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osservata in Liguria). Nell'area metropolitana di Roma la specie è rara, sia dentro che fuori il raccordo anulare. Cresce
nei pascoli, nelle vigne, negli oliveti, con optimum nella fascia mediterranea. Il nome generico deriva dal greco 'hymén-
os' (membrana, pellicola) e 'carp
ό
s (frutto) a causa dell'ala membranosa che circonda il legume; il nome specifico in
latino significa 'a forma di cerchio', in riferimento alla forma circolare del legume. Forma biologica: emicriptofita
scaposa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
Hyoscyamus albus L.
- Il gisquiamo bianco è una specie di origine mediterranea presente in tutte le regioni d'Italia
salvo che in Valle d'Aosta (segnalata erroneamente in Trentino-Alto Adige). Nell'area metropolitana di Roma la specie
è rarissima e presente solo in alcune stazioni del centro storico. Cresce in ambienti aridi disturbati, su muri, macerie e
ruderi, dal livello del mare a 800 m circa, con optimum nella fascia mediterranea. La pianta è velenosa: contiene
scopolamina e hyoscyamina, alcaloidi che impediscono l'interazione tra l'acetilcolina e i recettori muscarinici
provocando sonnolenza, allucinazioni, tachicardia, vomito e, a dosi eccessive, coma e morte; gli utilizzi a scopo
medicinale, ormai in disuso, prevedevano effetti sedativi e antispasmodici efficaci nella cura dell'asma. Il nome
generico deriva dal greco 'kyoskyamos', composto di 'kys-kyos' (maiale), e 'kyamos' (fava), perché i maiali possono
mangiare questa pianta senza alcun danno; il nome specifico si riferisce ai fiori di colore più chiaro rispetto a quelli di
H. niger
. Forma biologica: terofita scaposa/ emicriptofita bienne (camefita fruticosa). Periodo di fioritura: maggio-
agosto.
Hyoscyamus niger L.
- Il gisquiamo nero è una pianta annua a distribuzione eurasiatico-sudeuropea di antica
introduzione al limite dell'areale (archeofita), ma oggi in forte regresso in tutta Europa, presente in tutte le regioni
d'Italia, ma più comune nell'Italia centro-meridionale. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima e presente
in una sola stazione del settore costiero meridionale. Cresce in vegetazioni soleggiate, su macerie e ruderi, presso gli
ovili, sotto i muri, lungo le strade, nelle discariche, su suoli primitivi ricchi in composti azotati al di sotto della fascia
montana. Tutte le parti della pianta sono fortemente velenose (alcaloidi). Il nome generico deriva dal greco
'kyoskyamos', composto di 'kys-kyos' (maiale), e 'kyamos' (fava), perché i maiali possono mangiare questa pianta senza
alcun danno; il nome specifico si riferisce ai fiori di colore più scuro rispetto a quelli di
H. albus
. Forma biologica:
terofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-agosto.
Hyoseris radiata L.
- Il radicchio selvatico è una specie a distribuzione strettamente mediterranea presente in quasi
tutte le regioni d'Italia (manca in Valle d'Aosta, Lombardia, Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia) ma più frequente
nell'Italia mediterranea. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima e presente solo all'interno del raccordo
anulare. Cresce negli incolti erbosi, su muri e scarpate, lungo viottoli sassosi, su substrati generalmente calcarei, al di
sotto della fascia montana inferiore, con optimum nella fascia mediterranea. Il nome generico deriva dal greco dal
greco 'hys, hyos' (maiale) e 'séris' (cicoria) e significa quindi 'cicoria da porci', per l'odore non molto gradevole della
pianta. Forma biologica: emicriptofita rosulata. Periodo di fioritura: gennaio-dicembre.
Hyparrhenia hirta (L.) Stapf subsp. hirta
- Il barboncino mediterraneo è una specie a vasta distribuzione
paleotropicale presente in Liguria e in tutte le regioni dell'Italia centrale, meridionale e insulare. Nell'area metropolitana
di Roma la specie è rarissima in tutto il territorio. Cresce nelle garighe, nelle lacune delle macchie mediterranee aperte,
sulle rupi soleggiate e negli incolti aridi, dal livello del mare a 600 m circa, con optimum nella fascia mediterranea. Il
nome generico deriva dal greco 'hupar/ huper' (sopra, che sta sopra) e 'rhen' (agnello), probabilmente perché le spighette
s'impigliano nel loro vello; il nome specifico si riferisce alla pelosità della pianta. Forma biologica: emicriptofita
cespitosa. Periodo di fioritura: maggio-ottobre.
Hypecoum imberbe Sm.
- La cornacchina a fiore grande è una pianta annua a vasta distribuzione paleotemperata
presente in Lazio, Puglia, Sicilia e Sardegna (di dubbia presenza in Calabria). Nell'area metropolitana di Roma la specie
è rarissima e presente solo all'interno del raccordo anulare. Cresce negli incolti e in ambienti disturbati, su ruderi e
macerie, su suoli aridi d'estate, con optimum nella fascia mediterranea. La specie è anche commercializzata a scopo
ornamentale. Il nome generico è di etimologia incerta: potrebbe derivare da un vocabolo greco che significa
'rimbombo', per il suono provocato dai semi scuotendo il frutto; il nome specifico significa 'senza barba', quindi
'glabro'. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-aprile.
Hypecoum procumbens L. subsp. procumbens
- La cornacchina comune è una pianta annua a vasta distribuzione
paleotemperata presente in tutte le regioni affacciate sul Mar Tirreno e in Puglia (da lungo tempo non più ritrovata in
Liguria e Campania). Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima e presente all'interno del raccordo anulare.
Cresce sulle dune sabbiose presso il mare, a volte anche in ambienti disturbati come i pascoli aridi e i campi, su suoli
sabbiosi primitivi, aridi d'estate, dal livello del mare a 600 m circa, con optimum nella fascia mediterranea lungo le
coste. La specie è anche commercializzata a scopo ornamentale. Il nome generico è di etimologia incerta: potrebbe
derivare da un vocabolo greco che significa 'rimbombo', per il suono provocato dai semi scuotendo il frutto; il nome
specifico si riferisce al portamento prostrato dei fusti. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-
maggio.
Hypericum androsaemum L.
- L'erba di S. Giovanni arbustiva è una specie a distribuzione mediterraneo occidentale
presente allo stato spontaneo in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta (segnalata erroneamente in Trentino-
Alto Adige). Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima, con pochissime stazioni nel settore periferico
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