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Nordamerica e introdotto in Europa a partire dal XVI secolo.
Alcuni autori ritengono però che sia una cultivar di
P. orientalis
. In
Italia è stato ampiamente utilizzato nel giardino alla francese e per
ornare piazze e viali, dal livello del mare agli 800 m circa.
Nell'Orto Botanico di Torino la specie è stata citata per la prima
volta in coltivazione nel 1802; semi provenienti dall'Orto Botanico
di Napoli sono stati seminati nel 1844 ed alcuni esemplari sono
stati acquistati dal vivaio Burdin di Torino nel 1851. Attualmente
sono in coltivazione numerosi esemplari tra cui quello di maggiori
dimensioni presenta un diametro di circa 150 cm e probabilmente
potrebbe essere uno di quelli citati in coltivazione a metà '800,
risultando quindi uno dei più antichi di Torino, in quanto quello del
Parco della Tesoriera sembra risalire al 1797 o comunque agli
ultimi decenni del '700. Questa pianta è considerata albero monumentale secondo la Legge Regionale 50 del 1995 (e
sue modifiche con L.R. n°4 del 2009) recepita dal relativo Regolamento del Comune di Torino. Nel verde pubblico
torinese la specie è la più comunemente utilizzata con circa 15.000 esemplari. Si tratta infatti di un albero longevo,
frugale, adatto a vari tipi di terreno, resistente all'inquinamento e alle potature. A partire dagli anni '70 del '900, una
grave malattia fungina, il cancro colorato del platano, ha compromesso il patrimonio platanicolo delle città italiane e la
specie è ora meno utilizzata per scopi ornamentali. Il legno, con grana fine e colore dal rossiccio al bruno, viene
impiegato per lavori al tornio e impiallacciati. Il nome generico deriva dal greco 'platys' (largo), in riferimento alla
forma ampia delle foglie e della chioma; il nome specifico allude alla Spagna, dove questo ibrido è stato osservato per
la prima volta nel XVII secolo, in un luogo dove sia il platano europeo che quello americano erano stati piantati. Forma
biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-giugno. Syn.:
Platanus hybrida
Brot.
Populus deltoides
Marshall
Il pioppo deltoide, o piopo americano orientale, è un albero
deciduo originario della porzione centro-orientale del Nord
America, dal Canada meridionale al Messico settentrionale. Negli
ambienti di origine si comporta da pianta pioniera nelle aree di
transizione tra le grandi praterie e le foreste temperate e di solito
cresce vicino a fiumi, ove i banchi di fango lasciati dopo le
alluvioni forniscono le condizioni ideali per la germinazione. La
pianta in genere vive dai 70 ai 100 anni, ma ha il potenziale per
vivere 200-400 anni in coltivazione. Fu importata in Europa come
pianta ornamentale e coltivata anche per la produzione della carta;
oggi è abbastanza diffusa in parchi e giardini dell'Europa
temperata. Nell'Orto Botanico di Torino la specie è stata citata per
la prima volta in coltivazione con il nome di
Populus monilifera
nel 1813 e in seguito col nome di
Populus angulata
nel 1821. Successivamente è menzionata tra le 'Piante arboree più
notevoli di piena terra' nel 1874. Attualmente è in coltivazione un solo esemplare, che potrebbe risalire proprio XIX
secolo. Presenta infatti diametro pari a 155 cm, corrispondente ad una circonferenza di quasi 5 m, tale da avere i
requisiti per l'inserimento tra gli alberi monumentali della città di Torino secondo quanto previsto dalla Legge
Regionale n°50 del 1995 (e sue modifiche con L.R. n°4 del 2009) recepita dal relativo Regolamento del Comune di
Torino. Nel verde pubblico torinese le specie del genere
Populus
sono relativamente ben rappresentate, con circa 900
esemplari. Monumentale è anche il pioppo di Corso Cairoli (zona Murazzi di Torino). Il nome generico, di etimologia
incerta, era già in uso presso gli antichi Romani, quello specifico si riferisce alla caratteristica forma delle foglie, che
ricorda quella della lettera D maiuscola nell'alfabeto greco. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura:
marzo-aprile.
Populus nigra
L.
Il pioppo nero è un albero deciduo a vasta distribuzione
eurasiatico-sudeuropea presente in tutte le regioni d'Italia; viene
spesso confuso con ibridi introdotti chiamati
Populus x canadensis
.
Nell'Orto Botanico di Torino la specie è stata citata per la prima
volta in coltivazione nel 1821. Attualmente è in coltivazione un
solo esemplare avente diametro prossimo agli 80cm. Nel verde
pubblico torinese le specie del genere Populus sono relativamente
ben rappresentate, con circa 900 esemplari. Monumentale è il
pioppo di Corso Cairoli (zona Murazzi di Torino).Cresce in
stazioni umide ma spesso anche in luoghi disturbati, su suoli da
ghiaioso-sabbiosi a limoso-argillosi, dal livello del mare alla fascia
montana inferiore. Il legno fornisce un'ottima pasta da carta; è
impiegato inoltre nella fabbricazione di fiammiferi, compensati e
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