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fuori del raccordo anulare. Cresce come parassita di diverse Asteracee, Apiacee e Fabacee, al di sotto della fascia
montana. La pianta è debolmente velenosa per la presenza di aucubina ed è priva di clorofilla, ricavando tutta l'energia
dalle radici delle piante ospiti. Il nome generico, dal greco 'orobos' (una Fabacea) e 'anchone' (strangolare, soffocare),
allude al parassitismo di tutte le specie. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-luglio. Syn.:
Orobanche loricata
Rchb.,
Orobanche picridis
F.W. Schultz ex W.D.J. Koch
Orobanche rapum-genistae Thuill.
- Il succiamele maggiore è una pianta annua a distribuzione europeo-subatlantica
presente, con diverse sottospecie, in quasi tutte le regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima,
con una sola stazione urbana periferica occidentale. Cresce come parassita su
Cytisus scoparius
e altre specie di
Cytisus
e
Genista
, , dal livello del mare a circa 1200 m. La pianta è debolmente velenosa per la presenza di aucubina ed è priva
di clorofilla, ricavando tutta l'energia dalle radici delle piante ospiti. Il nome generico, dal greco 'orobos' (una Fabacea)
e 'anchone' (strangolare, soffocare), allude al parassitismo di tutte le specie; il nome specifico deriva dal latino 'rapa'
(radice tuberosa) e dal genitivo di 'genista' (ginestra) e significa quindi 'delle radici delle ginestre'. Forma biologica:
terofita parassita. Periodo di fioritura: aprile-luglio.
Ostrya carpinifolia Scop.
- Il carpino nero è un albero deciduo a distribuzione submediterraneo-pontica presente in
tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta. Nell'area metropolitana di Roma la specie è localizzata in poche
stazioni periferiche a nord nel settore urbano e in altre più numerose al di là del raccordo anulare. Cresce in boschi e
boscaglie di latifoglie decidue, su suoli ben drenati, sia calcarei che marnoso-arenacei, da molto primitivi e ricchi in
scheletro a piuttosto evoluti, come negli aspetti più freschi delle boscaglie, dal livello del mare alla fascia montana
inferiore, con optimum nella fascia submediterranea. Il maggior impiego era quello come combustibile, sia come legna
da ardere che per la produzione di carbone; per questo veniva governato a ceduo da cui si ottenevano anche pali per
sostenere le viti. Il legname, pur essendo poco durevole, era apprezzato per l'elasticità e la fibratura e usato per la
costruzione di attrezzi o pezzi di macchinari soggetti a sforzo. Un uso particolare era la produzione di bottoni. Con la
corteccia si tingevano i tessuti stabilmente in varie tonalità di arancione, rosso e rosa. In alcune regioni italiane le foglie
sono ancor oggi impiegate per l'alimentazione del bestiame. Il nome generico in greco significa 'ostrica', per la forma a
valva delle brattee che racchiudono i semi, quello specifico si riferisce alla forte somiglianza delle foglie con quelle del
carpino bianco. Forma biologica: fanerofita cespugliosa/ fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Osyris alba L.
- L'osiride è una specie a distribuzione mediterranea presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in
Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia e Trentino-Alto Adige. Nell'area metropolitana di Roma la specie è frequente sia
all'interno nel settore occidentale, sia oltre il raccordo anulare nel litorale o in prossimità di questo. Cresce come
emiparassita nella macchia mediterranea e ai margini delle boscaglie più termofile di latifoglie decidue, su suoli
primitivi e ricchi in scheletro, aridi d'estate, calcarei o marnoso-arenacei purché ricchi in basi, dal livello del mare a
1100 m (in Sicilia fino a 1800 m). I fusti flessibili erano usati per la costruzione di scope rustiche. Il nome generico è di
etimologia incerta e veniva già usato dagli antichi per designare piante dai fusti flessibili; il nome specifico deriva dal
latino 'albus' (bianco), anche se la pianta non presenta parti di questo colore. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo
di fioritura: marzo-giugno.
Oxalis articulata Savigny
- L'acetosella rizomatosa è una specie avventizia di origine sudamericana, introdotta in
Europa a scopo ornamentale e a volte inselvatichita, presente in molte regioni d'Italia ma con ampie lacune. Nell'area
metropolitana di Roma la specie, aliena naturalizzata, è molto frequente in tutto il territorio. Cresce in vegetazioni
ruderali, nelle discariche, ai margini delle strade, in genere alla periferia degli abitati, su suoli limoso-argillosi piuttosto
freschi e ricchi in composti azotati, al di sotto della fascia montana. Il sapore aspro della pianta deriva dall'alto
contenuto in acido ossalico; il nome generico deriva infatti dal greco 'oxys' (acido) e 'hal-halis' (sale). Forma biologica:
geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
Oxalis corniculata L.
- L'acetosella cornicolata è una specie a distribuzione eurimediterranea di antica introduzione
alla periferia dell'areale (archeofita), presente in tutte le regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è
molto comune in tutto il territorio. Cresce in vegetazioni pioniere aperte, in ambienti ruderali sottoposti a calpestio, alla
base dei muri, sui marciapiedi, ai margini di strade e viottoli, su suoli limoso-argillosi decalcificati, ricchi in composti
azotati, dal livello del mare alla fascia montana inferiore. Il sapore aspro deriva dall'alto contenuto in acido ossalico. Le
foglie, dal sapore acidulo, possono essere consumate in insalata, ma con moderazione, in quanto l'alto contenuto in
ossalati può provocare disturbi renali. Il nome generico deriva dal greco 'oxys' (acido) e 'hal-halis' (sale); il nome
specifico deriva dal latino 'corniculus' diminutivo di 'cornus' (corno) e significa quindi 'con piccole corna', per la forma
dei frutti. Forma biologica: emicriptofita reptante. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
Oxalis pes-caprae L.
- L'acetosella gialla è una specie di origine sudafricana presente come avventizia in Liguria e in
tutte le regioni dell'Italia centrale, meridionale e insulare. Nell'area metropolitana di Roma la specie è poco comune sia
all'interno sia all'esterno del raccordo anulare. Fu introdotta nel 1806 nell'isola di Malta da una signora inglese
proveniente da Città del Capo e da lei donata a frate Giacinto, un botanico locale, ma sin dal 1796 risulta già coltivata
in Sicilia, da cui si propagò rapidamente in tutto il bacino del Mediterraneo. Cresce nei coltivi, negli incolti, a volte
anche al margine dei sentieri, divenendo a volte invasiva, con optimum nella fascia mediterranea. Il sapore aspro della
pianta deriva dall'alto contenuto in acido ossalico; il nome generico deriva infatti dal greco 'oxys' (acido) e 'hal-halis'
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