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Cresce negli incolti e in prati aridi, prevalentemente su substrati calcarei. Il nome generico deriva dal greco 'leukós'
(bianco) ed 'ánthos' (fiore), quello specifico si riferisce al margine pallido delle squame involucrali dei capolini. Forma
biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
Leucanthemum vulgare (Vaill.) Lam. subsp. vulgare
- La margherita comune è una specie a vasta distribuzione
eurasiatica oggi divenuta subcosmopolita, presente in tutte le regioni d'Italia (in Sicilia come avventizia). Nell'area
metropolitana di Roma la specie è rarissima e presente in pochissime stazioni della fascia interna al raccordo. Cresce di
solito in vegetazioni ruderali, su suoli limoso-argillosi ma ricchi in scheletro, umiferi, molto freschi, sino alla fascia
montana. Il nome generico deriva dal greco 'leukós' (bianco) ed 'ánthos' (fiore), quello specifico deriva dal latino
'vúlgus' (volgo) e significa 'comune, diffuso, frequente'. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura:
maggio-ottobre.
Leucojum aestivum L. subsp. aestivum
- La campanella maggiore è una specie a distribuzione centroeuropeo-
caucasica presente in quasi tutte le regioni dell'Italia settentrionale (manca in Piemonte, Valle d'Aosta e Trentino-Alto
Adige), in Toscana e, con una sottospecie diversa, in Sardegna. Nell'area metropolitana di Roma la specie, sfuggita a
coltura, è rarissima e presente con più individui in una sola stazione del settore interno al raccordo anulare. Cresce in
prati umidi torbosi e ai margini delle paludi, su suoli limoso-argillosi imbibiti d'acqua, dal livello del mare a 300 m
circa. Tutta la pianta e soprattutto i bulbi contengono alcaloidi che le rendono tossiche. Il nome generico era già in uso
presso gli antichi, ma probabilmente per una pianta diversa: deriva dal greco 'leukós' (bianco) e 'íon' (viola, violetta); il
nome specifico fa riferimento alla fioritura più tardiva rispetto a quella di
L. vernum
. Forma biologica: geofita bulbosa.
Periodo di fioritura: marzo-maggio.
Ligustrum lucidum W.T. Aiton
- Il ligustro lucido è un albero sempreverde originario di Giappone, Corea e Cina. Fu
introdotto in Europa nel XVIII secolo come pianta ornamentale e oggi è molto comune in parchi, giardini e nelle
alberature stradali, a volte in cultivar con foglie variegate. Nell'area metropolitana di Roma la specie, aliena
naturalizzata, è poco comune in tutto il territorio, con prevalente presenza entro il raccordo anulare. È una pianta molto
rustica e non molto esigente. I frutti sono tossici. Il nome generico, già in uso al tempo dei Romani per indicare la
specie europea (
L. vulgare
), prende origine del latino 'ligare' (legare), perché i rami terminali venivano usati per
legature e intrecci; il nome specifico si riferisce alle foglie con faccia superiore lucida. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
Ligustrum ovalifolium Hassk.
- Il ligustro a foglie ovali è una specie originaria del Giappone, ormai naturalizzata e
tendente a diventare infestante in gran parte d'Europa. Nell'area metropolitana di Roma la specie, coltivata come pianta
ornamentale, è occasionalmente presente nella zona interna al raccordo anulare. È ampiamente usata come pianta
ornamentale in parchi e giardini, con numerose cultivar, alcune delle quali a foglie variegate. A causa delle bacche
molto appetite dagli uccelli, riesce ad espandersi facilmente, comportandosi da arbusto pioniero e colonizzando terreni
incolti e abbandonati. Le bacche sono tossiche per l'uomo. Il nome generico, già in uso al tempo dei Romani per
indicare la specie europea (
L. vulgare
), prende origine del latino 'ligare' (legare), perché i rami terminali venivano usati
per legature e intrecci; il nome specifico si riferisce alla forma ovale delle foglie. Forma biologica: nanofanerofita.
Periodo di fioritura: giugno-agosto.
Ligustrum vulgare L.
- Il ligustro comune è un arbusto delle zone temperate dell'Eurasia, presente in tutte le regioni
d'Italia salvo che in Sardegna. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rara nella zona urbana, mentre è piuttosto
diffusa nel settore periferico al di fuori del raccordo anulare. Cresce nei mantelli dei boschi decidui termofili ma anche
nelle siepi e nel sottobosco, su suoli da superficiali a profondi e freschi, ricchi in basi, più o meno umiferi, al di sotto
della fascia montana. Tutte le parti della pianta, soprattutto le bacche, contengono glucosidi e sono tossiche; in passato
il succo dei frutti veniva utilizzato per colorare di rosso il vino o per produrre inchiostri; la scorza contiene una sostanza
utilizzata come colorante giallo per la lana; si tratta di un'ottima pianta mellifera, utilizzata per la formazione di siepi,
che può vivere dai 30 ai 50 anni. Il nome generico, già in uso presso i Romani, deriva dal latino 'ligare' per la flessibilità
dei rametti usati nelle campagne come legacci; il nome specifico deriva dal latino 'vúlgus' (volgo) e significa 'comune,
diffuso, frequente'. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Lilium bulbiferum L. subsp. croceum (Chaix) Jan
- Il giglio di San Giovanni è una specie a distribuzione
mediterraneo-montana presente, con due sottospecie, in tutte le regioni dell'Italia continentale; la subsp.
croceum
manca
in Friuli Venezia Giulia e forse in Veneto. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima e limitata a pochissime
stazioni site a nord e ad est del territorio, fuori dal raccordo anulare. Cresce negli orli boschivi di querceti, castagneti e
faggete, a volte in radure prative, su suoli limoso-argillosi sciolti, ricchi in scheletro, mediamente profondi, di
preferenza calcarei e con humus dolce, dalla fascia submediterranea a quella subalpina. Il nome generico era già in uso
presso i Romani; il nome specifico allude alla frequente presenza di bulbilli all'ascella delle foglie che servono alla
riproduzione vegetativa della pianta, quello della sottospecie in latino significa 'simile allo zafferano' (
Crocus
) per il
colore aranciato dei fiori. Forma biologica: geofita bulbosa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
Limbarda crithmoides (L.) Dumort. subsp. longifolia (Arcang.) Greuter
- L'enula bacicci è una specie alofila
dell'Europa sudoccidentale, in Italia comune, ma localizzata, lungo tutte le coste comprese le Isole. Nell'area
metropolitana di Roma la specie è rarissima e presente in una isolata stazione presso il litorale. Cresce generalmente in