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con distribuzione essenzialmente occidentale e meridionale. Cresce ai bordi di pozze e stagni, su suoli sabbiosi umidi,
dal livello del mare a 600 m circa. Il nome generico, dal latino 'iúngere' (congiungere, legare), allude all'antico uso di
intrecciare fusti e foglie dei giunchi per creare diversi oggetti; la specie è dedicata al botanico francese René Louiche
Desfontaines (1750-1831), studioso della flora dell'Africa Settentrionale e autore di una
Flora Atlantica
. Forma
biologica: geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: giugno-luglio.
Juncus heterophyllus Dufour
- Il giunco natante è una specie a distribuzione mediterraneo-atlantica presente in
Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Sardegna e Sicilia (di dubbia presenza in Umbria). Nell'area metropolitana di Roma
la specie è rarissima e presente in una sola stazione della fascia costiera. Cresce in paludi e luoghi periodicamente
inondati, dal livello del mare a 700 m circa. Il nome generico, dal latino 'iúngere' (congiungere, legare), allude all'antico
uso di intrecciare fusti e foglie dei giunchi per creare diversi oggetti; il nome specifico, che deriva dal greco, significa
'con foglie diverse', per il fatto che foglie basali sono flaccide e filiformi, mentre quelle del fusto sono cilindriche e
nodoso-articolate. Forma biologica: idrofita radicante. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
Juncus hybridus Brot.
- Il giunco ibrido è una pianta annua a distribuzione mediterraneo-atlantica presente in tutte le
regioni dell'Italia centro-meridionale (salvo che nel Molise), in Veneto e in Emilia-Romagna. Nell'area metropolitana di
Roma la specie è rarissima e prevalentemente presente al di fuori del raccordo anulare. Cresce su suoli sabbiosi umidi
presso i litorali. Il nome generico, dal latino 'iúngere' (congiungere, legare), allude all'antico uso di intrecciare fusti e
foglie dei giunchi per creare diversi oggetti . Forma biologica: terofita cespitosa. Periodo di fioritura: aprile-luglio.
Juncus inflexus L.
- Il giunco tenace è una specie a vasta distribuzione eurasiatica presente in tutte le regioni d'Italia.
Nell'area metropolitana di Roma la specie è ovunque molto rara, con lacune di distribuzione nel settore orientale del
territorio. Cresce in vegetazioni umide pioniere ai margini di viottoli, fossati, stagni e abbeveratoi, su suoli limoso-
argillosi costipati e periodicamente sommersi, ricchi in basi e composti azotati, dal livello del mare alla fascia montana.
La pianta è tossica per il bestiame. Il nome generico, dal latino 'iúngere' (congiungere, legare), allude all'antico uso di
intrecciare fusti e foglie dei giunchi per creare diversi oggetti; il nome specifico deriva dal latino 'inflectere' (flettere,
piegare, curvare) in riferimento alla caratteristica elasticità dei fusti. Forma biologica: emicriptofita cespitosa. Periodo
di fioritura: giugno e agosto.
Juncus pygmaeus Rich. ex Thuill.
- Il giunco pigmeo è una pianta annua a distribuzione mediterraneo-atlantica
presente in Toscana, Umbria, Lazio, Puglia, Sardegna e Sicilia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima e
presente in pochissime stazioni presso la costa o prossime ad essa, a nord e a sud del territorio. Cresce in pozze
effimere e al margine degli acquitrini su suoli sabbiosi umidi, dal livello del mare a 700 m circa. Il nome generico, dal
latino 'iúngere' (congiungere, legare), allude all'antico uso di intrecciare fusti e foglie dei giunchi per creare diversi
oggetti; quello specifico si riferisce alle piccole dimensioni della pianta. Forma biologica. terofita cespitosa. Periodo di
fioritura: aprile-maggio.
Juncus subnodulosus Schrank
- Il giunco subnodoso è una specie a distribuzione europeo-caucasica presente in tutte
le regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima e presente in una sola stazione del settore
costiero meridionale. Cresce in paludi neutro-basiche e torbiere basse, dal livello del mare a 1000 m circa. Il nome
generico, dal latino 'iúngere' (congiungere, legare), allude all'antico uso di intrecciare fusti e foglie dei giunchi per
creare diversi oggetti; il nome specifico si riferisce alle foglie munite di setti trasversali, che appaiono nodose al tatto.
Forma biologica: geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
Juncus tenageja Ehrh.
- Il giunco delle pozze è una pianta annua a vasta distribuzione paleotemperata presente in
quasi tutte le regioni d'Italia (manca in Trentino-Alto Adige, nelle Marche e in Abruzzo, e non è stata più osservata da
lungo tempo in Friuli Venezia Giulia); in Italia settentrionale la specie è rarissima e quasi ovunque in via di scomparsa.
Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima, con pochissime stazioni nella fascia costiera o prossime a questa,
a sud e a nord del territorio. Cresce in ambienti umidi piuttosto disturbati, ai margini di pozze effimere, su suoli
generalmente sabbiosi di natura silicea, dal livello del mare a 1000 m circa. Il nome generico, dal latino 'iúngere'
(congiungere, legare), allude all'antico uso di intrecciare fusti e foglie dei giunchi per creare diversi oggetti; il nome
specifico deriva dal greco 'tenagos' (stagno, palude) in riferimento all'habitat. Forma biologica: terofita cespitosa.
Periodo di fioritura: maggio-luglio.
Juniperus communis L.
- Il ginepro comune è un arbusto a vasta distribuzione eurasiatica presente in tutte le regioni
d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima in tutto il territorio, con maggiori presenze al di fuori del
raccordo anulare. Cresce in arbusteti pionieri o in boschi molto aperti in cui la sua frequenza aumenta con la profondità
dei suoli e con l'altitudine, su suoli argillosi da subaridi a freschi, spesso decalcificati e quindi da neutri a subacidi, dal
livello del mare a 1500 m circa (raramente più in alto). Il legno duro e compatto è ricercato per lavori di ebanisteria e
per la costruzione di utensili. Con i galbuli si aromatizzano le acquaviti di cereali, ottenendo il famoso 'gin'; i galbuli
possiedono anche proprietà balsamiche e sono utilizzati nelle affezioni delle vie respiratorie e urinarie. Il nome
generico, già in uso presso i Romani, è di origine controversa: forse deriva dal latino 'iùnix' (giovenca) e 'pàrio' (do alla
luce), alludendo al fatto che una delle specie (
Juniperus sabina
L.) veniva somministrata alle vacche per favorire il
parto, oppure da 'iùnior' (più giovane) e 'pàrio' (do alla luce), perché produce sempre nuovi germogli. Forma biologica:
fanerofita cespugliosa (fanerofita scaposa). Periodo di fioritura: febbraio-aprile.
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