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termolabile, la fitoemagglutinina, che scompare con la cottura prolungata, ma che può provocare intossicazioni
soprattutto in bambini che consumino fagioli non ben cotti. Il nome generico era già in uso presso gli antichi Romani,
ma si riferiva ad altre leguminose, soprattutto del genere
Vigna
, la cui coltura è stata largamente soppiantata da quella
del fagiolo. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-settembre.
Phedimus stellatus (L.) Raf.
- La borracina spinosa è una pianta annua a distribuzione strettamente mediterranea
presente in tutte le regioni italiane affacciate sul Mar Tirreno, in Abruzzo, Molise e Puglia. Nell'area metropolitana di
Roma la specie, presente su muri e rupi tufacee, è poco comune. Cresce su rupi soleggiate, su ghiaie e su muri, dal
livello del mare a 800 m circa, nella fascia mediterranea. Il nome generico, che deriva dal greco 'phaidimos' (splendido,
nobile) si riferisce a Fedimo, personaggio mitologico figlio di Anfione e di Niobe; il nome specifico si riferisce ai petali
disposti a stella. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.Syn.:
Sedum stellatum
L.
Philadelphus coronarius L.
- Il filadelfo è una specie dell'Europa sudorientale, da noi quasi esclusivamente coltivata
come pianta ornamentale per le vistose e profumate fioriture, presente in Italia allo stato spontaneo solo in Lombardia,
Trentino-Alto Adige e Veneto, con optimum nella fascia submediterranea. Nell'area metropolitana di Roma la specie,
aliena casuale, è molto rara. Raramente inselvatichisce nelle siepi presso gli abitati, forse propagata dagli uccelli. Il
nome generico deriva dal greco 'phileo' (amare) e 'adelphos' (fratello) per i molti stami riuniti in verticilli; il nome
specifico, che in latino significa 'simile a una corona', si riferisce ai numerosi stami che formano una corona al centro
della corolla. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
Phillyrea angustifolia L.
- La fillirea a foglie strette è un arbusto a distribuzione mediterranea presente allo stato
spontaneo in tutte le regioni italiane site a sud del Po (salvo che nelle Marche, in Umbria e nel Molise), e lungo le coste
di Veneto e Friuli. Nell'area metropolitana di Roma la specie è presente esclusivamente nella zona litoranea. È uno dei
più tipici componenti della macchia mediterranea, e viene a volte coltivata a scopo ornamentale in parchi e giardini. Il
nome del genere deriva dal greco 'philyra', termine usato già da Dioscoride e Teofrasto; il nome specifico si riferisce
alle foglie mediamente più strette di quelle di altre specie congeneri. Forma biologica: fanerofita cespugliosa (fanerofita
scaposa). Periodo di fioritura: marzo-maggio.
Phillyrea latifolia L.
- La fillirea a foglie larghe è un arbusto a distribuzione mediterranea presente in tutte le regioni
d'Italia salvo che in Valle d'Aosta e Piemonte, ma più comune al centro-sud. Nell'area metropolitana di Roma la specie
è presente nelle zone periferiche urbane, nella fascia litoranea e in altri ambiti al di fuori del raccordo anulare. È uno dei
più tipici arbusti della macchia mediterranea, e viene spesso coltivata a scopo ornamentale in parchi e giardini. Il legno
è utilizzato come combustibile. Il nome del genere deriva dal greco 'philyra', termine usato già da Dioscoride e
Teofrasto; il nome specifico si riferisce alle foglie mediamente più larghe di quelle di altre specie congeneri. Forma
biologica: fanerofita cespugliosa (fanerofita scaposa). Periodo di fioritura: marzo-maggio.
Phleum arenarium L. subsp. caesium H. Scholz
- La codolina delle spiagge è una pianta annua presente lungo quasi
tutti i litorali italiani. Nell'area metropolitana di Roma la specie, esclusiva della duna e retroduna, è molto rara. Cresce
su suoli sabbiosi, soprattutto sulle dune litoranee, che colonizza comportandosi da specie pioniera; in condizioni
particolarmente avverse si sviluppano individui di dimensioni ridottissime, simili per forma a quelli 'normali' ma
fortemente minuiaturizzati. Il nome generico è la trascrizione latina del greco 'fleòn' (pianta simile ad un giunco); il
nome specifico, dal latino 'arena' (sabbia) allude alla preferenza per suoli sabbiosi; il nome della sottospecie in latino
significa 'di colore verde-azzurro', alludendo al colore glauco della pianta. Forma biologica: terofita scaposa. Pediodo di
fioritura: aprile-giugno.
Phleum hirsutum Honck. subsp. ambiguum (Ten.) Tzvelev
- La codolina irsuta ambigua è un'entità apartenente a
una specie delle montagne dell'Europa sudorientale, presente, con due sottospecie, in tutte le regioni d'Italia salvo che
in Sardegna; la sottospecie
ambiguum
manca nelle Alpi centro-orientali e in Valle d'Aosta. Nell'area metropolitana di
Roma la specie, assente nel contesto urbano, è presente in una sola stazione in prossimità del litorale. Cresce in prati e
pascoli aridi e in vegetazioni erbacee aperte, con optimum nella fascia montana. Il nome generico è la trascrizione
latina del greco 'fleòn' (pianta simile ad un giunco), quello specifico si riferisce alla pelosità delle glume. Forma
biologica: geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
Phleum nodosum L.
- La codolina di Bertoloni, o codolina nodosa, è una specie a distribuzione eurimediterranea
presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta, ma più rara nell'Italia centro-settentrionale. Nell'area
metropolitana di Roma la specie è presente in una sola stazione urbana e in poche altre oltre il raccordo anulare. Cresce
nei prati stabili, negli incolti e nei prati-pascoli, dal livello del mare a 1700 m circa. Il nome generico è la trascrizione
latina del greco 'fleòn' (pianta simile ad un giunco); nel sinonimo, da cui deriva il nome italiano, la specie è dedicata ad
Antonio Bertoloni (1775-1869) uno dei maggiori botanici italiani dell'800. Forma biologica: emicriptofita cespitosa.
Periodo di fioritura: aprile-ottobre. Syn.:
Phleum bertolonii
DC.
Phleum pratense L. subsp. pratense
- La codolina comune è una specie a vasta distribuzione eurasiatica presente in
tutte le regioni d'Italia (salvo forse che nelle Marche), ma più comune in quelle settentrionali, divenendo
progressivamente meno frequente verso sud. Nell'area metropolitana di Roma la specie è piuttosto diffusa sia nelle zone
periferiche urbane a ovest, sia in molte stazioni al di fuori del raccordo anulare. Cresce nei prati stabili falciati e