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specifico deriva dal latino 'vúlgus' (volgo) e significa 'comune, diffuso, frequente'. Forma biologica: emicriptofita
scaposa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
Lythrum hyssopifolia L.
- La salcerella con foglie d'issopo è una specie subcosmopolita presente in quasi tutte le
regioni d'Italia (da lungo tempo non ritrovata in Trentino-Alto Adige e di presenza dubbia in Molise). Nell'area
metropolitana di Roma la specie è rarissima ovunque. Cresce in ambienti umidi, lungo i fossi e ai bordi di paludi e
stagni, dal livello del mare a 800 m circa Il nome generico deriva dal greco 'lythron' (sangue), per il colore dei fiori di
alcune specie o perché in passato si riteneva che
L. salicaria
fosse efficace come cicatrizzante; il nome specifico
significa 'con foglie simili a quelle dell'issopo'. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-settembre.
Lythrum junceum Banks & Sol.
- La salcerella meridionale è una specie a distribuzione strettamente mediterranea
estesa alla regione Macaronesica, presente in Liguria e in quasi tutte le regioni dell'Italia centrale, meridionale e
insulare (manca nelle Marche, in Umbria e in Abruzzo). Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima in tutto il
territorio. Cresce presso pozze e ruscelli, su suoli fangosi, con optimum nella fascia mediterranea. Il nome generico
deriva dal greco 'lythron' (sangue), per il colore dei fiori di alcune specie o perché in passato si riteneva che
L. salicaria
fosse efficace come cicatrizzante; il nome specifico significa 'simile a un giunco'. Forma biologica: emicriptofita
scaposa/ terofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-settembre.
Lythrum salicaria L.
- La salcerella è una specie oggi divenuta subcosmopolita, presente in tutte le regioni d'Italia.
Nell'area metropolitana di Roma la specie è ovunque molto rara. Cresce in luoghi umidi, ai margini di stagni e fossati,
su suoli da argillosi a torbosi periodicamente inondati, ricchi in composti azotati, subneutri e a volte anche subsalsi, dal
livello del mare a 1200 m circa (raramente fino a 2100 m). È una pianta officinale dalle molteplici proprietà; le radici
venivano utilizzate in passato nella concia delle pelli, mentre i fiori erano utilizzati come coloranti, sia alimentari che di
fibre naturali (cotone, lana). I germogli possono essere consumati in insalata, mentre le foglie possono essere usate
come surrogato del tè. Il nome generico deriva dal greco 'lythron' (sangue), per il colore dei fiori e perché in passato si
riteneva fosse efficace come cicatrizzante; il nome specifico si riferisce alla somiglianza delle foglie con quelle di
alcuni salici. Forma biologica: emicriptofita scaposa (generalmente elofita). Periodo di fioritura: giugno-settembre.
Maclura pomifera (Raf.) C.K. Schneid.
- La maclura, o spino degli Osagi, è una specie originaria degli Stati Uniti
centro-occidentali, da noi a volte coltivata a scopo ornamentale soprattutto per i grandi e caratteristici frutti, presente
come avventizia in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta, Toscana e Sardegna. Nell'area metropolitana di
Roma la specie, aliena, è coltivata come pianta ornamentale e la sua presenza allo stato subspontaneo è in tutto il
territorio occasionale. In passato questa pianta è stata usata saltuariamente in sostituzione del gelso per l'alimentazione
del baco da seta. Fornisce un legno abbastanza compatto e forte, pesante, flessibile e facile da lavorare, utilizzato
soprattutto nella fabbricazione di carrozze e, dalle tribù indiane, per la costruzione degli archi. I guerrieri dalle tribù
indiane degli 'Osages' usavano tingersi il viso in tempo di guerra con un pigmento giallo estratto dalle radici di questa
pianta. I giovani esemplari vengono impiegati come pianta da siepe per i rami spinosi. Il genere è dedicato al geologo e
naturalista americano Maclure; il nome specifico si riferisce ai grossi frutti globosi, simili a pomi. Forma biologica:
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
Mahonia aquifolium (Pursh) Nutt.
- La maonia a foglie d'agrifoglio origina dalle regioni montuose occidentali
dell'America settentrionale; diffusa in Europa a scopo ornamentale in numerose varietà, tende a spontaneizzarsi nelle
siepi e nei parchi senza diventare invasiva. Ne è documentata la presenza in Italia dal 1835; la specie è segnalata come
avventizia in molte regioni dell'Italia continentale (con ampie lacune soprattutto lungo il versante tirrenico e nel
Meridione). Nell'area metropolitana di Roma la specie, aliena, è coltivata come pianta ornamentale e raramente è
presente allo stato subspontaneo. Il nome generico è dedicato all'orticultore americano B. Mc Mahon, vissuto a cavallo
tra il XVIII e il XIX secolo; il nome specifico deriva dal latino 'acrifolium', parola composta da 'acer' (acuto) e 'folium'
(foglia), in riferimento alle foglioline con margine spinoso, vagamente simili alle foglie dell'agrifoglio. Forma
biologica: fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Malcolmia nana (DC.) Boiss.
- La maresia nana è una pianta annua a distribuzione strettamente mediterranea presente
in Toscana, Lazio, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia (da lungo tempo non più osservata lungo le coste
adriatiche delle Marche e dell'Abruzzo). Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima e presente in una sola
località della fascia costiera. Cresce come pianta pioniera sulle dune litoranee, ed è minacciata dalla distruzione
dell'habitat dovuta all'intenso sfruttamento turistico delle coste. Il genere è dedicato all'orticoltore inglese William
Malcolm (XVIII secolo); il nome specifico si riferisce alle piccole dimensioni della pianta; il nome italiano deriva da
quello gdel sinonimo, dedicato al botanico francese P. Marès (1826-1900), autore di una flora delle Isole Baleari.
Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio. Syn.:
Maresia nana
(DC.) Batt.
Malcolmia ramosissima (Desf.) Gennari
- La malcolmia ramosissima è una pianta annua a distribuzione mediterranea
con baricentro occidentale presente in tutte le regioni italiane affacciate sul Mar Tirreno, in Puglia e in Molise (da lungo
tempo non più osservata lungo le coste adriatiche delle Marche). Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima
e presente in pochissime stazioni presso il litorale. Cresce come pianta pioniera sulle dune litoranee, ed è minacciata
dalla distruzione dell'habitat dovuta all'intenso sfruttamento turistico delle coste. Il genere è dedicato all'orticoltore
inglese William Malcolm (XVIII secolo. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-maggio.