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ombreggiati, su suoli argillosi mesici, da ricchi in basi a subacidi, spesso in ambienti disturbati, dal livello del mare alla
fascia montana. Il nome generico deriva dal greco 'astrágalos' (astragalo, un osso del tarso), probabilmente per l'aspetto
angoloso dei semi; il nome specifico significa 'con foglie di liquirizia'. Forma biologica: emicriptofita reptante. Periodo
di fioritura: maggio-agosto.
Astragalus hamosus L.
- L'astragalo falciforme è una pianta annua a distribuzione mediterraneo-turanica presente in
tutte le regioni d'Italia salvo che in alcune regioni del Nord, ma più frequente nelle regioni meridionali. Nell'area
metropolitana di Roma la specie è piuttosto diffusa e localmente comune, dal centro storico alle aree periferiche,
soprattutto nella parte sud-orientale del territorio. Cresce negli incolti e in prati-pascoli, su suoli aridi, con optimum al
di sotto della fascia montana. Il nome generico deriva dal greco 'astrágalos' (astragalo, un osso del tarso), probabilmente
per l'aspetto angoloso dei semi; il nome specifico deriva dal latino 'hamus' (amo, uncino), per la forma uncinata del
frutto. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-maggio.
Astragalus pelecinus (L.) Barneby subsp. pelecinus
- La biserrula è una pianta annua a distribuzione strettamente
mediterranea presente in Toscana, Lazio, Puglia, Calabria, Sardegna e Sicilia (da lungo tempo non più ritrovata in
Liguria e Campania). Nell'area metropolitana di Roma la specie è piuttosto rara, con qualche stazione anche nell'area
compresa entro il raccordo anulare. Cresce negli incolti aridi, nei pascoli, a volte in ambienti disturbati lungo le vie, dal
livello del mare a 600 m circa, con optimum nella fascia mediterranea. Il nome generico deriva dal greco 'astrágalos'
(astragalo, un osso del tarso), probabilmente per l'aspetto angoloso dei semi; il nome specifico deriva dal termine
'pelecinos',con cui Plinio indicava una pianta simile alla coronilla; il nome italiano (e quello generico del sinonimo)
derivano dal latino 'serrula' (sega), per il legume dentato su ambo i lati. Froma biologica: terofita scaposa. Periodo di
fioritura: aprile-maggio. Syn:
Biserrula pelecinus
L.
Astragalus sesameus L.
- L'astragalo minore è una pianta annua a distribuzione strettamente mediterranea presente in
tutte le regioni italiane a sud del Po (salvo che in Sardegna), ma più frequente nell'Italia mediterranea. Nell'area
metropolitana di Roma la specie è rara, con poche stazioni anche nel centro storico. Cresce in pascoli aridi, su suoli
prevalentemente calcarei. Il nome generico deriva dal greco 'astrágalos' (astragalo, un osso del tarso), probabilmente
per l'aspetto angoloso dei semi. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Athyrium filix-femina (L.) Roth
- La felce femmina è una specie a vasta distribuzione circumboreale presente in tutte
le regioni d'Italia (dubitativamente in Puglia). Nell'area metropolitana di Roma la specie è molto rara e confinata ad
aree boschive all'esterno del raccordo anulare. Cresce in boschi ombrosi, in anfratti umidi, nelle doline e presso
l'imboccatura di cavità carsiche, in pendii erbosi e pascoli sassosi, su suoli argillosi ricchi in humus, dal livello del mare
(dove è rara) alla fascia montana superiore. I rizomi, a volte utilizzati nella medicina popolare come antielmintico,
contengono sostanze tossiche. Il nome generico deriva dal greco 'athyros' (senza porte), per i sori che rinchiudono a
lungo gli sporangi; il nome specifico, che significa 'felce femmina' si riferisce alle fronde, che sono più più tenere di
quelle della felce maschio. Forma biologica: emicriptofita rosulata. Periodo di sporificazione: luglio-settembre.
Atriplex halimus L.
- L'alimo, o atriplice alimo è una specie a distribuzione mediterraneo-atlantica presente allo stato
spontaneo in Liguria e in tutte le regioni dell'Italia centrale e meridionale salvo che in Umbria. Nell'area metropolitana
di Roma la specie è spontaneizzata, diffusa prevalentemente nella parte occidentale del territorio, lungo il litorale.
Cresce in ambienti rupestri, nelle siepi, lungo le strade e in incolti sabbiosi, spesso su suoli salati lungo i litorali, dal
livello del mare a 600 m circa. Le foglie sono commestibili in insalata e la specie è una buona foraggera, soprattutto in
ambienti aridi con suoli salini. Viene anche utilizzata come pianta ornamentale nei giardini mediterranei. Il nome
generico deriva dal latino 'tocos' (parto) preceduto dalla 'a' privativa, e significa 'che impedisce il parto' o 'che produce
sterilità'; il nome specifico deriva dal greco 'hals, halós' (sale, mare) in riferimento all'habitat. Forma biologica:
fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: luglio-ottobre.
Atriplex patula L.
- L'erba-correggiola è una pianta annua a distribuzione eurasiatico-sudeuropea oggi divenuta
subcosmopolita e a volte infestante, da noi forse di antica introduzione (archeofita), presente in tutte le regioni d'Italia.
Nell'area metropolitana di Roma la specie è diffusa, con diverse stazioni anche entro il raccordo anulare. Cresce in
vegetazioni ruderali, nei campi, in giardini, nelle discariche, ai margini delle strade, su suoli argillosi freschi, ricchi in
composti azotati, da neutri a basici, dal livello del mare alla fascia montana. I semi possono mantenere la germinabilità
anche per 50 anni. Le foglie giovani sono commestibili. Il nome generico, già in uso presso gli antichi, deriva dal greco
'atraphaxis' (non nutriente, da 'trefo'), per lo scarso valore nutritivo della pianta; il nome specifico in latino significa
'largo' ma anche 'banale'. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: settembre-ottobre.
Atriplex prostrata Boucher ex DC.
- L'atriplice prostrata è una pianta annua a vasta distribuzione circumboreale
presente in tutte le regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è diffusa e localmente comune nelle aree
urbanizzate, con diverse stazioni anche entro il raccordo anulare. Cresce come infestante delle colture sarchiate e anche
presso le concimaie, su ruderi, per lo più su suoli pesanti, umidi e ricchi in composti azotati, da neutri a basici, anche
subsalsi, dal livello del mare a 600 m circa. Il nome generico, già in uso presso gli antichi, deriva dal greco 'atraphaxis'
(non nutriente, da 'trefo'), per lo scarso valore nutritivo di queste piante; il nome specifico si riferisce al portamento
prostrato dei fusti. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: luglio-settembre.