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truciolati. Il portamento maestoso lo rende adatto come pianta ornamentale. La var.
italica
, il pioppo cipressino, si
distingue per il portamento slanciato e colonnare simile al cipresso. Il nome generico, di etimologia incerta, era già in
uso presso gli antichi Romani, quello specifico si riferisce alla corteccia più scura di quella di altre specie congeneri.
Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
Populus
×
canadensis
Moench
Comunemente noto come pioppo ibrido o pioppo del Canada, è un
ibrido originatosi spontaneamente in Francia tra l'autoctono
P.
nigra
L. e l'americano
P. deltoides
W. Bartram ex Marshall. Cresce
come subspontaneo in quasi tutte le regioni italiane, ad eccezione
di Valle d'Aosta, Liguria e Sicilia. Nell'Orto Botanico di Torino la
specie è stata citata per la prima volta in coltivazione con il nome
di
Populus balsamifera
nel 1821 e in seguito col nome di
Populus
ontariensis
nel 1849 quando viene registrato l'acquisto di esemplari
dal vivaio del Sig. Prudente Bessone. Attualmente è in coltivazione
un solo esemplare, che potrebbe risalire proprio a metà '800.
Presenta infatti diametro pari a 115 cm, corrispondente ad una
circonferenza di oltre 3,5 m, tale da avere i requisiti per
l'inserimento tra gli alberi monumentali della città di Torino
secondo quanto previsto dalla Legge Regionale n°50 del 1995 (e
sue modifiche con L.R. n°4 del 2009) recepita dal relativo Regolamento del Comune di Torino. Nel verde pubblico
torinese le specie del genere
Populus
sono relativamente ben rappresentate, con circa 900 esemplari. Monumentale è
anche il pioppo di Corso Cairoli (zona Murazzi di Torino). Coltivato come specie ornamentale in parchi e giardini, ha il
suo optimum in suoli freschi e argillosi. I fiori maschili rossastri e i femminili giallastri sono portati da individui distinti
(pianta dioica). Il frutto è una capsula a 2 o 4 valve, riunite in infruttescenze a grappolo che in giugno liberano semi
cotonosi di color bianco. Il nome generico, di etimologia incerta, era già in uso presso gli antichi Romani. Forma
biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
Prunus avium
L. subsp.
avium
Il ciliegio è un albero deciduo oggi divenuto subcosmopolita per
coltivazione in diverse varietà; l'areale originario dovrebbe essere il
territorio che va dal Caucaso ai Balcani; l'ingentilimento e la messa
a coltura sono iniziati nell'Asia occidentale. Allo stato coltivato è
comune in tutta Italia sino alla fascia montana inferiore; allo stato
subspontaneo è diffuso ma non comune e cresce in boschi mesofili
maturi e talvolta nelle siepi, su suoli argillosi piuttosto profondi e
abbastanza ricchi in composti azotati. Nell'Orto Botanico di Torino
la data d'inserimento in coltura di questa specie è incerta.
Attualmente sono presenti in coltivazione due esemplari. Nel verde
pubblico torinese un'altra specie del genere
Prunus
,
Prunus padus
,
è relativamente ben rappresentata, con circa 1900 esemplari. Si
coltiva per il frutto fresco o da conservare in alcool, come pianta
ornamentale, per la ricca fioritura primaverile e per l'aspetto che
acquisisce in autunno con l'ingiallimento delle foglie, oppure per il legname. Il legno è duro, a grana uniforme, dalle
tonalità calde, bruno-rossicce, e si presta per la costruzione di mobili di pregio e lavori al tornio. Le foglie contengono
una sostanza colorante viola. Il nome generico, già in uso presso i Romani, è di etimologia incerta, quello specifico in
latino significa 'degli uccelli'. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Pseudotsuga menziesii
(Mirb.) Franco
La douglasia è un albero originario delle regioni costiere del Nord
America, dalla Columbia Britannica alla California, meglio
conosciuto con il nome comune di 'Abete di Douglas', dal botanico
scozzese David Douglas, che inviò nel 1827 il primo materiale di
propagazione in Europa. È stato introdotto nel continente europeo
nella prima metà dell'800 e in Italia è presente in parchi e giardini
ed anche nei rimboschimenti. Nell'Orto Botanico di Torino la
specie è stata citata per la prima volta in coltivazione con i nomi di
Abies douglasii
e
Abies menziesi
nel 1843, quando alcuni esemplari
vennero acquistati dal vivaio Burdin di Torino. Se ne trova
menzione anche con il nome di
Pinus menziesii
sempre nel 1843
con la dicitura 'Ordine delle conifere stabilite nell'Orto'.
Attualmente sono in coltivazione due esemplari aventi diametro