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riserva riescono a germinare con l'aiuto di un fungo simbionte del genere
Rhizoctonia
. Il nome generico in greco
significa 'sopracciglio', forse da una pianta citata da Plinio che produceva una tintura per le sopracciglia, per la forma
dei tepali interni o per la pelosità del labello; il nome specifico si riferisce al fatto che la specie fiorisce spesso in
corrispondenza delle festività pasquali. Forma biologica: geofita bulbosa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Ophrys speculum Link
- L'ofride azzurra, o ofride specchio, è una specie a distribuzione strettamente mediterranea
con baricentro occidentale presente in Emilia-Romagna e in quasi tutte le regioni dell'Italia centrale, meridionale e
insulare (manca nelle Marche, in Molise e in Campania, ed è di dubbia presenza in Calabria), ma più frequente nelle
regioni affacciate sul Mar Tirreno. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima e presente in una sola stazione
dell'area archeologica all'interno del raccordo anulare. Cresce nelle garighe, nei prati aridi, negli incolti, con optimum
nella fascia mediterranea. Le
Ophrys
hanno un complesso meccanismo di impollinazione, in cui il labello per forma e
odore simula un imenottero femmina (da noi solitamente dei generi
Andrena
o
Colletes
) e attrae i maschi che tentando
di copulare con esso determinano l'attaccamento del pollinario al loro corpo; la capsula contiene numerosissimi e
piccolissimi semi che nonostante la scarsità di sostanze di riserva riescono a germinare con l'aiuto di un fungo
simbionte del genere
Rhizoctonia
. Il nome generico in greco significa 'sopracciglio', forse da una pianta citata da Plinio
che produceva una tintura per le sopracciglia, per la forma dei tepali interni o per la pelosità del labello; il nome
specifico si riferisce alla porzione centrale del labello, che è liscia e lucida come uno specchio. Forma biologica: geofita
bulbosa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Ophrys sphegodes Mill. subsp. sphegodes
- Il fior di ragno è un'orchidea a distribuzione eurimediterranea presente
(con diverse sottospecie) in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta, ma più frequente nell'Italia mediterranea.
Nell'area metropolitana di Roma la specie è relativamente frequente nei settori urbano e suburbano. Cresce in prati
aridi, nelle garighe, a volte anche sulle scarpate stradali, al di sotto della fascia montana inferiore. Le
Ophrys
hanno un
complesso meccanismo di impollinazione, in cui il labello per forma e odore simula un imenottero femmina (da noi
solitamente del genere
Andrena
) e attrae i maschi che tentando di copulare con esso determinano l'attaccamento del
pollinario al loro corpo; la capsula contiene numerosissimi e piccolissimi semi che nonostante la scarsità di sostanze di
riserva riescono a germinare con l'aiuto di un fungo simbionte del genere
Rhizoctonia
. Il nome generico in greco
significa 'sopracciglio', forse da una pianta citata da Plinio che produceva una tintura per le sopracciglia, per la forma
dei tepali interni o per la pelosità del labello; il nome specifico in greco significa 'simile a una vespa'. Forma biologica:
geofita bulbosa. Periodo di fioritura: marzo-maggio.
Ophrys tenthredinifera Willd.
- L'ofride fior di vespa è una specie a distribuzione strettamente mediterranea presente
in tute le regioni dell'Italia centrale, meridionale e insulare. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rara e
localizzata in pochissime stazioni del centro urbano e di un'area archeologica al di fuori del raccordo anulare. Cresce
nelle garighe mediterranee, nelle lacune delle macchie, a volte in prati aridi e negli incolti, dal livello del mare a 600 m
circa, con optimum nella fascia mediterranea. Le
Ophrys
hanno un complesso meccanismo di impollinazione, in cui il
labello per forma e odore simula un imenottero femmina (da noi solitamente del genere
Andrena
) e attrae i maschi che
tentando di copulare con esso determinano l'attaccamento del pollinario al loro corpo; la capsula contiene
numerosissimi e piccolissimi semi che nonostante la scarsità di sostanze di riserva riescono a germinare con l'aiuto di
un fungo simbionte del genere
Rhizoctonia
. Il nome generico in greco significa 'sopracciglio', forse da una pianta citata
da Plinio che produceva una tintura per le sopracciglia, per la forma dei tepali interni o per la pelosità del labello; il
nome specifico deriva dal greco 'tenthredon' (imenottero simile a un'ape o a una vespa) e si riferisce alla forma del
labello. Forma biologica: geofita bulbosa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Opopanax chironium (L.) W.D.J. Koch
- L'opopanace comune è una specie a distribuzione strettamente mediterranea
presente in Italia centro-meridionale e in Liguria. Nell'area metropolitana di Roma la specie è poco comune in tutto il
territorio. Cresce ai margini di boschi maturi di cerri e roveri, in incolti aridi, pascoli e siepi, su suoli arenacei piuttosto
freschi, mediamente profondi e umiferi, al di sotto della fascia montana superiore. La pianta è tossica, ma veniva
utilizzata in passato per curare molte malattie; incidendo la pianta alla base, si ottiene una sostanza resinosa detta
'opopanax' o 'gommoresina', di colore rosso-giallastro, che coagulandosi produce dei granuli fragili, ancor oggi
utilizzata in profumeria e per produrre incensi. Il nome generico richiama quello della panacea degli antichi, quello
specifico si riferisce al centauro Chirone, l'iniziatore della medicina con le erbe. Forma biologica: emicriptofita
scaposa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
Opuntia ficus-indica (L.) Mill.
- Le opunzie sono originarie dell'America centro-meridionale. Furono importate nella
parte mediterranea dell'Europa a scopo ornamentale, per i frutti spesso commestibili, ma soprattutto per l'allevamento
delle cocciniglie, il Kermes, un insetto parassita utilizzato per tingere di rosso le stoffe (ne rimane un ricordo
nell'alkermes, un liquore rosso oggi poco di moda ma spesso usato in pasticceria). Nella zona mediterranea sono ormai
parte del paesaggio. Il fico d'India è segnalato come specie avventizia in Lombardia, Liguria, Italia centro-meridionale
(salvo che in Umbria) e nelle Isole, dal livello del mare a 900 m circa. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rara
e presente in pochissime stazioni urbane e suburbane. Il nome generico deriva da da 'Opùnte' città della Lòcride in
Grecia, ove la specie non era ovviamente presente al tempo degli antichi Greci; il nome specifico si riferisce ai frutti
commestibili e all'origine americana (non all'India). Forma biologica: fanerofita succulenta. Periodo di fioritura: aprile-
giugno.
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