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rinnovando la coltura con la semina o eseguendo talee erbacee. Nell'area metropolitana di Roma la specie è coltivata e
allo stato subspontaneo è presente esclusivamente all'interno del raccordo anulare. La pianta contiene senecionina, un
alcaloide fortemente tossico. Il nome generico sembra riferirsi a San Giacomo, quello specifico allude al fatto che allo
stato spontaneo la pianta cresce spesso presso le coste. Forma biologica: camefita suffruticosa. Periodo di fioritura:
maggio-agosto.
Jasione montana L.
- La vedovella autunnale è una specie a distribuzione europeo-caucasica presente in quasi tutte le
regioni d'Italia (manca in Friuli Venezia Giulia, Campania, Molise, Puglia e Basilicata). Nell'area metropolitana di
Roma la specie è ovunque rarissima, con un maggior numero di presenze all'interno del raccordo anulare. Cresce in
prati aridi, arbusteti, rupi, aree sabbiose, su substrati silicei, dal livello del mare alla fascia montana inferiore, raramente
sino a 1700 m. Il nome generico era già usato da Teofrasto e Plinio per designare piante molto diverse da quelle a cui il
nome fu attribuito da Linneo. Forma biologica: emicriptofita bienne. Periodo di fioritura: marzo-settembre.
Jasminum nudiflorum Lindl.
- Il gelsomino precoce è una specie originaria della Cina e introdotta in Europa a scopo
ornamentale. In Italia è coltivata quasi ovunque in parchi e giardini ed è segnalata come avventizia in Lombardia,
Trentino-Alto Adige, Marche e Lazio. Nell'area metropolitana di Roma la specie è coltivata come pianta ornamentale e
talvolta si trova allo stato subspontaneo in stazioni dentro il raccordo anulare. Si tratta di un arbusto a foglie caduche,
resistente al freddo, frequentemente coltivato soprattutto per la splendida fioritura alla fine dell'inverno, quando i fiori
gialli appaiono prima delle foglie. Il nome generico deriva dalla parola araba 'jasmin' (bianco), in riferimento al colore
dei fiori del gelsomino comune; il nome specifico si riferisce al fatto che i fiori compaiono alla fine dell'inverno, prima
delle foglie. Forma biologica: fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: (gennaio-)febbraio-marzo.
Jasminum officinale L.
- Il gelsomino comune è una specie originaria di un'area non ben precisata che si estende dal
Caucaso alla Cina occidentale, coltivata sin da tempi antichissimi a causa dei fiori molto profumati e probabilmente
introdotta in Europa dagli Arabi; la specie è ampiamente coltivata nei parchi e nei giardini di tutta Italia e a volte appare
anche allo stato subspontaneo, soprattutto presso gli abitati. Nell'area metropolitana di Roma la specie è coltivata come
pianta ornamentale e solo occasionalmente è presente allo stato subspontaneo in stazioni interne al raccordo anulare.
Dai fiori si ricava un olio essenziale ancor oggi molto usato in profumeria e in aromaterapia. Il nome generico deriva
dalla parola araba 'jasmin' (bianco), in riferimento al colore dei fiori; il nome specifico, dal latino 'officina' (farmacia) si
riferisce all'uso a scopo medicinale. Forma biologica: fanerofita cepugliosa/ fanerofita lianosa. Periodo di fioritura:
maggio-settembre.
Juglans nigra L.
- Il noce americano è un albero originario della parte centrale e orientale degli Stati Uniti; dal 1760 ne
è documentata la presenza in Italia, dove è stato importato per il suo grande valore ornamentale per parchi e giardini di
grandi dimensioni e per il legno molto pregiato. È segnalato come specie avventizia in molte regioni dell'Italia
settentrionale e in Umbria. Nell'area metropolitana di Roma la specie, aliena, è una presenza occasionale dentro il
raccordo anulare. A volte tende anche a riprodursi in modo subspontaneo lungo le rive dei fiumi. Il legno è duro,
omogeneo, scuro con molte venature, adatto per mobili, calci di fucile, lavori al tornio e di incisione. Dai semi si estrae
un olio commestibile utilizzato anche nella fabbricazione dei saponi. Il nome generico deriva dal latino 'Jovis glans',
cioè noce di Giove; il nome specifico fa riferimento alla scorza molto scura. Forma biologica: fanerofita scaposa.
Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Juglans regia L.
- Il noce è un albero originario dell'Europa meridionale e dell'Asia occidentale, introdotto nel resto
dell'Europa già nel Neolitico (archeofita), coltivato in tutta Italia e spesso presente allo stato subspontaneo in quasi tutte
le regioni. Nell'area metropolitana di Roma la specie sfugge talvolta a coltura e la sua presenza è dunque piuttosto rara,
sia dentro che fuori il raccordo anulare. Allo stato subspontaneo cresce in boschi e boscaglie disturbati, su suoli limoso-
argillosi profondi, umiferi e freschi, dal livello del mare a 1200 m circa. Si tratta di una albero longevo che può vivere
fino ai 600 anni, con il tronco che può raggiungere i 2 m di diametro. Il legno, di colore bruno scuro, pesante, durevole
e con belle venature, è impiegato nella fabbricazione di pavimenti e mobili di pregio. Con il mallo di frutti acerbi, da
raccogliere tradizionalmente il 24 giugno, giorno di San Giovanni Battista, si prepara il liquore 'nocino'; i semi sono
largamente utilizzati nell' alimentazione umana e da essi si ricava un olio alimentare impiegato anche nelle industrie di
vernici, di colori e in profumeria. Le radici contengono lo juglone, una sostanza che può avvelenare gli alberi
circostanti. Il nome generico deriva dal latino 'Jovis glans' (ghianda di Giove); quello specifico significa 'regale' e allude
anch'esso a Giove, il re degli dei. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Juncus acutus L. subsp. acutus
- Il giunco pungente è una specie a distribuzione eurimediterraneo-macaronesica, in
Italia comune lungo tutte le coste, rara all'interno. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima, con
pochissime stazioni di presenza dislocate nel settore periferico meridionale, lungo la fascia costiera. Cresce su sabbie
umide salmastre, argini e argille salse. La specie è commestibile, in particolare il rizoma. È una delle specie più
utilizzate nell'artigianato per lavori di intreccio. Una volta veniva usata anche nella preparazione della pasta (spaghetti e
bucatini), dove i fusti venivano utilizzati per filarla. Il nome generico, dal latino 'iúngere' (congiungere, legare), allude
all'antico uso di intrecciare fusti e foglie dei giunchi per creare diversi oggetti; quello specifico deriva dal greco 'aké'
(punta, ago) e allude alle foglie terminanti in una punta acuta e pungente. Forma biologica: emicriptofita cespitosa.
Periodo di fioritura: aprile-luglio.
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