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involucro carnoso; il nome specifico deriva dal latino 'albus' (bianco) e si riferisce sempre ai frutti ma questa volta al
loro colore prevalente (esistono anche forme a frutti rosa o violetti, che possono generare confusione col gelso nero).
Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Morus nigra L.
- Il gelso nero è originario dell'Asia minore ma si è ampiamente diffuso in epoca antica come albero da
frutto; è stato anche utilizzato inizialmente per l'alimentazione del baco da seta, sostituito in seguito dal gelso bianco
più gradito alle larve. È segnalato come specie avventizia in molte regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la
specie è coltivata come pianta da frutto e talvolta compare entro il raccordo anulare allo stato subspontaneo. Nell'Italia
meridionale il frutto del gelso nero viene utilizzato come componente di dolci e guarnizioni; famosa in Sicilia è la
granita di gelsi. Il nome generico era già usato dagli antichi Romani: deriva dal greco 'meros' (parte), in riferimento
all'infruttescenza formata da tanti piccoli frutti con involucro carnoso; il nome specifico fa riferimento al colore viola
scuro dei frutti. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Muscari comosum (L.) Mill.
- Il cipollaccio, o lampascione, è una specie a distribuzione eurimediterranea, di antica
introduzione al di fuori dell'areale primario, presente in tutte le regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la
specie è comune nell'intero territorio. Cresce negli aspetti più caldi dei prati naturali e in vegetazioni ruderali e segetali,
su suoli calcarei o limoso-argillosi, aridi d'estate, al di sotto della fascia montana. I bulbi, commestibili, sono utilizzati
soprattutto in Puglia (lampascioni). Il nome generico potrebbe derivare dal sanscrito 'mushka' (testicolo), a causa della
forma dei bulbi o dell'odore muschiato dei fiori (il termine 'odore muschiato' non ha nulla a che vedere con i muschi:
significa simile a quello delle ghiandole paratesticolari di alcuni mammiferi, usate per produrre profumi sin da tempi
antichissimi); il nome specifico deriva dal latino 'coma' (chioma) e si riferisce al ciuffo di fiori sterili che sormonta
l'infiorescenza. Forma biologica: geofita bulbosa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
Muscari neglectum Guss. ex Ten.
- Il muscari ignorato è una specie a distribuzione eurimediterranea presente in tutte
le regioni d'Italia (salvo forse che in Sardegna). Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima, dentro e al di
fuori del raccordo anulare. Cresce in vegetazioni arvensi, talvolta nei prati aridi, su suoli calcarei o limoso-argillosi
piuttosto profondi, subaridi d'estate, al di sotto della fascia montana inferiore. I bulbi sono commestibili previa cottura.
Il nome generico potrebbe derivare dal sanscrito 'mushka' (testicolo), a causa della forma dei bulbi o dell'odore
muschiato dei fiori (il termine 'odore muschiato' non ha nulla a che vedere con i muschi: significa simile a quello delle
ghiandole paratesticolari di alcuni mammiferi, usate per produrre profumi sin da tempi antichissimi); il nome specifico
si riferisce al fatto che in passato la specie non era stata riconosciuta come tale e veniva confusa con specie affini.
Forma biologica: geofita bulbosa. Periodo di fioritura: marzo- giugno.
Myagrum perfoliatum L.
- Il miagro liscio è una pianta annua originaria dall'Asia occidentale, introdotta in Italia nel
secolo XVI e presto divenuta infestante (ma oggi in regresso a causa dell'uso di pesticidi e di sementi selezionate),
presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta e in Calabria. Nell'area metropolitana di Roma la specie è
rarissima e presente solo nel settore interno al raccordo anulare. Cresce come infestante nelle colture di cereali, di
barbabietola e di girasole, a volte al margine dei sentieri, su suoli piuttosto freschi, al di sotto della fascia montana. Le
foglie giovani sono commestibili in insalata. Il nome generico è quello di una pianta citata da Dioscoride; il nome
specifico si riferisce alle foglie abbraccianti il fusto. Forma biologica: terofita scaposa. Periodod di fioritura; aprile-
maggio.
Myosotis arvensis (L.) Hill subsp. arvensis
- Il nontiscordardimé dei campi è una specie a vasta distribuzione
eurasiatica presente in tutte le regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima nel settore interno
al raccordo anulare, un po' più diffusa al di fuori di questo. Cresce in vegetazioni disturbate: nei coltivi, nelle aiuole e
sulle scarpate, su suoli argillosi piuttosto freschi, ricchi in basi e composti azotati, dal livello del mare alla fascia
montana (a volte anche più in alto, sino a più di 2000 m). Il nome generico deriva dal greco 'mys-myos' (topo) e 'ous-
otos' (orecchio), per la forma delle foglie; il nome specifico in latino significa 'dei campi arati'. Quello volgare
'nontiscordardimé' risale almeno al XV secolo e ricorda la tradizione per cui gli amanti si scambiavano un mazzolino di
fiori prima di separarsi. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-luglio.
Myosotis discolor Pers. subsp. discolor
- Il nontiscordardimé cangiante è una specie a distribuzione eurimediterranea
con baricentro occidentale presente in quasi tutte le regioni d'Italia (non è stata mai segnalata per Liguria, Trentino-Alto
Adige, Molise e Puglia, mentre le segnalazioni per la Calabria sono dubbie). Nell'area metropolitana di Roma la specie
è rarissima presente in una sola stazione del settore al di fuori del raccordo anulare. Cresce in greti e pendii arenacei, su
suoli ricchi in scheletro siliceo, dal livello del mare a 1000 m circa. Il nome generico deriva dal greco 'mys-myos'
(topo) e 'ous-otos' (orecchio), per la forma e pelosità delle foglie; quello specifico si riferisce al fatto che i fiori
cambiano colore durante la fioritura. Il nome volgare 'nontiscordardimé' risale almeno al XV secolo e ricorda la
tradizione per cui gli amanti si scambiavano un mazzolino di fiori prima di separarsi. Forma biologica: terofita scaposa.
Periodo di fioritura: aprile-giugno.
Myosotis gussoni Jan
- Il nontiscordardimé di Gussone è una pianta annua a distribuzione eurimediterraneo-
settentrionale che in Italia ha un areale tirrenico comprendente Toscana, Lazio, Campania, Sicilia e Sardegna. Nell'area
metropolitana di Roma la specie è rarissima e limitata a pochissime stazioni della fascia costiera. Cresce in prati umidi
e ai margini di pozze effimere, dal livello del mare a 1300 m circa. Il nome generico deriva dal greco 'mys-myos' (topo)
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