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azotati (simbiosi radicale con batteri azotofissatori). Secondo Dioscoride la pianta era originaria della Persia e fu
introdotta in Europa ai tempi di Alessandro il Grande verso il 470 a.C.; in Italia giunse tra il 200 ed il 150 a.C., tanto da
venire spesso citata dagli scrittori latini. Durante il Medioevo la coltivazione in Europa fu quasi abbandonata, tanto che
in Italia rimase quasi sconosciuta fino al 1500, quando fu reintrodotta con semi importati dalla Spagna (da qui il nome
volgare di 'Erba Spagna') dove era stata nuovamente diffusa dagli Arabi (anche il nome volgare 'alfa-alfa' sembra
derivare dall'arabo 'Al-Fal-Fa' che significa 'padre di tutti i cibi'). Il nome generico deriva dalla Media, antica regione
della Persia; il nome specifico in latino significa 'coltivata'. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura:
giugno-luglio.
Medicago truncatula Gaertn.
- L'erba medica troncata è una pianta annua a distribuzione strettamente mediterranea
presente in Liguria, in Veneto e in tutte le regioni dell'Italia centrale, meridionale e insulare (di dubbia presenza in
Emilia-Romagna e non ritrovata da lungo tempo in Friuli Venezia Giulia). Nell'area metropolitana di Roma la specie è
rarissima in tutto il territorio. Cresce negli incolti aridi, nei pascoli, nelle garighe e nelle aperture delle macchie
mediterranee, su suoli aridi d'estate, dal livello del mare a 850 m, con optimum nella fascia mediterranea. Il nome del
genere deriva dalla Media, antica regione della Persia, da cui Teofrasto pensava provenisse l'erba medica comune; il
nome specifico si riferisce all'apice troncato delle foglioline. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura:
marzo-maggio.
Melia azedarach L.
- L'albero dei rosari è una specie decidua originaria del Pakistan, India, Asia sudorientale e
Australia, in Italia spesso coltivata come pianta ornamentale in parchi e giardini; si comporta a volte come neofita
anche invasiva. Nell'area metropolitana di Roma la specie, aliena e coltivata come pianta ornamentale, è poco comune
dentro al raccordo anulare ed è una presenza occasionale nella fascia periferica. Si tratta di una specie termofila ed
eliofila, che cresce su suoli ben drenati e ricchi di elementi nutritivi a reazione neutro-basica, al di sotto della fascia
montana. La scorza, le foglie ed i frutti contengono neurotossine che li rendono tossici per l'uomo (ma non per gli
uccelli). I noccioli venivano un tempo utilizzati per la fabbricazione di rosari (da cui il nome comune di 'albero dei
rosari'). Il nome generico in greco significa 'frassino', per la forma delle foglie; quello specifico è probabilmente di
origine araba o persiana e significherebbe 'albero che libera' , per le proprietà purgative dei frutti. Forma biologica:
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
Melica ciliata L. subsp. magnolii (Gren. & Godr.) K. Richt.
- La melica barbata è una specie a distribuzione
eurimediterraneo-turanica presente, con tre sottospecie, in tutte le regioni d'Italia; la sottospecie
magnolii
manca in
Valle d'Aosta e in Trentino-Alto Adige ed è di dubbia presenza in Lombardia, Veneto e Campania. Nell'area
metropolitana di Roma la specie è rarissima in tutto il territorio. Cresce nei prati aridi, nelle pietraie, anche su manufatti
in pietra, su suoli calcarei aridi, primitivi, ricchi in scheletro, al di sotto della fascia montana superiore (ma in Sicilia
sino a 1900 m). Il nome generico è di etimologia incerta: potrebbe derivare dal latino 'milium' (miglio) tramite una
derivazione medioevale in 'milica', o dal greco 'meli' (miele), per il sapore dolce del fusto; il nome specifico si riferisce
alla forte pelosità delle spighette; la sottospecie è dedicta a dedicata a Pierre Magnol (1638-1715), botanico francese a
Montpellier. Forma biologica: emicriptofita cespitosa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
Melica minuta L. subsp. latifolia (Coss.) W. Hempel
- La melica piramidale è un'entità a distribuzione strettamente
mediterranea presente in Liguria e in quasi tutte le regioni dell'Italia centrale, meridionale e insulare (manca nelle
Marche e in Molise). Nell'area metropolitana di Roma questa sottospecie è rarissima in tutto il territorio. Cresce nelle
macchie, nelle garighe, anche in forre umide, dal livello del mare a 800 m, con optimum nella fascia mediterranea. Il
nome generico è di etimologia incerta: potrebbe derivare dal latino 'milium' (miglio) tramite una derivazione
medioevale in 'milica', o dal greco 'meli' (miele), per il sapore dolce del fusto; il nome specifico si riferisce alle piccole
dimensioni delle spighette, quello della sottospecie alle foglie più larghe di quelle di altre entità affini. Forma biologica:
emicriptofita cespitosa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Melica minuta L. subsp. minuta
- La melica minuta è un'entità a distribuzione strettamente mediterranea con
baricentro occidentale presente in Liguria e in quasi tutte le regioni dell'Italia centrale, meridionale e insulare (manca in
Umbria e in Abruzzo). Nell'area metropolitana di Roma questa sottospecie è rarissima e limitata a pochissime stazioni
del centro storico. Cresce in ambienti aridi, su pendii sassosi, su rupi e muri, con optimum nella fascia mediterranea. Il
nome generico è di etimologia incerta: potrebbe derivare dal latino 'milium' (miglio) tramite una derivazione
medioevale in 'milica', o dal greco 'meli' (miele), per il sapore dolce del fusto; il nome specifico si riferisce alle piccole
dimensioni delle spighette. Forma biologica: epicriptofita cespitosa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Melica transsilvanica Schur subsp. transsilvanica
- La melica della Transilvania è una specie diffusa dall'Europa
meridionale alla parte meridionale della Siberia, presente in tutte le regioni dell'Italia continentale salvo che in
Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Calabria. Nell'area metropolitana di Roma la specie è ovunque rarissima.
Cresce in pascoli e pendii aridi, in vegetazioni rupestri e in cespuglieti molto aperti, con optimum nella fascia montana.
Il nome generico è di etimologia incerta: potrebbe derivare dal latino 'milium' (miglio) tramite una derivazione
medioevale in 'milica', o dal greco 'meli' (miele), per il sapore dolce del fusto; il nome specifico si riferisce alla
Transilvania, l'area da cui la specie fu per la prima volta descritta. Forma biologica: emicriptofita cespitosa. Periodo di
fioritura: giugno-luglio.