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e traversine ferroviarie, piccole imbarcazioni e gioghi per gli aratri;
oggi sia pur raramente viene usato per la costruzione di mobili. Un
olio essenziale, chiamato olio di sassofrasso, è distillato dalla
corteccia della radice e dal frutto e veniva utilizzato in profumeria e
per la produzione di dolciumi. La radice era usata per produrre un
the aromatico e la bevanda gassata, popolare in America
settentrionale, chiamata 'root beer'. Prima del ventesimo secolo, il
sassofrasso godeva di grande reputazione nella letteratura medica e
veniva apprezzato anche per migliorare il sapore di altri farmaci.
L'olio di sassofrasso è però ricco di safrolo, una sostanza oggi
riconosciuta come un potenziale cancerogeno, per cui l'uso di
questa pianta a scopo alimentare è stato bandito. Inoltre, il safrolo è
spesso utilizzato dai laboratori clandestini per sintetizzare diverse
droghe. Il nome generico sembra essere una corruzione della parola
spagnola per 'sassifraga'. Forma biologica: fanerofita cespugliosa/
fanerofita scaposa.
Sciadopitys verticillata
Siebold & Zucc.
Il pino a ombrello giapponese è una conifera endemica del
Giappone, l'unico membro della famiglia Sciadopityaceae e del
genere
Sciadopitys
, un fossile vivente senza parenti stretti,
conosciuto da reperti fossili risalenti a circa 230 milioni di anni fa.
Si tratta di un albero sempreverde che può raggiungere 15-27 m di
altezza, molto attraente e popolare in giardini e parchi, nonostante
il lento tasso di crescita, che fu introdotto in Europa da John Gould
Veitch nel 1860. Nell'Orto Botanico di Torino la data di
inserimento in coltura di questa specie è incerta. Attualmente è
presente in coltivazione un solo esemplare. La microspettroscopia a
infrarossi ha individuato conifere della famiglia Sciadopityaceae
come fonte principale dell'ambra del Baltico, piuttosto che, come si
pensava, membri delle famiglie Araucariaceae e Pinacee. Il nome
del genere deriva dal 'sciado' (ombra) e 'pitis'(pino), il nome
specifico si riferisce alle foglie riunite in caratteristici verticilli spaziati lungo i rami. Forma biologica: fanerofita
scaposa.
Sequoia sempervirens
(D. Don) Endl.
La sequoia sempreverde è un albero originario della parte
occidentale del Nord America, ove cresce spontaneo lungo una
ristretta fascia costiera tra la California e l'Oregon. Nell'Orto
Botanico di Torino la specie è stata segnalata per la prima volta in
coltivazione con il nome nel 1881 e nel 1882 quando vennero
seminati semi provenienti da Coimbra, Modena e Breslam.
Attualmente è presente in coltivazione un solo esemplare avente
diametro pari a circa 65cm. È uno degli alberi più alti del mondo:
può superare i 100 metri di altezza ed è anche uno tra i più longevi:
può vivere oltre 2000 anni. È stata introdotta in Europa nella prima
metà del XIX secolo per scopi ornamentali, ma in questo breve
lasso di tempo le Sequoie introdotte in Europa, con non più di
100/150 anni di vita, hanno raggiunto al massimo altezze di 40/50
metri. La pianta predilige un clima oceanico-temperato ricco di
umidità e non tollera climi continentali e temperature troppo rigide; nell'area di origine è diffusa fino a circa 1000 m, in
particolare su suoli di origine alluvionale dove forma foreste pure o miste con altre specie di conifere come
Pseudotsuga menziesii
e
Picea sitchensis
. Le sequoie crescono bene su terreni profondi, umidi ma ben drenati, in
posizioni riparate; sono state piantate sia per ornamento che per fini forestali in diverse parti del mondo, Italia
compresa, e sono inselvatichite in Nuova Zelanda. Il legno è tenero ma resistente. Il nome generico è stato coniato in
onore di Sequoyah (1767-1843), l'inventore del sillabario degli indiani Cherokee. Forma biologica: fanerofita scaposa.
1...,52,53,54,55,56,57,58,59,60,61 63,64,65,66,67,68,69,70