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stazioni sia del litorale sia delle località periferiche urbane. Cresce negli incolti aridi, su substrati silicei, dal livello del
mare a 1000 m circa, con optimum nella fascia mediterranea. Il nome generico, dal greco 'petros' (pietra) e 'rhagas'
(fessura), si riferisce al fatto che alcune specie del genere vegetano spesso nelle fessure delle rocce; la specie è dedicata
al botanico francese Edmond Jules Marie Roger de Nanteuil (1857-1951). Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di
fioritura: maggio-settembre.
Petrorhagia prolifera (L.) P.W. Ball & Heywood
- La garofanina annuale è una pianta annua a distribuzione
eurimediterranea presente in tutte le regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è comune in tutto il
territorio. Cresce in incolti e prati aridi, spesso anche in ambienti ruderali, su suoli primitivi, aridi d'estate, con optimum
al di sotto della fascia montana inferiore. Il nome generico, dal greco 'petros' (pietra) e 'rhagas' (fessura), si riferisce al
fatto che alcune specie del genere vegetano spesso nelle fessure delle rocce; il nome specifico, dal latino 'prolifer' a sua
volta derivato da 'proles' (prole) si riferisce ai numerosi fiori raggruppati entro le brattee. Forma biologica: terofita
scaposa. Periodo di fioritura: giugno-settembre.
Petrorhagia saxifraga (L.) Link subsp. saxifraga
- La garofanina spaccasassi è una specie dell'Europa meridionale
presente in tutte le regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è piuttosto comune in tutto il territorio.
Cresce su substrati calcarei o marnoso-arenacei ricchi in basi, in vegetazioni pioniere lacunose, dai prati aridi agli
ambienti ruderali, a volte anche su muri, lastricati e marciapiedi, su suoli primitivi ricchi in scheletro e poveri in
composti azotati, dal livello del mare alla fascia montana. Il nome generico, dal greco 'petros' (pietra) e 'rhagas'
(fessura), si riferisce all'ecologia della specie; il nome specifico, dal latino 'saxa frangere' (rompere le rocce) si riferisce
anch'esso al fatto che la pianta spesso radica nelle fessure delle rocce. Forma biologica: emicriptofita cespitosa. Periodo
di fioritura: maggio-ottobre.
Petroselinum crispum (Mill.) Fuss
- Il prezzemolo è una specie di origine mediterranea, ampiamente coltivata in tutta
Italia e a volte presente come pianta avventizia allo stato subspontaneo nei coltivi e negli incolti. Nell'area
metropolitana di Roma la specie, aliena casuale, è localizzata in una sola stazione urbana. Le foglie sono notissime
come condimento; in alcuni paesi dell'Europa orientale è popolare anche una cultivar a radice ingrossata, che viene
consumata fresca o cotta; la pianta ha proprietà diuretiche e sudorifere, dovute principalmente ad una sostanza
flavonica: l'apioside. Anticamente era utilizzato anche come emmenagogo e abortivo, a causa dell'apiolo, un
componente che contrae la muscolatura liscia dell'intestino, vescica e utero; è sconsigliato l'uso di prezzemolo in
quantità massicce non controllate, dato che può provocare notevoli intossicazioni. Il nome generico deriva dal greco
'pétra' (pietra) e 'sélinon' (sedano, prezzemolo), quello specifico allude all'aspetto increspato delle foglie. Forma
biologica: emicriptofita scaposa/ emicriptofita bienne. Periodo di fioritura: maggio-settembre.
Petunia hybrida (Hook.) Vilm.
-
Petunia
è un genere di circa 35 specie di piante annue di origine sudamericana,
importate in Europa a scopo ornamentale in numerosissime cultivar e a volte presenti anche allo stato subspontaneo, in
genere in ambienti disturbati presso gli abitati in quasi tutte le regioni dell'Italia continentale. Nell'area metropolitana di
Roma la specie, aliena casuale, sfuggita da giardini del centro urbano, è molto rara. La maggior parte delle petunie
coltivate sono ibridi (chiamati anche
Petunia × atkinsiana
) tra
P. axillaris
(con grandi fiori bianchi profumati di notte)
e
P. integrifolia
(con fiori viola), che hanno dato origine a un grandissimo numero di cultivar caratterizzate da
portamento e colore dei fiori diversissimi (tra cui le forme pendule note come 'Surfinia'). Il nome generico deriva dal
termine 'petun' che significa 'tabacco' in una lingua Tupi-Guarani. Forma biologica: terofita scaposa.
Phacelia tanacetifolia Benth.
- La facelia è una pianta annua di origine nordamericana presente come specie
avventizia in quasi tutte le regioni dell'Italia centro-settentrionale compresa la Sardegna (manca in Valle d'Aosta,
Liguria, Umbria e Abruzzo). Nell'area metropolitana di Roma la specie, aliena casuale, è stata osservata in un medicaio
della zona suburbana orientale. Viene a volte coltivata come pianta nettarifera ornamentale e ha la tendenza a sfuggire
alla coltivazione in ambienti disturbati, su suoli piuttosto aridi e primitivi, al di sotto della fascia montana. Il nome
generico deriva dal greco 'phákelos' (fascio, fascicolo) in riferimento alla disposizione dei fiori; il nome specifico
significa 'con foglie di tanaceto'. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-settembre.
Phagnalon sordidum (L.) Rchb.
- Lo scuderi tricefalo è una specie a distribuzione mediterranea con baricentro
occidentale presente in Piemonte (nelle Langhe), Liguria, Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna (da lungo tempo non più
osservata nelle Marche, in Abruzzo e in Campania). Nell'area metropolitana di Roma la specie è rara e localizzata sulle
mura del centro urbano e di manufatti delle aree archeologiche suburbane. Cresce in ambienti rupestri, spesso anche sui
muri, su substrati prevalentemente calcarei, dal livello del mare a 600 m circa, con optimum nella fascia mediterranea.
Il nome generico è un anagramma di
Gnaphalium
, un genere delle Asteracee con il quale era precedentemente confuso;
il nome specifico significa 'sudicio, sporco'. Forma biologica: camefita suffruticosa. Periodo di fioritura: giugno-luglio.
Phalaris aquatica L.
- La scagliola bulbosa è una specie a distribuzione mediterraneo-macaronesica presente in
Liguria e in quasi tutte le regioni dell'Italia centrale, meridionale e insulare, segnalata come avventizia anche in
Lombardia e Friuli Venezia Giulia. Nell'area metropolitana di Roma la specie, frequente nei campi coltivati e nei prati
da sfalcio, è comune in tutto il territorio. Cresce in ambienti disturbati, negli incolti, ai margini delle strade, con
optimum nella fascia mediterranea. Il nome generico deriva dal greco 'phalaros' (macchiato di bianco), per la
colorazione delle glume; il nome specifico potrebbe trarre n inganno, in quanto non si tratta di una pianta strettamente
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