pure i frutti maturi,
che cadendo diffondono un odore dolce e inebriante. È segnalata come
avventizia casuale o naturalizzata in molte regioni d'Italia. Indifferente
alla natura del substrato, purché ben provvisto di nutrienti, predilige il
clima umido di tipo oceanico. L'Italia è la prima nazione al mondo per
ricchezza e diversità di cultivar (vitigni) di
V. vinifera
(uva da tavola e da
vino), alcune delle quali estremamente antiche (per es. il Cannonau di
Sardegna), tutte derivate dalla domesticazione di
V. vinifera
subsp.
sylvestris
, cioè della vite selvatica europea. Quest'ultima presso i Romani
era denominata
labrusca
e tale nome si è fissato attraverso i secoli in
quello del noto vitigno emiliano Lambrusco. Linneo, più tardi, ripescò lo
stesso nome per conferirgli l'onore di epiteto specifico nella descrizione
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