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costiera meridionale. Cresce in aree temporaneamente inondate, al di sotto della fascia montana. Il nome generico
deriva dal latino 'illicere' (affascinare, ammaliare, sedurre) e sembra piuttosto incongruo per queste piante poco
appariscenti, quello specifico si riferisce ai fiori disposti in semiverticilli all'ascella delle foglie. Forma biologica:
terofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-agosto.
Imperata cylindrica (L.) Raeusch.
- Il falasco bianco è una specie subcosmopolita nelle aree calde del Globo,
presente in Liguria e in tutte le regioni dell'Italia centrale, meridionale e insulare (da lungo tempo non più osservata allo
stato spontaneo nelle Marche). Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima, con sporadiche presenze presso la
costa a sud del territorio e qualche stazione all'interno del raccordo nel settore nord. Cresce nelle bassure umide tra le
dune, su suoli sabbiosi piuttosto freschi, di solito lungo i litorali, più raramente anche all'interno sino a 300 m circa.
Nelle regioni tropicali la pianta viene spesso utilizzata per coprire i tetti delle case; a volte i getti giovani e le
infiorescenze vengono consumati da cotti; in altre aree la specie è stata introdotta divenendo a volte invasiva e piuttosto
pericolosa in quanto, essendo facilmente infiammabile, favorisce il propagarsi degli incendi. La specie è utilizzata
anche, in numerose cultivar, come pianta ornamentale per i vistosi e persistenti pennacchi bianchi delle infiorescenze. Il
genere è dedicato al botanico napoletano F. Imperato (1550-1625); il nome specifico si riferisce alla forma cilindrica
dell'infiorescenza. Forma biologica: geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
Inula conyzae (Griess.) DC.
- L'enula baccherina è una specie dell'Europa meridionale presente in tutte le regioni
d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è poco comune, sia dentro che fuori il raccordo anulare, con
omogenea distribuzione sul territorio. Cresce in orli e radure boschive, in prati aridi, a volte ai margini delle strade, su
suoli argillosi spesso ricchi in scheletro, da subaridi a subumidi, neutro-basici, al di sotto della fascia montana
superiore. Il nome generico potrebbe derivare dal greco 'inaein' (purgare), per le proprietà medicinali di alcune specie,
quello specifico dal greco 'konops' (zanzara) per le proprietà insetticide delle foglie fresche o bruciate. Forma biologica:
emicriptofita bienne. Periodo di fioritura: luglio-settembre.
Ipomoea purpurea (L.) Roth
- La campanella purpurea è una pianta annua di origine neotropicale, coltivata per
ornamento di siepi e muri e spesso inselvatichita, soprattutto presso gli abitati, in tutte le regioni d'Italia salvo che in
Valle d'Aosta e in Umbria. Nell'area metropolitana di Roma la specie è coltivata come pianta ornamentale e in qualche
stazione la si può ritrovare come subspontanea. Cresce nelle siepi e sui recinti in filo di ferro, di solito presso le case,
dal livello del mare a 600 m circa. Il fiore si apre solo al mattino, perdendo di turgore nelle ore pomeridiane. Il nome
generico deriva dal greco 'if-ipós' (convolvolo-del convolvolo) e 'hómoios' (simile), per la somiglianza dei fiori con
quelli del convolvolo. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-ottobre.
Iris albicans Lange
- Il giaggiolo bianco, o giggiolo dei cimiteri, è una specie probabilmente originaria della Penisola
Arabica, selezionata dall'uomo per ibridazione sin da tempi antichissimi (appare in diverse tombe dell'antico Egitto) e
utilizzata in Italia a scopo ornamentale, segnalata come avventizia per il Lazio e la Campania. La specie viene
comunemente piantata, sin da tempi antichi, nei cimiteri islamici; venne introdotta prima in Spagna dagli Arabi, e da
qui si diffuse nei giardini europei. Nell'area metropolitana di Roma la specie, coltivata, sfugge a coltura ed è presente in
qualche stazione del settore orientale, al di fuori del raccordo anulare. Il nome del genere è quello greco usato da
Teofrasto (IV sec. a.C.) e in greco significa 'arcobaleno', per le varie e vivaci tonalità dei fiori di molte specie; il nome
specifico si riferisce al colore bianco dei fiori. Forma biologica: geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
Iris florentina L.
- Il giaggiolo fiorentino è un’entità di origine ignota appartenente al gruppo di
I. germanica
, spesso
coltivata a scopo ornamentale sin da tempi antichissimi e a volte presente anche allo stato subspontaneo in ambienti
piuttosto aridi. Il nome del genere è quello greco usato da Teofrasto (IV sec. a.C.) e in greco significa 'arcobaleno', per
le varie e vivaci tonalità dei fiori di molte specie; il nome specifico si riferisce alla città di Firenze, delle quale questo
fiore è il simbolo. Forma biologica: geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
Iris foetidissima L.
- Il giaggiolo puzzolente è una specie a distribuzione eurimediterranea presente in tutte le regioni
d'Italia salvo che in Valle d'Aosta; in alcune regioni del nord e del centro appare come avventizia. Nell'area
metropolitana di Roma la specie è rarissima nell'intero territorio. Cresce in boschi aperti, nelle siepi, nei cespuglieti, in
stazioni piuttosto ombrose, su suoli argillosi a reazione subacida, al di sotto della fascia montana. Il nome del genere è
quello greco usato da Teofrasto (IV sec. a.C.) e in greco significa 'arcobaleno', per le varie e vivaci tonalità dei fiori di
molte specie; quello specifico si riferisce all'odore piuttosto sgradevole dell'intera pianta e soprattutto dei rizomi. Forma
biologica: geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: maggio-agosto.
Iris germanica L.
- Il giaggiolo germanico è una specie di origine ibridogena derivante da parenti ignoti e
normalmente sterile, spesso coltivata per ornamento ma con tendenza a spontaneizzarsi con una certa facilità in tutte le
regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie, coltivata, sfugge a coltura e la si ritrova occasionalmente in
alcune stazioni della zona interna al raccordo anulare e del settore periferico orientale. Cresce su scarpate, presso gli
abitati, nelle discariche, di solito su suoli calcarei ricchi in scheletro e piuttosto aridi, dal livello del mare a 1200 m
circa. I rizomi odorano di violetta ed erano un tempo usati per la produzione di profumi. Il nome del genere è quello
greco usato da Teofrasto (IV sec. a.C.) e in greco significa 'arcobaleno', per le varie e vivaci tonalità dei fiori di molte
specie. Forma biologica: geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
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