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Misopates orontium (L.) Raf.
- La gallinetta comune è una pianta annua a distribuzione mediterranea, di antica
introduzione ai limiti dell'areale (archeofita), presente in tutte le regioni d'Italia ma più frequente al centro-sud.
Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima in tutto il territorio. Cresce con carattere incostante nelle colture
sarchiate, nei vitigni e in coltivi abbandonati, su suoli argillosi ricchi in basi e composti azotati ma poveri in calcio, dal
livello del mare a 1000 m circa. Il nome generico deriva dal greco 'misos' (odio) e 'patein' (calpestare), come
raccomandazione a non calpestare una pianta così bella; il nome specifico è quello di una pianta citata da Galeno.
Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-settembre.
Moehringia pentandra Gay
- La moehringia a cinque stami è una pianta annua a distribuzione eurimediterranea
presente in quasi tutte le regioni dell'Italia centrale, meridionale e insulare (di dubbia presenza in Calabria, da lungo
tempo non ritrovata in Liguria). Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima e presente in una sola stazione
posta a nordovest del territorio e al di fuori del raccordo anulare. Cresce in ambienti boschivi aperti e negli incolti, dal
livello del mare a 800 m circa. Il nome generico è dedicato al naturalista tedesco Paul Heinrich Gerhard Mœhring
(1710-1792), quello specifico deriva dal greco e significa 'con 5 stami'. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di
fioritura: aprile-giugno.
Moehringia trinervia (L.) Clairv.
- La moehringia a tre nervi è una pianta annua a vasta distribuzione eurasiatica
presente in tutte le regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima ovunque, con una maggiore
presenza al di fuori del raccordo anulare. Cresce in boschi di latifoglie decidue, nelle siepi, a volte anche sui muri in
luoghi ombrosi, con optimum nelle faggete, su suoli freschi e ricchi in humus, dal livello del mare a 1800 m circa. Il
genere è dedicato al naturalista tedesco Paul Heinrich Gerhard Mœhring (1710-1792); il nome specifico si riferisce alle
foglie che hanno tre nervi principali. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-agosto.
Moenchia erecta (L.) G. Gaertn., B. Mey. & Scherb. s.l.
- La peverina eretta è una pianta annua a distribuzione
submediterraneo-subatlantica presente, ma generalmente molto rara, in quasi tutte le regioni dell'Italia peninsulare (non
è mai stata segnalata per la Puglia), in Liguria e in Emilia-Romagna (non ritrovata in tempi recenti in Piemonte e
Lombardia). Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima ovunque, con presenze puntiformi nel settore
meridionale, dentro e fuori il raccordo anulare. Cresce su suoli umidi, dal livello del mare a 800 m circa. Il genere è
dedicato al botanico tedesco Conrad Moench (1744-1805); il nome specifico si riferisce ai fusti che sono eretti. Forma
biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
Moenchia mantica (L.) Bartl. subsp. mantica
- La peverina di Mantico è una pianta annua a distribuzione estesa
dall'Asia Minore alla regione mediterranea sud-occidentale presente, ma ormai generalmente molto rara, in molte
regioni dell'Italia centro-settentrionale e in Puglia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima e presente in
pochissime stazioni nei pressi della costa. Cresce in prati freschi e umidi, dal livello del mare a circa 800 m e oggi è in
via di forte rarefazione nella maggior parte dell'areale. Il genere è dedicato al botanico tedesco Conrad Moench (1744-
1805); la specie prende il nome dal Bosco di Mantico presso Verona, da cui la specie venne per la prima volta descritta.
Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
Molineriella minuta (L.) Rouy
- La nebbia di Molineri è una pianta annua a distribuzione strettamente mediterranea
presente in quasi tutte le regioni dell'Italia centrale e meridionale, comprese le Isole (manca nelle Marche e in Puglia).
Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima e distribuita nel settore occidentale e meridionale del territorio.
Cresce negli incolti, nei pascoli, in pratelli a piante annuali nelle lacune di macchie e garighe, dal livello del mare a 600
m circa. Il nome generico è dedicato a B. Molineri (1741-1818), giardiniere e botanico a Torino; il nome specifico si
riferisce alle piccole dimensioni della pianta, che raramente supera i 20 cm. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo
di fioritura: marzo-aprile.
Montia fontana L. subsp. chondrosperma (Fenzl) Walters
- Il pendolino delle fonti è una specie a vasta
distribuzione circumboreale presente, con quattro sottospecie, in tutte le regioni d'Italia. La subsp.
chondrosperma
ha
distribuzione mediterraneo-subatlantica ed è presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta, Friuli
Venezia Giulia e forse in Puglia e Basilicata. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima e presenta in una
sola stazione della fascia litoranea. Cresce nei fossi, in pozze effimere, in campi sabbiosi umidi, dal livello del mare a
1000 m circa ed è oggi in forte regresso. Il genere è dedicato al botanico italiano Gaetano Lorenzo Monti (1712-1797);
il nome specifico si riferisce all'habitat, mentre il nome della sottospecie deriva dal greco 'khondrós' (grumo, granello) e
'spérma' (seme) e significa quindi 'con semi granulosi'. Forma biologica: terofita scaposa/ idrofita radicante. Periodo di
fioritura: aprile-agosto.
Morus alba L.
- Il gelso bianco, originario dell'Asia orientale, fu introdotto in Europa nel XII secolo per l'allevamento
del baco da seta, che lo preferisce al gelso nero (la presenza in Italia è documentata dal 1434). Oggi è presente in quasi
tutte le regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è coltivata come pianta da frutto e nell'intero territorio
molto raramente la si ritrova allo stato subspontaneo. Cresce in filari piantati dall'uomo ai margini degli abitati. I frutti
sono commestibili, anche se quasi mai appaiono sul mercato per la difficile conservazione. Il nome generico è quello
utilizzato dagli antichi Romani per il gelso nero, pianta da loro già conosciuta perché originaria dell'Asia Minore;
deriva a sua volta dal greco antico 'meros' (parte), in riferimento all'infruttescenza formata da tanti piccoli frutti con
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