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Carex brachystachys Schrank
La carice dei burroni è una specie delle montagne dell'Europa meridionale
presente lungo tutto l'arco alpino (salvo che in Val d'Aosta) e sulle montagne
di Marche e Abruzzo. La distribuzione regionale si estende su quasi tutte
le aree montuose del Friuli. Cresce su pareti stillicidiose e pendii umidi, su
substrati calcarei o dolomitici, con optimum nella fascia montana. Il nome
generico deriva dal greco 'keìro' (tagliare), per il margine fogliare tagliente di
alcune specie; il nome specifico deriva dal greco e significa 'a spighe brevi'.
Forma biologica: emicriptofita cespitosa. Periodo di fioritura: giugno-luglio.
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Spighe femminili pendule
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Spighe femminili erette
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917
Fusti trigoni, scabri. Foglie larghe 2-4 mm. Glume di color bruno scuro. Spighe femminili ovali, con
otricelli addensati
Carex frigida All.
La carice gelida è una specie delle montagne dell'Europa meridionale pre-
sente lungo tutto l'arco alpino, nell'Appennino centro-settentrionale e sulle
montagne della Sardegna. La distribuzione regionale si concentra nella por-
zione più settentrionale del settore alpino, con pochissime stazioni sulle Pre-
alpi Carniche occidentali; nell'area di studio la specie è rara e confinata alla
porzione nordoccidentale del territorio. Cresce presso le sorgenti e sulle rive
dei ruscelli, soprattutto su substrati silicei, dai 1500 ai 2600 m circa. Il nome
generico deriva dal greco 'keìro' (tagliare), per il margine fogliare tagliente
di alcune specie; quello specifico si riferisce alla presenza in ambienti freddi.
Forma biologica: geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: giugno-luglio.
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Fusti cilindrici, lisci. Foglie larghe 1.5-2 mm. Glume di color bruno chiaro con margine membranoso.
Spighe femminili cilindriche
Carex capillaris L. subsp. capillaris
La carice capillare è una specie a vasta distribuzione circum-artico-alpina
presente lungo tutto l'arco alpino e sulle montagne dell'Abruzzo. La distri-
buzione regionale è estesa a quasi tutte le aree montuose del Friuli; nell'area
di studio la specie è abbastanza diffusa, ad esempio sul M. Tiarfin a 2000 m e
a Casera Razzo a 1750 m, con optimum nelle aree con substrati silicei. Cresce
in prati e pascoli su suoli freschi e acidificati, in genere in ambienti piuttosto
umidi, a volte anche in torbiere acide, dalla fascia montana superiore a quella
alpina. Il nome generico deriva dal greco 'keìro' (tagliare), per il margine
fogliare tagliente di alcune specie; il nome specifico si riferisce ai sottilissimi
peduncoli che portano le spighe. Forma biologica: emicriptofita cespitosa.
Periodo di fioritura: giugno-luglio.
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